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Le resistenze al movimento LGBT.

Gruppo di quattro persone durante i moti di Stonewall


A cura di Alessia Spinella.

Sebbene negli ultimi anni ci sia stata una forte ascesa del movimento LGBT+, i diritti delle persone appartenenti alla comunità sono stati, sin dall'inizio, oggetto di resistenze.        
Nel periodo dopo guerra, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, l'omosessualità e il comunismo venivano percepiti come una minaccia perché entrambi sovversivi che minavano la vita tranquilla americana. Gli agenti federali avevano come obiettivo quello di scoprire chi fosse omosessuale, così comunisti e omosessuali iniziarono ad essere licenziati. Questo periodo venne definito "Lavender Scare".
In seguito, divennero molto frequenti le incursioni della polizia nei locali frequentati da persone gay, difatti potevano essere facilmente arrestati se si baciavano o se indossavano abiti che non erano coerenti con il loro sesso biologico. Ed è proprio quello che accadde in un bar chiamato "Stonewall  Inn". La polizia fece irruzione per arrestare persone gay che, stanche delle continue vessazioni, risposero alle minacce degli agenti. Da li si generò un vero e proprio conflitto che prese il nome di "moti di Stonewall".        
Nonostante il percorso di liberazione, la comunità LGBT venne nuovamente attaccata con la diffusione dell'AIDS, difatti il nome iniziale era GRID che sta per Gay-Related Immune Deficiency, ma quando si resero conto che era una malattia  che prescindeva l'orientamento sessuale, sostituirono il nome. Per molti anni però l'AIDS è stata associata esclusivamente alle persone omosessuali.
In Italia, intorno agli anni ‘90, il movimento omosessuale venne demonizzato dalla Chiesa cattolica italiana al punto tale che associò la pedofilia e l'omosessualità.           
Tutt'oggi vi è una vasta rete di opposizione alla comunità LGBT. I gruppi "Anti LGBT" contestano l'emanarsi di leggi che consentano il matrimonio omosessuale, la possibilità di adozione da parte delle coppie LGBT, ma anche la possibilità di emanare pratiche antidiscriminatorie. Alla base di questa resistenza vi possono essere idee moraliste sostenute da ideali politici estremi o da religioni conservative.      

 

 

 

 
 

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