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  • NL 7: Editoriale
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Editoriale

di Paolo Valerio

Sfogliando questo ultimo numero della newsletter, mi sono venute in mente due brevi considerazioni che voglio condividere coi nostri lettori. Se si vuole promuovere inclusione è necessario ma non sufficiente che le istituzioni - in questo caso l'Università - si dotino di organismi specifici (p. es. il Centro SInAPSi) ma c'è bisogno di elaborare strategie che intercettino le domande e le esigenze dei possibili utenti anche attraverso canali 'non convenzionali', i quali consentano una prise de parole delle persone che possono essere potenzialmente escluse (e che magari non esprimerebbero il loro disagio attraverso i canali istituzionali). Altrimenti il rischio è quello di 'istituzionalizzare l'inclusione', laddove l'inclusione è sempre un'opera in cui l'istituzione si mette in discussione e, quindi, un processo di de- e ri-istituzionalizzazione. Infatti, la non inclusione non è una "colpa" dei soggetti esclusi cui l'istituzione in qualche modo cerca di ovviare, ma piuttosto la spia che qualcosa non funziona adeguatamente nelle procedure dell'istituzione. Se gli appartenenti a un'istituzione non sono pronti a un thinking outside the box, si rischia - al di là delle migliori intenzioni - di mancare la sfida dell'inclusione. Ciò non significa smantellare il valore delle istituzioni (che, se animate da una cultura inclusiva, sono anzi un presidio dei diritti delle persone) ma solo ricordare che - perché questo valore possa effettivamente realizzarsi - si richiede non la semplice applicazione di protocolli ma una disponibilità all'ascolto delle 'voci di fuori' (=dei potenziali esclusi) e, quindi, l'approntamento di strategie innovative che colgano anche quelle domande che sfuggono ai radar istituzionali (persino i più raffinati). La seconda considerazione è che per promuovere una cultura dell'inclusione è indispensabile favorire l'inclusione come esperienza vissuta. Per invitare al "viaggio dell'inclusione" non ci si deve limitare a descrivere la meta - come in una guida ben fatta - ma si devono predisporre delle occasioni in cui l'inclusione sia sperimentata attivamente. Forse questa newsletter è, invece, solo una guida, ma speriamo che invogli il lettore a fare presto esperienza di inclusione e a divenire nostro compagno di viaggio.

 

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