A cura di Daniela Scafaro
I ruoli genitoriali si sono evoluti nel tempo
seguendo un excursus che si intreccia inevitabilmente con i cambiamenti
socio-culturali sopravvenuti nel corso della storia che riguardano in senso più
generale le aspettative nei confronti di padri (uomini) e madri (donne) e il
posto che a ciascuno di essi è ed è stato assegnato nella società.
L'etimologia della parola padre è
legata alla radice sanscrita pa- che
rimanda al concetto di nutrizione e protezione.
Padre è colui che provvede al sostentamento della sua famiglia, che “porta il
pane a casa” e che la protegge dai pericoli esterni.
Anche la parola madre ha la sua origine
nel sanscrito ed in particolare nella radice ma- che rimanda ad
un’area di significato che ha a che fare con il preparare e il formare. La
madre viene così ad essere colei che ordina e prepara.
Nell’etimologia delle due parole è
rintracciabile quella “divisione” di compiti, doveri e responsabilità nell’accompagnamento
al processo di crescita della prole che alle origini aveva il carattere di una
vera e propria scissione, dai confini rigidi ed impermeabili, e che pian piano
nel corso dei secoli si è ammorbidita, rendendo possibili commistioni tra
caratteristiche/funzioni paterne e materne.
Così se il padre delle origini è un padre
distaccato, non incline ad uno scambio emotivo-affettivo con i propri figli,
severo, autoritario e punitivo, orientato all’esterno - verso cui aveva il
compito di indirizzare la prole (se maschile!) – la madre degli albori è la
regina del focolare, immersa in una dimensione domestica, quasi ripiegata nella
cura dei figli, e considerata maggiormente attenta, per sua natura, alla
dimensione emotiva nello scambio con la prole.
Col passare del tempo e la progressiva emancipazione
della figura della donna, con la messa in discussione dell’assoluta
sovrapposizione tra femminilità e maternità, con il riconoscimento
dell’esistenza e dell’importanza di altre dimensioni identitarie per le donne
quanto per gli uomini, con l’incrinarsi di rigide caratterizzazioni
stereotipiche, ma anche con la sempre crescente attenzione alla dimensione
affettiva nel rapporto con i figli, si è pervenuti ad una maggiore fluidità nella
rappresentazione dei ruoli genitoriali, riconoscendo come centrale la presenza di
codici materni e paterni (che prescindono dall’esser uomo/donna), di una buona
funzione di contenimento nella duplice accezione di accoglienza, cura,
comprensione, ma anche argine e limite.
Riferimenti.
https://www.etimoitaliano.it/