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  • NL 1: OrientaSud 2011
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"Orientarsi dopo il diploma: le difficoltà e le prospettive di una scelta importante" - OrientaSud 2011. Resoconto di un'esperienza

di Maddalena Ligozzi, Brigida Vergona

L'iniziativa, inserita nel programma di OrientaSud e svoltasi nel mese di Ottobre 2011,  ha visto la partecipazione programmata di numerosi studenti, circa 300, iscritti all'ultimo anno delle scuole superiori.  
Agli studenti sono stati proposti incontri tematici focalizzati sulla scelta formativa e professionale e sui vissuti emozionali  provati in relazione alle prove da sostenere alla fine degli studi superiori.  Gli incontri sono stati condotti da Maddalena Ligozzi e Brigida Vergona, psicologhe cliniche che lavorano nell'ambito del servizi psicopedagogici del Centro di Ateneo SInAPSI.
Il fine di questi incontri è stato quello di aumentare la consapevolezza di sé, del proprio modo di scegliere e la conoscenza dei fattori che hanno un peso maggiore nella scelta. Inoltre è stata sottolineata la dimensione di incertezza e di rischio che contraddistingue qualsiasi scelta.    
Attraverso copioni di interazioni tra studenti, letti all'interno del gruppo, sono stati definiti e enfatizzati i fattori che possono incidere in una scelta: emozioni, motivazioni, interessi, opportunità lavorative, educazione, aspettative esterne e interne, percezione di sé e del contesto, attitudini, valori, competenze acquisite nel corso degli studi. 
Gli studenti sono stati aiutati a definire il proprio locus of control, ovvero la tendenza ad attribuire le responsabilità delle proprie scelte e dei propri errori e successi a fattori esterni (fortuna, docente) o interni (impegno, capacità). Sono state esplorate le rappresentazioni di sé e il proprio modo di concepire lo studio e il lavoro.
All'iniziativa hanno aderito prevalentemente gruppi classe (principalmente di istituti liceali) accompagnati dai propri docenti. Tuttavia c'è stata anche la partecipazione di singoli studenti o di classi che sono arrivate su iniziativa personale, avendo avuto l'informazione casualmente.
Nella lettura dei copioni è emersa una frequente identificazione in Giulio, un ragazzo che vorrebbe seguire le sue passioni in ambiti non universitari, ma è indeciso, perché non vuole deludere i genitori che gli prospettano una scelta universitaria possibile e, comunque, di suo gradimento.
Gli studenti che si rispecchiavano in Giulio, erano coloro che riuscivano ad esprimersi più facilmente nel gruppo; si mostravano un po' più decisi, esprimevano la loro intenzione e, pur oscillando tra due scelte differenti, riuscivano  a motivarle e ad esplorarne i vari aspetti, valutando sia le motivazioni, sia i possibili sbocchi lavorativi. Questi studenti apparivano più aderenti alla realtà e maggiormente capaci di riconoscere il conflitto, le difficoltà e le possibilità connesse al proprio impegno. Si trattava di studenti che, pur avendo una sufficiente fiducia in sé, mantenevano un atteggiamento disilluso: positivo, ma non sempre ottimista.
Molti studenti si sono identificati in Carlo, un ragazzo estremamente indeciso che pensa sia ancora presto per scegliere, tanto meno si interroga sulla scelta da intraprendere.  Non conosce bene le sue passioni, che forse non sono tanto forti da condurlo in una direzione precisa; tra l'altro,  Carlo vorrebbe anche lavorare. Gli studenti che si riconoscevano in questo personaggio non esploravano, né verbalizzavano molto la loro indecisione, ma preferivano vivere il momento presente, sia per eludere l'ansia dell'ultimo anno, sia perché non si erano interrogati sulle proprie passioni e sui propri interessi. Spesso erano studenti indecisi, perché non avevano fiducia in sé e non avevano avuto riscontri positivi nella relazione educativa e di apprendimento.
All'interno dei gruppi il rispecchiamento in questi due personaggi sembrava associato talvolta anche alla tipologia di appartenenza scolastica: gli studenti provenienti dagli istituti professionali e tecnici, si rispecchiavano maggiormente in Carlo, mentre i ragazzi provenienti dai licei si rispecchiavano maggiormente in Giulio. 
Nei copioni c'era poi il personaggio di Laura, che sogna di diventare un medico sin dall'infanzia, si sente predisposta e interessata a proseguire tale percorso, consapevole della gravosità dell'impegno, ma ha anche una storia familiare che sostiene tale scelta.
Nella scelta di Laura, come in molte scelte, emergono differenti fattori: la storia personale e familiare, l'attitudine per le materie scientifiche, l'interesse ad approfondire tali conoscenze, la passione per la futura professione. Molti studenti, come Laura, si ritenevano altrettanto sicuri di una scelta pensata molto tempo prima, ma con l'avvicinarsi del traguardo, cominciavano ad avere timori e ripensamenti.
