A cura di Arianna
D’Isanto
Durata: 2 h e 6 m
Genere: Drammatico
Minessota, 1989; Josey (
Charlize Theron) è una donna. Una donna in fuga da un matrimonio violento,
sola, con due figli.
Josey è una figlia in
lotta con un padre che non ha mai accettato la sua prima, inaspettata
gravidanza, che si scoprirà essere stata frutto di una violenza sessuale
subita, all’età di 16 anni, da parte di un insegnante.
Josey è una minatrice,
che cerca di portare il pane a casa come tutti gli altri uomini della miniera
(in cui lavora anche il padre) e che può permettersi, finalmente, di garantire
una vita agiata ai propri bambini, ritrovando una dignità dimenticata. Accusata
di “togliere il posto di lavoro ad un uomo”, la protagonista vive le sue
giornate lavorative tra avance, commenti sessisti, scherni, abusi e violenze, e
durante i vani tentativi di ribellione viene riportata costantemente all’ordine
dai dirigenti (tutti uomini) con la minaccia di licenziamento.
Josey è una vittima.
Vittima di una cultura maschilista, sessista e patriarcale. Vittima di uomini che comandano e di donne
che hanno il terrore di esprimere la propria opinione e ribellarsi ad un
sistema malato e violento, temendo ritorsioni e licenziamenti.
Ciò che inizia come una
lotta degli uomini contro le donne, diventa una lotta di donne contro donne,
donne contro Josey. Le sue colleghe, infatti, l’accusano di provocare i maschi
della miniera e andarsi a cercare tutto ciò che le accade. Questo è quello che
avviene quando la cultura maschilista e sessista nutre inconsciamente le menti
delle donne e le ingabbia in stereotipi e pregiudizi troppo duri a morire.
Josey è una donna sola
ma coraggiosa e decide di fare causa alla società mineraria per molestie
sessuali. Ma questo la porta a fare i conti con accuse ingiuriose e
diffamazioni che le vengono mosse in tribunale e da cui è costretta
faticosamente a difendersi.
Josey è Lois Jenson che
nel 1984 chiamò in giudizio la Eveleth Taconite Co. del Minnesota e 9 anni dopo
ottenne un modesto indennizzo in una sentenza storica che ha permesso un
radicale, seppur lento e non ancora concluso, cambiamento e miglioramento delle
condizioni delle donne nell’ambito lavorativo.
La conclusione
“positiva” della straziante esperienza della protagonista, porta con sé un
respiro di sollievo dopo circa 2 ore di scene frustranti e avvilenti, la
possibilità di agganciarsi alla forza e alla determinazione per poter emergere
da un periodo buio della storia che non è ancora del tutto passato.
Josey è tutte le donne
che, ancora oggi, cercano di far sentire la propria voce, subiscono molestie
sul posto di lavoro, sono costrette a firmare le dimissioni in bianco o a
rinunciare alla gravidanza, guadagnano meno dei colleghi uomini e non riescono
a ricoprire ruoli dirigenziali nella gran parte dei settori.
Josey è la grinta e la
forza che deve alimentare le attuali lotte per far sì che tutto ciò diventi
storia passata.