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Tra i vicoli del femminismo

Immagine di Michela Murgia, al lato visi disegnati e in basso un fiore


A cura di Mariano Petricciuolo

Un tributo tangibile e visivamente stimolante all'importanza delle donne nella storia, non solo italiana ma globale, prende vita l’ 8 marzo, nel cuore di Napoli, in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Un suggestivo vicolo, situato nel centro storico della città, viene dedicato esclusivamente a cinque figure femminili di rilievo: Rita Levi Montalcini, Frida Kahlo, Artemisia Gentileschi, Michela Murgia e Matilde Serao. Quest'iniziativa, promossa dall'associazione "Vicolo della Cultura" e da A&M Bookstore, celebra il contributo eccezionale che queste donne hanno fornito alla società e alla cultura. A dar vita a questa rappresentazione iconica sono gli eclettici pennelli dell'artista napoletana Trisha Palma, che trasforma i muri di vicoletto Donnaregina in veri e propri manifesti di ispirazione femminile.
Trisha Palma ha spiegato all'Ansa che ogni volto dipinto rappresenta storie di donne coraggiose. Ha voluto includere Matilde Serao tra di loro, poiché è stata una giornalista che ha vissuto a Napoli ed è stata la prima donna italiana a fondare e dirigere un quotidiano. Questa iniziativa fa parte di un progetto di riqualificazione urbana più ampio, poiché il vicoletto Donnaregina diventa il terzo vicolo nel centro storico di Napoli ad essere dedicato alla cultura, dopo via Montesilvano e vico Buongiorno. Durante la presentazione del "Vicolo delle Donne", saranno anche presentati altri progetti di decoro urbano.
Quest'anno uno dei graffiti aggiunti è stato quello dedicato a Michela Murgia. Nel 2023 Michela Murgia ci ha lasciati prematuramente all'età di 51 anni, dopo aver condiviso a maggio la sua battaglia contro la malattia. Scrittrice, attivista e drammaturga, è stata una delle menti più influenti del nostro tempo, tessendo legami solidi con tutti coloro che l'hanno amata, ascoltata, ammirata e letta. Come pioniera del femminismo italiano contemporaneo, ci lascia un'eredità imponente che spetta a noi portare avanti. Murgia ha pubblicato il suo primo libro, "Il mondo deve sapere", nel 2006, ma è stato solo alcuni anni dopo, nel 2011, con il saggio "Ave Mary", che si è dedicata esplicitamente alla questione femminista. All'età di 39 anni, dopo aver studiato teologia e insegnato religione nelle scuole, ha iniziato a esplorare le contraddizioni tra femminismo e fede, reinterpretando con un approccio femminista la figura di Maria, madre di Gesù. Questa riflessione si è ripresentata nel 2022 con il saggio "God save the queer - Catechismo femminista", in cui ha esplorato ulteriormente la possibilità di essere femministe e cattoliche contemporaneamente, allargando il suo sguardo anche alle questioni legate all'esperienza delle persone LGBTQ+.
Michela Murgia sfida le etichette e i confini imposti alle donne, dimostrando che possono abbracciare molteplici sfaccettature. Dalle esperienze lavorative alla scrittura, ha trasformato la realtà in opere potenti come “Stai zitta” e “Morgana”. Attraverso i suoi romanzi, esplora la forza dell'autenticità femminile e denuncia il pregiudizio linguistico che limita la libertà delle donne. In collaborazione con Chiara Tagliaferri, ha evidenziato il coraggio e la diversità delle donne tramite il libro e il podcast "Morgana", celebrando figure come Grace Jones e Santa Caterina da Siena.
“Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva”- Michela Murgia, da “Stai Zitta”.

 

 

 

 
 

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