Nel gruppo si è riflettuto sulla naturale presenza di dubbi e incertezze durante le fasi di passaggio: i ragazzi  lasciano un ambiente scolastico familiare e per certi versi rassicurante , per intraprendere il percorso post-diploma, che reca con sé le incertezze dell'ignoto.  
In questa fase di transizione, gli studenti si trovano a dover pensare a un proprio progetto personale formativo e di vita, ma nel contempo si confrontano con le paure e i dubbi, insiti  nel processo di adattamento a nuovi contesti di appartenenza. In tal senso le incertezze  e i ripensamenti potrebbero essere l'espressione naturale di una fase di adattamento al nuovo percorso e non implicano necessariamente il fallimento della propria scelta.
Può accadere anche che gli studenti ben adattati alla propria classe, che hanno un buon rendimento in tutte le materie, vivono ancor di più un'indecisione, che nasce anche dalla difficoltà a individuare una direzione verso cui orientare le proprie scelte.
Questi studenti, "bravi" in tutte le materie, molto adattati al compito, vivono il disagio dell'indecisione, anche perché non sempre riescono a rinunciare a qualcosa. Spesso gli studenti vivono la scelta post-diploma come un momento cruciale, ancor più per la loro indecisione, e la rinuncia a una delle alternative pensabili, può essere sentita come una perdita, non più recuperabile. All'interno degli incontri è stato sottolineato che la scelta post-diploma implica sempre una rinuncia, ovvero la necessità di declinare qualcosa, che magari potrebbe restare un hobby  e/o essere approfondito in altri ambiti, per investire in quella che potrà diventare un giorno la propria professione. 
Molti studenti appassionati  alla filosofia e alle lettere comunicavano il loro disagio nella scelta di tale percorso, perché temevano di rimanere senza lavoro, per cui pensavano di ripiegare su altre scelte molto differenti che non sempre risultavano soddisfacenti. Altri invece, non si lasciavano scoraggiare, pensando di  scegliere percorsi altrettanto gratificanti, aspirando, ad esempio,  a diventare giornalisti o comunicatori sociali.  Alcuni studenti esprimevano il dispiacere di dover rinunciare alla passione per uno sport o per la danza, che rappresentavano  la soddisfazione di un sogno infantile, per inseguire scelte formative e professionali più realistiche.  Altri studenti comunicavano il disorientamento connesso alla consapevolezza di avere attitudini sia nell'ambito scientifico che umanistico. Altri ancora avrebbero voluto approfondire le proprie passioni, ad esempio per la fisica, ma non si sentivano sicuri di una scelta mirata in tal senso, per il timore di non trovare spazi occupazionali gratificanti in Italia. 
In questi casi, l'obiettivo dell'incontro è stato quello di provare a ridimensionare il conflitto degli studenti, dal momento che qualsiasi scelta implica un investimento e quindi un impegno,  e non definisce in assoluto l'identità globale di un giovane studente, che di fatto si trova a vivere in differenti contesti di appartenenza e può esprimere i suoi interessi e i desideri, non solo nella scelta universitaria, ma anche in altri campi.  
Nella maggior parte dei casi è emersa la tendenza degli studenti a intraprendere scelte abbastanza gradite, che però aprono a scenari professionali più ampi e vari, come ad esempio Economia, Ingegneria, Lingue e Giurisprudenza. Nei gruppi si è riflettuto sul valore di una scelta soddisfacente e sostenuta da una buona motivazione, in quanto tale condizione consente allo studente  di intraprendere con maggiore tenacia e costanza il percorso di studi e di affrontare gli ostacoli e le difficoltà che si possono incontrare, limitando il rischio di eventuali blocchi o crisi. Nessuna scelta, infatti, può garantire un sicuro successo professionale e proteggere da eventuali fallimenti, anche perché il panorama formativo e lavorativo cambia e si evolve continuamente e velocemente, al punto da non poter prevedere quale sarà l'offerta lavorativa tra tre o cinque anni, quando gli studenti potrebbero conseguire il diploma di laurea. Molto dipende anche dalla propria motivazione e dalla capacità creativa che consente di inventare soluzioni innovative  e nuovi modi di intendere il lavoro.    
È stato molto importante riflettere con i ragazzi su quanto gli stereotipi, i pregiudizi e il "sentito dire" possano interferire e contaminare le proprie scelte e su quanto sia invece fondamentale informarsi attivamente e conoscere personalmente le possibilità offerte dai differenti Atenei per valutare in maniera adeguata le diverse alternative, che meglio rispondono agli interessi, alle passioni, alle motivazioni e ai possibili profili professionali.

 

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