Le fasi di transizione sono momenti di passaggio delicati e possono rendere instabili gli equilibri preesistenti, far sentire gli studenti più vulnerabili, inducendo incertezze e paure, esponendoli al rischio di rallentamenti o battute d'arresto.
La stessa scelta universitaria, alla fine del percorso di studi, può avere per il giovane studente un valore diverso da quello iniziale, anche alla luce di opportunità lavorative future. Terminare l'Università è, quindi, un'esperienza significativa: può suscitare entusiasmo e aspettative di cambiamento, ma anche preoccupazioni e ansie al pensiero del confronto con il mondo del lavoro in un contesto più ampio e vario, che offre opportunità e possibilità di scelta, ma anche la paura del fallimento e della "crisi" di cui da molti anni si sente parlare . La prospettiva di un futuro incerto e la preoccupazione connessa all'avvicinarsi della conclusione degli studi può infatti talvolta rendere gli studenti insicuri rispetto alla qualità e alla bontà della loro formazione. Per gli studenti che terminano l'Università, infatti, può diventare difficile riconoscere le competenze acquisite, non solo in termini di conoscenze possedute, ma anche in termini di abilità e capacità legate al "saper fare" e al "saper essere".
Pertanto è fondamentale trovare nuovi punti di riferimento e riuscire ad orientarsi.
In relazione a tali questioni, a partire dal 28 Ottobre 2011, presso la Facoltà di Medicina Veterinaria è stato svolto un ciclo di 5 incontri di gruppo a cadenza settimanale con studenti prossimi alla laurea, che per la partecipazione all'evento hanno ottenuto un credito formativo.
Il tema degli incontri, "Dallo studio al mondo del lavoro: prospettive, competenze, abilità", è stato lo spunto di riflessione sui momenti cruciali dei "passaggi": dalle scuole superiori all'Università, dall'Università al mondo del lavoro.
Attraverso questi incontri, condotti da due psicologhe cliniche, è stato possibile riflettere sulla fine degli studi e tracciare un primo bilancio delle competenze acquisite durante il percorso universitario, per aiutare gli studenti a riconoscere e a rivalutare le proprie esperienze universitarie e di vita.
Attraverso l'utilizzazione di copioni, consistenti in dialoghi tra studenti, sono stati esplorati comportamenti, pensieri e sentimenti suscitati dall'idea di lasciare l'università che per molti anni è stata un punto di riferimento importante. L'uso di copioni ha facilitato il confronto di idee e l'espressione di pensieri e di opinioni sull'argomento, attraverso il rispecchiamento e la differenziazione dai personaggi suggeriti.
Gli studenti si sono confrontati sulle difficoltà incontrate nelle fasi di passaggio, riportando le proprie esperienze personali all'Università e in altri ambiti di vita, riscontrando come le proprie vicende familiari e affettive (allontanamento da casa, gestione e organizzazione della propria convivenza con altri coetanei) si siano, spesso, intrecciate con la vita universitaria.
Nei primi incontri è emersa la paura del futuro e la sensazione di dispersione provata di fronte a una materia ampia e complessa. Diversamente dagli studi medici, che sono focalizzati sull'essere umano, gli studenti iscritti a Medicina Veterinaria si occupano del mondo animale e questo induceva negli studenti una sensazione di "ignoranza" rispetto alle tante varietà esistenti, con cui doversi confrontare.
Nel corso degli incontri i ragazzi sono riusciti a comprendere meglio la natura delle proprie difficoltà e a collocarle nell'ambito della propria storia personale e familiare. La possibilità di pensare insieme alla propria storia (la relazione con i genitori e quindi con l'autorità, le rivalità coi fratelli e con i "medici", le perdite affettive, la paura di essere soli e svalutati nel proprio progetto professionale) e alle diverse difficoltà sperimentate nei primi anni e in quelli a seguire, ha consentito di riflettere sui significati delle proprie esperienze di vita e di trovare nuovi nessi tra le situazioni vissute.
Poter fare collegamenti ha permesso ai giovani di dare senso agli eventi, accettando le difficoltà incontrate, che sono state viste da prospettive differenti, come fonte di crescita e cambiamento.
Nel corso degli incontri è stato dedicato uno spazio alla redazione del proprio curriculum vitae (in formato europeo) e alla stesura di una lettera di presentazione nella quale esprimere la propria motivazione in relazione all'ambito lavorativo prescelto.
Non è stato facile per gli studenti definirsi e definire le proprie competenze, soprattutto quelle implicite e non riconosciute da titoli o attestati (ad esempio, l'empatia, la capacità di tollerare la paura nei confronti di alcune specie di animali non addomesticati, la fermezza, la capacità di reggere lo stress, l'assertività, la capacità di relazionarsi al cliente e al committente). Ma avere avuto l'opportunità di essere sostenuti nella definizione di sé e delle proprie competenze, è stato alquanto gratificante per gli studenti.
C'era il desiderio di comprendere la natura delle proprie difficoltà, legate alla complessità del corso di laurea e agli ostacoli incontrati nello svolgimento di alcuni esami propedeutici, che potevano sbarrare la strada al loro percorso. Il superamento di tali esami fondamentali, in particolare quelli del IV anno, ha, decisamente, rafforzato il senso di appartenenza all'Università.
Dopo tali considerazioni, per gli studenti è stato più semplice riflettere sui propri talenti e sulle proprie competenze, riuscendo a dar valore alla propria capacità di "auto valutarsi".
Nell'ultimo incontro è stato sottoposto un questionario di valutazione e di gradimento dell'esperienza per conoscere le opinioni sull'esperienza e per raccogliere eventuali suggerimenti per le attività future.
E' emerso che gli studenti hanno partecipato agli incontri per interesse personale e per il desiderio di confrontarsi in gruppo. Si sono definite molto soddisfatti rispetto alle proprie aspettative di accrescere la conoscenza di sé e di ampliare competenze e abilità personali e relazionali. Inoltre hanno dichiarato che consiglierebbero ad altri studenti questa esperienza per il rispecchiamento e il reciproco sostegno emotivo percepito. Si sono, poi, definiti soddisfatti rispetto all'organizzazione, ai contenuti e alla metodologia utilizzata.
Infine hanno dato valore a uno spazio di condivisione e di socializzazione, che ha permesso loro di "vedere" e di "vivere" l'Università in un'ottica diversa.
Nel corso degli incontri di gruppo c'è stato un cambiamento significativo del clima emotivo del gruppo.
Attraverso la comunicazione e la condivisione di opinioni, emozioni e preoccupazioni, gli studenti sono entrati maggiormente in contatto con i propri vissuti e pensieri, esponendosi maggiormente e in modo responsabile, riconoscendo non soltanto i propri punti deboli, ma anche i propri punti di forza, le attitudini e le competenze sviluppate nel contesto universitario e di vita.