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Massimina Monti, due lauree, specializzanda in Professioni Legali: il cuore e la determinazione oltre l'ostacolo

UNA STUDENTESSA SEGUITA DAL SINAPSI SI RACCONTA

 
 
Massimina Monti

Tante barriere, tra le quali anche una grave disabilità motoria, non l'hanno fermata."Il mio obiettivo è andare sempre avanti"

Dopo aver conseguito una prima Laurea in Commercio Internazionale alla Parthenope e una seconda in Giurisprudenza alla Federico II, lo scorso 20 gennaio Massimina Monti ha iniziato a frequentare la Scuola di Specializzazione in Professioni legali nell'Ateneo Fridericiano. È una donna forte e determinata ad andare sempre avanti, che ha deciso di raccontare come è riuscita a superare gli ostacoli ambientali, logistici e relazionali, incontrati in conseguenza della sua condizione di grave disabilità motoria.

Il suo percorso universitario è stato duro,
ma ancora oggi Massimina continua ad avere tanta voglia di apprendere e di migliorare. Dopo il diploma in Ragioneria, si iscrisse a un corso annuale per diventare programmatore di computer all'istituto Don Gnocchi di Milano. È l'unica volta che non sono riuscita a portare a termine una cosa - afferma - Non mi sono inserita bene. E poi non era facile rimanere i fine- settimana da sola in Istituto visto che tutti gli altri, abitando al nord, tornavano nelle proprie case".

 

L'incontro con i professori Sbordone e lasevoli

Di ritorno da Milano, decise di iscriversi a Commercio internazionale alla Parthenope: "Scelsi questa Facoltà innanzitutto perché era raggiungibile. Vivo a Lacco Ameno dove la mia famiglia ha un negozio di fiori. Cosi mio padre fece un accordo con un fornitore del Maschio Angioino: ogni mattina lui caricava i fiori sul traghetto, prendeva me e mi portava in aula. In questo modo ho potuto seguire per due anni, cioè fino a che mio padre ha avuto problemi di salute e non mi ha potuto accompagnare al traghetto".

Alla Parthenope si è sentita subito bene accolta. Dice di aver incontrato belle persone. Il docente più cortese è stato il prof. Carlo Sbordone, che la accompagnava volentieri in aula: "Allora non c'erano i volontari del Servizio Civile, lo, in verità, odiavo la sua materia. Matematica, ma lui riuscì a farmela piacere. A quell'esame presi un bel 28, non lo dimenticherò mai ". Dei docenti elogia la disponibilità, mentre si rammarica di non avere un ricordo altrettanto bello dei colleghi. "Mi dispiace di non essere riuscita in quegli anni a stringere amicizie. Eppure ho un carattere aperto, sono una a cui piace ridere, uscire, divertirsi. Insomma, mi piace tanto la vita".

Coi professori fridericiani di Giurisprudenza l'esperienza è stata invece ambivalente: "Ve ne sono stati alcuni molto distanti. Era come se non volessero entrare in relazione con me. Spesso, di fronte a loro, mi sembrava di parlare con un muro. È capitato più volte con un docente con cui avrei voluto fare la tesi. Sia durante gli esami sia a ricevimento sembrava che non mi vedesse".
Ma ve ne sono stati altri, la cui disponibilità è stata esemplare. Ad esempio la prof.ssa Clelia lasevoli: "È stata eccezionale. Quando all'esame mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha preso la mano come si fa con un bambino, ho capito che volevo laurearmi con lei. È stata l'unica a lasciarmi l e-mail e il numero di cellulare per accordarmi direttamente con lei senza l'intermediazione di SlnAPSi". I colleghi: "Mi duole dirlo, ma spesso mi apparivano insensibili, forse persino più dei docenti con cui ho avuto difficoltà. Chi mi ha frequentato ha avuto modo, però, di sciogliersi piano piano. Bisogna superare la consueta chiusura iniziale, per cominciare a creare un rapporto. Chi ha difficoltà a relazionarsi con le persone con disabilità importanti si rifiuta di mettere in discussione le proprie sicurezze. Di fronte alle proprie paure spesso ci si irrigidisce e questo impedisce di confrontarsi con l'altro".


 

La scoperta: i comandi vocali del pc

Massimina ha avuto due esperienze universitarie, una alla fine degli anni '90 e una nel decennio successivo. La differenza maggiore che ha trovato sta nel fatto che ora "ci sono i Servizi di Tutorato Specializzato, e quindi delle strutture specifiche a supporto degli studenti. Ringrazio tutti gli operatori del SlnAPSi e gli accompagnatori che ho avuto negli anni. Con alcuni di loro è nata anche una bella amicizia". La persona a cui però è più riconoscente è Fiorentino Ferraro, il suo case manager nel progetto di inclusione redatto da SlnAPSi, e a lui ha deciso di dedicare la tesi di Laurea: "Mi ha insegnato ad adoperare i comandi vocali sul computer. È stata una sensazione bellissima! Prima ero costretta a pigiare i tasti con uno strumento che tenevo in bocca. Era scomodissimo e ci mettevo moltissimo tempo per usare il pc".

Massimina ha già iniziato ad impegnarsi per raggiungere il suo prossimo obiettivo terminare la Scuola di Specializzazione in Professioni legali. Segue una parte del corso in sede e una parte da casa, attraverso un sistema di video-conferenza predisposto da SlnAPSi, che le permette non solo di assistere alle lezioni ma anche, se vuole, di intervenire, per esempio con domande. Fonda- mentale è stata la collaborazione della Direzione della Scuola, che ha acconsentito a considerare come frequenza effettiva, valida ai fini delle presenze, anche quella a distanza e ha sensibilizzato tutti i docenti: "lo sarei felice di essere presente in aula a tutte le lezioni ma dipenderà dal tempo, dal mare, da chi mi accompagnerà al porto".

Visto che non si arrende mai di fronte a tante barriere, le chiediamo se abbia mai pensato "chi me lo fa fare?' "Devo moltissimo ai miei genitori che mi hanno spinto ad andare sempre avanti, mi hanno responsabilizzata, mi hanno fatto vivere una vita normale, non mi hanno tenuta sotto una campana di vetro, non mi hanno chiusa in una stanza come si faceva tanti anni fa per la vergogna di avere un bambino con disabilità".

Le difficoltà di spostarsi, viaggiare, solcare il mare non l'hanno mai frenata. Tuttavia, il suo più grande desiderio sarebbe in futuro svolgere la sua professione proprio nell'isola in cui è cresciuta. Sogna, infatti, di specializzarsi in Diritto di famiglia per aprire uno studio a Ischia che si occupi delle problematiche inerenti ai minori abbandonati, adottati e anche con problemi di disabilità. Ma precisa: "Penso a uno studio che supporti le famiglie e i loro bambini non solo sul piano legale ma anche su quello relazionale e affettivo".

 
 
 
 
 
 

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