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Prassi Scolastiche contro il bullismo omofobico.

Aula scolastica


A cura di Giovanni  Saracco.

Il bullismo è un fenomeno che in tempi recenti sta ricevendo particolare attenzione da parte delle istituzioni scolastiche, delle scienze sociali e psicopedagogiche, al fine di comprenderne le cause e arginarne la diffusione nei contesti educativi. Le manifestazioni di tale fenomeno possono essere diverse e riguardare l’orientamento sessuale, l’etnia, la religione, il genere e l’identità di genere, discriminando ogni forma di diversità e di allontanamento dai canoni culturalmente diffusi. In virtù dell’ampia diffusione dei fenomeni di bullismo omofobico nelle scuole, quest’ultimo è oggetto di numerosi interventi e progetti, che si pongono l’obbiettivo di istituire buone prassi nei contesti scolastici ed istituire un ambiente inclusivo nelle scuole.
Per contrastare tali manifestazioni omofobe sono necessarie azioni sia di prevenzione che di gestione del problema, intervenendo nelle seguenti aree: politiche, programma scolastico, supporto agli studenti e partenariati. Sono necessarie, dunque, politiche scolastiche che assumano una chiara posizione di avversione e denuncia contro ogni manifestazione di bullismo, accompagnate da curriculum scolastici che promuovano il rispetto per la diversità e la creazione di un clima inclusivo tra i banchi di scuola.
Le istituzioni scolastiche devono, inoltre, fornire supporto e sostegno per le vittime di bullismo e intervenire prontamente sui perpetuatori e testimoni, al fine di arginare il fenomeno alla nascita. Per far ciò risulta di particolare importanza la possibilità di stabilire partenariati con i ministri dell’educazione, le associazioni studentesche e gli insegnanti, per attuare interventi che producano risultati concreti e duraturi. Le principali politiche scolastiche contro il bullismo sono: politiche sul bullismo e la non-violenza in generale; politiche sulla diversità che includono anche quella sessuale; politiche sul bullismo che includono anche il bullismo omofobico. Queste rappresentano un punto di partenza fondamentale per attuare interventi efficaci, in quanto quest’ultimi possono trovare fondamento in politiche scolastiche condivise e diffuse da tutto il personale scolastico, che facilitano la diffusione di un pensiero e di un clima inclusivo e volto all’accettazione della diversità.
 Per quanto riguarda il programma scolastico, questo può favorire sia lo sviluppo di pensieri omofobi e razzisti, sia promuovere lo sviluppo di un pensiero aperto e inclusivo, che accetti e rispetti la diversità e che promuova un’apertura conoscitiva verso il prossimo. Per tale ragione, per promuovere azioni preventive contro il bullismo, è necessario intervenire sui programmi scolastici e attuare curriculum che contrastino le manifestazioni omofobe. In tutta l’Europa ci sono diversi esempi di buone prassi scolastiche, ad esempio, nel Regno Unito si utilizza il “Regolamento sulla sicurezza nelle scuole” nel quale, grazie ad un intervento chiamato “Safe School Policy” (Scuola Sicura) e all’aiuto di alcuni gruppi religiosi, è stato possibile includere il bullismo omofobico. Ora le scuole solo legalmente obbligate ad eliminarlo. Il governo ha reso l’anti-bullismo omofobico una priorità e la squadra anti-bullismo del dipartimento dell’educazione, insieme all'associazione NGO Stonewall, si reca nelle scuole per educare e dare consigli riguardo al bullismo omofobico e assicurare la sicurezza degli studenti gay, lesbiche e transessuali. In Italia, invece, vengono attuati diversi progetti per contrastare il bullismo nelle scuole, in particolare il bullismo omofobico.
Ad esempio, nel 2015 in provincia di Massa-Carrara è stato attuato il progetto “Liber* Tutt*” per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Il progetto si pone l’obiettivo di superare in modo non convenzionale pregiudizi e stereotipi, attraverso corsi di formazione alla cultura di genere e laboratori teatrali. Tali attività si pongono l’obbiettivo di stimolare i “giovani a ripensare stereotipi e pregiudizi sui ruoli di genere, riscoprendo l’origine androgena e complementare dei due sessi e cercando di spiegarla come qualcosa di nuovo".
Tali progetti rappresentano il primo passo verso la costruzione di scuole più inclusive e tolleranti, tuttavia, sono necessari ulteriori iniziative, soprattutto volte all'introduzione nelle scuole di politiche e culture che stimolino all'apertura verso l’altro e all'accettazione della diversità.

 

 

 

 
 

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