A cura di Maurizio Riccio
13 Reasons Why è uno degli show più popolari degli ultimi
tempi. Tratta dall’omonimo romanzo di Jay Asher, la serie è stata pubblicata il
31 Marzo del 2017, sulla piattaforma digitale Netflix.
La trama si aggira intorno alle 13 ragioni che hanno spinto Hannah
Baker a suicidarsi. Il modo in cui le motivazioni di tale gesto vengono
mostrate al pubblico sono abbastanza originali e fuori dal comune.
La ragazza,
prima di togliersi la vita, decide di inviare a un suo compagno di scuola una
scatola contenente delle cassette. Queste cassette hanno il compito di
raccontare a Clay Jensen, il “prescelto” dalla protagonista, gli episodi di
bullismo e violenza che hanno rovinato per sempre la vita della giovane Hannah.
Pur avendo come protagonisti degli adolescenti, la serie
prodotta da Netflix è lontana anni luce dai classici teen drama. In questo show
non esistono scuole perfette, dove i corridoi sono affollati di studenti
vestiti con abiti alla moda.
In 13 Reasons Why il tema principale è il bullismo
in tutte le sue forme, ma cosa contraddistingue questo show dagli altri telefilm
con la stessa tematica? In 13 viene mostrato non soltanto il punto di vista
della vittima, ma anche quello dei carnefici.
Per questo motivo, la serie ha suscitato parecchio scalpore.
Ma non solo, 13 Reasons Why è stato pesantemente criticato anche per la
presenza di numerose scene violente. Il suicidio di Hannah Baker viene mostrato
nei minimi dettagli, senza tralasciare le tracce di sangue. Così come le scene
legate all’omofobia o alla violenza sessuale. Ma sono proprio queste scene a
essere il punto forte della serie, scene che puntano a mostrare la realtà dei
fatti così com’è senza provare a modificarla o applicando qualche forma di
censura.
Il nostro consiglio:
Lo show non si rivolge a un target ben preciso. Essendo anni
luce lontano dai classici teen drama, può essere visto senza troppe difficoltà
anche da un pubblico adulto. All’interno della serie, come già accennato, è
presente il bullismo in tutte le sue forme e violenze. Si passa dalle scene di
stupri a episodi di omofobia, senza troppi giri di parole.
Tanto da far nascere
numerose petizioni sul web per rendere la visione di 13 Reasons Why
obbligatoria all’interno delle scuole. E’ uno show da non guardare a cuor
leggero, ma soltanto se si ha la voglia di “mettersi in gioco” con una realtà
molto più vicina di quanto si possa immaginare.