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Recensione del film "Tuttinsieme" di Marco Simon Puccioni.

Titolo del docu-film "Tuttinsieme" con al centro quattro mani colorate di bambini


A cura di Cecilia Montella

Il 15 Maggio è stata la Giornata internazionale delle Famiglie, giornata voluta dalle Nazioni Unite nel 1993 per celebrare tutti i tipi di famiglia.
Da qualche anno, nell’ottica d’includere qualsiasi tipo di famiglia come quelle omogenitoriali o quelle monoparentali, l’Onu ha deciso di declinare al plurale la festa, rinominandola International Day of Families. In occasione di questa ricorrenza, vi segnaliamo un importante contributo filmico ad opera del regista Marco Simon Puccioni, che da anni lavora in difesa dei diritti civili in genere e, in particolare, di quelli delle Famiglie-Arcobaleno.
Il film "Tuttinsieme" del regista Marco Simon Puccioni rappresenta il secondo capitolo di un progetto iniziato nel 2012 con il film-documentario "Prima di tutto" dello stesso regista. In entrambi questi filmati, Puccioni è il regista, il protagonista e il padre dei bambini che ha avuto con il compagno e produttore del film Giampietro Preziosa. I due hanno portato avanti la pratica della “gestazione per altri” (Surrogacy, GPA) in California, per cui viene prevista una donatrice di ovuli e una portatrice della gravidanza, Cynthia e Amanda.
In "Prima di tutto" viene descritto il percorso che ha portato alla nascita dei gemelli Denis e David, la formazione della famiglia con i due padri e i bambini, il ritorno in Italia con le scene quotidiane dei  primi anni di vita della famiglia.
Nel secondo docu-film, "Tuttinsieme", i bambini sono cresciuti, frequentano la scuola e si confrontano con le domande poste dal contesto sociale. Marco e Giampietro celebrano la loro unione civile con una grande festa alla quale partecipano, oltre alle rispettive famiglie d’origine e agli amici, anche le famiglie americane di Amanda e Cynthia. Il film mostra scene della vita quotidiana e intima della famiglia, festose riunioni con i parenti, i giochi dei bambini con i coetanei, i viaggi in California per stare insieme alle famiglie di Amanda e Cynthia.
L’affetto e il calore che circolano nelle situazioni sono di forte impatto e rispondono all’intento del regista di mostrare una situazione familiare serena; Puccioni, attraverso queste scene, comunica al pubblico che l’essenza della genitorialità, a prescindere da orientamento sessuale, leggi, fedi politiche o religiose, è l’amore. L'amore genitoriale è indipendente dal genere o dall'orientamento sessuale di chi lo esercita: nonostante ciò, sono ancora molto intrisi nella nostra cultura i pregiudizi nei confronti di questi nuovi tipi di famiglie.
"Tuttinsieme" ci parla infatti anche di cosa comporta essere una famiglia omogenitoriale nella società odierna. La risposta “mia mamma è morta” di uno dei bambini alle domande sulla madre, induce delle riflessioni. L'affermazione incongrua del bambino suscita nel padre Marco un dubbio doloroso: è legittimo confrontare il figlio con la realtà delle sue origini? E' giusto esporlo ad un contesto che non conosce queste situazioni e può essere potenzialmente ostile? A questo proposito, i due padri affrontano la situazione con un dialogo sincero e continuo con i figli.
Sempre nell’intento di contrastare eventuali pregiudizi, nel film non manca qualche accenno lievemente polemico nei confronti di chi giudica e liquida affrettatamente le motivazioni delle donne che hanno contribuito alla nascita dei bambini solo perché non riesce a comprendere il loro intento: forse davanti a ciò che non comprendiamo dobbiamo sospendere il giudizio.
Non ci sono ancora nomi per queste situazioni e relazioni nuove: “Dobbiamo trovare dei nomi per Amanda e Cynthia, non possiamo continuare a chiamarle 'zie'!", dice il regista al figlio. “No, No, zie va bene!", è  la risposta. “E se non va bene zie, allora le chiamiamo super-zie”, grida il bambino. “Zia” è un nome che indica un legame genetico, ma è anche il termine affettuoso con cui si chiamano le persone care che frequentano la famiglia, che vogliono bene ai bambini e sono contraccambiate.
Se cambiano i nomi, sparirà l’affetto? I bambini a quell’affetto sembrano non voler rinunciare, per loro pare essere molto importante.    

 

 

 

 
 

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