1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu di sezione
 

Contenuto della pagina

GENDER, LA RIVOLUZIONE.

copertina del national geographic che pubblicizza il documentario gender


A cura di Viviana Altea Indolfi

Il National Geographic, con la voce della giornalista americana Katie Couric realizza un documentario al cui centro vi è l’identità di genere e, nello specifico, il cambiamento che tale costrutto subisce in relazione alle modificazioni socio-culturali e alle nuove acquisizioni che in campo medico ridefiniscono quelli che sono i canoni del corpo.
La giornalista intraprende un viaggio, negli Stati Uniti, dentro al genere, tramite interviste ad esperti del settore, quali medici e psicoterapeuti, ma anche e soprattutto dando spazio alle storie delle persone e delle loro famiglie.

I protagonisti che si raccontano sono tra loro molto diversi, per età, obiettivi, relazioni, consapevolezza, ma sono tutti accomunati dalla necessità di acquisire un’identità aderente al proprio vissuto. Tra gli altri, ricordiamo una coppia di gemelli in età infantile, di cui uno sente di essere una bambina.
I genitori raccontano alle telecamere la loro decisione di assecondare i bisogni della loro figlia, non senza difficoltà, ma con la certezza di star facendo la cosa giusta per il suo benessere psicofisico, sostenuta, inoltre, dal team di psicologi che segue e seguirà il suo processo di transizione.

“Gender” mostra come non solo sia possibile manifestare un bisogno identitario evidentemente saliente in età precoce, ma anche come questa impellenza possa essere soddisfatta in età avanzata: è il caso di una persona, sposata con figli, che decide di intraprendere il percorso di transizione MtF alla soglia dei sessanta. Il caso appena accennato è esemplificativo di quanto il concetto di genere, la possibilità della sua fluidità, lontano dalle radici binarie da cui nasce, possa mettere in discussione anche quello di orientamento sessuale. La decisione della moglie di restare con la sua anima gemella, nonostante abbia deciso di cambiare sesso, ci mostra quanto la profondità dei sentimenti di amore e rispetto possano addirittura travalicare gli elementi corporei.
Interessante, infine, è la presentazione di un gruppo di persone che rappresentano un tipo di genere: dalla persona cisgender, a quella gender queer. Le nuove definizioni legate all’identità di genere, come sarà possibile constatare per coloro che guarderanno il documentario,  sono molte e tutte diverse, ma sono tutte dotate di senso nel momento in cui permettono, a chi le incarna, la possibilità di riconoscersi ed essere riconosciuto dagli altri, tappa fondamentale per l’acquisizione ed il mantenimento del benessere psicofisico.


IL NOSTRO CONSIGLIO: Assolutamente tutti dovrebbero guardare questo documentario che rinfresca le vecchie definizioni di genere, troppo legate ad un binarismo che comincia a star stretto. Per gli addetti ai lavori è sicuramente necessario! Altro spunto: è candidato come Miglior Programma TV dell’anno ai Diversity Media Awards 2018.

 

 

 

 
 

© 2013 - bullismoomofobico.it