Tutto è cominciato un po' per caso, davanti al pc, tantissimi curricula inviati, decine di annunci di lavoro (fra cui il laboratorio al Centro SInAPSi) e tanta speranza che qualcosa andasse nel verso giusto.
Un giorno una telefonata, avevo superato il colloquio per il laboratorio al SInAPSie potevo cominciare la mia nuova esperienza.
A quel punto si sono affollati nella mia mente dubbi, ansie e paure, soprattutto quella di discostarmi troppo dai miei obiettivi, dai miei sogni, tutti ancora da realizzare. Ho cominciato quest'esperienza proprio così, in bilico, con la sensazione di non essere nel posto giusto, sempre con la mente rivolta ai miei problemi e alla frenesia della mia vita ... Intanto andavo in ufficio, lavoravo al pc, digitalizzavo libri su libri per studenti mai visti, mai sentiti. Contemporaneamente dovevo studiare per il concorso, lavorare, incastrare tutti i pezzettini di un puzzle che però restava sempre ingarbugliato.
Poi un giorno qualcosa è cambiato; ero in accompagnamento con una studentessa, la conoscevo da pochi giorni, e stavamo ritornando dall'università, dirette alla stazione; eravamo un po' in anticipo, così nell'attesa, è arrivata una richiesta da parte sua: andare alla Feltrinelli. Una richiesta semplicissima, "normale" se non fosse venuta da una ragazza non vedente. Lì per lì mi ha spiazzata, sono entrata insieme a lei con molta perplessità e parecchio impacciata. Poi non so spiegare bene come, ma mi sono ritrovata a leggerle la trama di moltissimi libri. Lei li sfiorava, lasciandosi guidare dall'istinto, un po' come quando si sceglie un libro a occhi chiusi e si aspetta di esserne sorpresi, poi li prendeva, me li cedeva e io ne leggevo la trama, mentre lei accanto a me ascoltava e immaginava... È stato un momento speciale, non solo perché ho aiutato una persona a fare la cosa più semplice che si possa pensare, entrare in una libreria e leggere l'incipit di un libro. È stato molto di più, in quel momento ho imparato che non ci sono limiti invalicabili, problemi insormontabili, ma che con pazienza e calma ci si può avvicinare anche a ciò che ci sembra impossibile. Nella vita a volte ci sono avvenimenti così semplici e banali che ci cambiano, e questo è stato uno di quegli eventi per me, uno di quei giorni in cui si cambia, ci si mette in discussione e si riconsiderano tante cose. Quel giorno, durante il rientro a casa, mi sono fermata a riflettere sulla frenesia con cui stavo vivendo tutta la mia vita, su quanto fossi impantanata in tutti i miei "problemi", su quanto tempo sprecassi a lamentarmi di ogni cosa, mentre intorno a me c'era chi, come la "mia studentessa", davanti a problemi ben più seri, riusciva a star serena e a trovare il modo per aggirare gli ostacoli.
Questa esperienza è solo una fra tante, e "la mia studentessa" è solo una fra tanti studenti altrettanto speciali, che ho avuto la fortuna di conoscere e a cui dico grazie. Dico grazie perché inconsapevolmente hanno fatto per me molto più di quanto io ho fatto per loro, mi hanno concesso la possibilità di rallentare la mia corsa, per scoprire la bellezza di ciò che si può trovare lungo il tragitto e non per forza a destinazione. Hanno insegnato a me, che nella vita voglio fare l'insegnante di mestiere, una cosa forse molto banale, ma che avevo quasi dimenticato, che la vita è bella, nonostante tutto ...
