A cura di Antonio Auriemma
Due film che
rappresentano la realtà, due film che rappresentano due realtà differenti, due
contesti e svariati vissuti diversi.
Transamerica
e Girl raccontano storie in cui tantissime persone possono rispecchiarsi,
storie di coraggio, autodeterminazione e sacrificio.
Transamerica è il primo lungometraggio di Duncan Tucker, il
film abbraccia una serie di realtà molto delicate e importanti.
Sabrina "Bree" Osbourne è una donna trans che vive
in un quartiere povero di Los Angeles dove lavora in un locale per mettere da
parte i soldi necessari per pagare gli interventi per il percorso di
transizione. Un giorno riceve una telefonata da parte del carcere minorile di
New York City da parte di un ragazzo di nome Toby Wilkins che dice di essere il
figlio di Stanley (nome assegnato alla nascita a Bree).
Bree risponde al giovane, nato dall’unico rapporto sessuale
avuto, che Stanley non vive più lì. Bree del tutto ignara di avere un figlio la
cui madre si è suicidata, racconta tutto alla sua psicoterapeuta, che però la
obbliga a riallacciare il rapporto con il figlio per avere l’autorizzazione
necessaria a procedere all’intervento relativo al percorso di transizione.
Arrivata al carcere Bree scopre che il ragazzo è stato
arrestato perché in possesso di stupefacenti, una volta pagata la cauzione Bree
prova a riportare Toby dal patrigno, che però scopre molestare sessualmente il
ragazzo da quando era bambino. Ripreso il viaggio verso Los Angeles, Toby scopre
che Bree è una donna trans. Quando quest’ultima gli rivela di essere suo
genitore, il giovane scappa. Tornata a Los Angeles Bree si sottopone
all’operazione e scopre che Toby nel frattempo è diventato un attore di film
porno gay, i due riallacciano il rapporto quando Toby chiede a Bree come sia
andata l’operazione.
Il film che apre uno spunto molto importante sul rapporto
genitore-figlio, ha riscosso un ottimo successo, facendo guadagnare alla
protagonista Felicity Huffman l’Oscar alla miglior attrice in un film
drammatico, e vede l’Italia come il paese non inglese in cui la pellicola ha
raggiunto il maggior numero di incassi.
Di recente uscita, Girl è un film drammatico diretto dal
ventiseienne Lukas Dhont.
Lara è una ragazza di 15 anni che sogna di diventare una
ballerina, ma soprattutto di poter essere se stessa.
Trasferitasi in un’altra città insieme al padre e al
fratellino, Lara è una ragazza trans che dedica tutta se stessa allo studio
della danza presso una prestigiosa scuola e sogna di diventare un’étoile.
La ragazza viene da sempre supportata dal padre, ma ciò che
rappresenta una problematica, è l’allenamento estenuante a cui Lara si
sottopone spinta dalla voglia di primeggiare, allenamento che la porta a fare
una serie di sacrifici.
Il film è stato presentato per la prima volta al Festival di
Cannes 2018 nella sezione Un Certain Regard.
Uscito nelle sale il 27 settembre ed è distribuito da
Teodora film, già nelle prime due settimane ha riscosso un grandissimo
successo, incassando 117 mila euro di cui 10,6 mila solamente nel primo weekend.
Entrambi i film aprono degli spunti di riflessione molto
importanti, non solo sulle tematiche LGBT+, ma anche su diverse dinamiche, come
ad esempio le strade sbagliate che possono prendere i giovani che vivono
contesti difficili, o le difficoltà lavorative che si possono vivere quando ci
si ritrova ricominciare tutto da capo, senza dimenticare di citare il tema
della violenza e delle molestie, che talvolta avvengono proprio all’interno
delle mura domestiche.
Un grande passo avanti anche nell’ambito del cinema, che
abbraccia in modo curato e corretto tematiche attuali e delicate, parlandone in
modo giusto e realistico, creando così dei punti di riferimento e di
sensibilizzazione nell’arte ludica.