1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu di sezione
 

Contenuto della pagina

We Want Sex

Ai lati Pop corn e videocamera, al centro gruppo di donne con uno striscione con su scritto "We want sex equality"


A cura di Claudia Cantice.

“We Want Sex” è un film del 2010 che racconta di un evento storico realmente accaduto e cioè lo sciopero che 187 operaie della casa automobilistica “Ford” di Dagenham, piccolo quartiere di Londra, organizzarono nel maggio del 1968 con l’obiettivo di ottenere la parità retributiva. Lavoravano all’interno dell’Officina dedicata alle Macchine Utensili, dove cucivano gli interni delle prestigiose automobili ed erano costrette a lavorare in un ambiente malmesso e decadente e, per di più, riclassificate come non qualificate con paghe minime. Decisero così di rivendicare i loro diritti organizzando in un primo momento una giornata di sciopero che poi si dilungò in un periodo di proteste, raccogliendo i favori delle operaie delle altre sedi vicine della Ford. Tali proteste furono guidate dallo spirito di rivalsa di Rita O’Grady la quale, in una scena iniziale raffigurante l’incontro con alcuni dirigenti che volevano convincerla a desistere, prende la parola - nonostante il rappresentante del sindacato le avesse detto di “tenere un profilo basso perché avrebbe pensato lui a tutto”- e ribadisce le competenze specializzate possedute dalle sue colleghe che valevano loro una giusta retribuzione. Da questo momento in poi, le 187 donne di Dagenham non si fermarono e diedero vita ad un movimento che si diffuse sempre più nei vari quartieri di Londra.
L'obiettivo dello sciopero era forte e chiaro: la parità retributiva. A tal proposito, il titolo del film riprende uno striscione utilizzato per le proteste: “We want Sex Equality”. La strada sarà lunga e tortuosa dal momento che la protagonista in particolare, Rita, essendo la leader e quindi il volto di questa sommossa unica nel suo genere per la Londra di quei tempi, dovrà scontrarsi con pregiudizi e stereotipi di genere secondo i quali le donne non dovrebbero essere pagate come gli uomini perché ritenute meno competenti solo in quanto donne, nonostante le loro qualifiche. Albert, uno dei rappresentanti del sindacato e alleato alla protesta femminile, lo spiega chiaro e tondo in una scena con lei: “ Questo non ha niente a che fare col livello di specializzazione delle donne perché in tutto il Paese alle aziende è concesso di pagarle meno perché sono donne. Verrete sempre per seconde, dovrete sempre lottare per gli avanzi di cibo fino al momento in cui si otterrà la parità”.
A causa dello sciopero delle donne la produzione automobilistica si blocca, per cui tutti gli altri operai uomini ne risentono addossando a Rita la colpa del loro mancato lavoro, incluso il marito. La resistenza di Rita e delle sue colleghe sarà dunque messa a dura prova finché le scioperanti non arriveranno ad ottenere l’appoggio della ministra Barbara Castle la quale, sfidando le dirigenze maschili, si farà promotrice del Decreto sulla Parità Retributiva che nel maggio del 1970 diventerà Legge.
Il film si conclude con le immagini reali delle donne che furono protagoniste dello sciopero e della ventata di cambiamento e progressione che da esso scaturì. Davanti ai giornalisti dicevano: “Sappiamo per cosa stiamo lottando e siamo pronte a continuare finché non lo otterremo”.
E così successe. Nel mese in cui ricorre la Giornata Internazionale della Donna non potevamo consigliarvi che questo: un meraviglioso film di rivendicazione femminile.

 

 

 

 
 

© 2013 - bullismoomofobico.it