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"Il potere delle parole": come il linguaggio inclusivo può rendere più equa la nostra società.

Donna che ha in mano un biglietto con il simbolo dei generi


A cura di G.Benitez.  

Il linguaggio è potente, dinamico e definisce il modo in cui vediamo il mondo. Le parole che usiamo per comunicare sono la base della nostra connessione con gli altri, con il nostro ambiente e con la nostra stessa identità.
Identificarsi alle nostre condizioni ed essere riconosciuti con parole inclusive fa parte della democratizzazione del linguaggio e dell'orgoglio di essere chi siamo. La lingua esprime la complessità della vita in tutte le sue sfaccettature e la scrittura ne cementifica i significati.
Negli ultimi anni sta emergendo con forza sempre maggiore la necessità da parte di tutte le categorie di essere rappresentate e riconosciute, ciascuna nelle proprie differenze. Inoltre, il linguaggio non deve essere inteso solo come un sistema di segni o una capacità di esprimere sentimenti e pensieri attraverso le parole, il linguaggio è anche una costruzione sociale, poiché stabilisce realtà e identità. Pertanto, per comprendere la proposta linguistica inclusiva, bisogna prima conoscere e valorizzare l'ampia gamma di differenze: razza, genere, etnia, livello socioeconomico, età, cultura, sesso, identità di genere, disabilità, ecc. Questa pratica linguistica focalizza la sua critica sullo sguardo maschile come posizione centrale nel mondo, poiché non solo rende invisibile il femminile, ma emargina anche le persone di altre entità, come le persone trans o non-binary.            
Il linguaggio inclusivo si riferisce a tutte le espressioni verbali o scritte che utilizzano un lessico preferibilmente neutro, oppure rende evidente il maschile e il femminile, evitando generalizzazioni del genere maschile per situazioni o attività in cui compaiono donne e uomini.
Nel linguaggio comune, per salutare delle persone che si trovano in un determinato luogo basta dire "Buongiorno a tutti", ad esempio. In molti, però, preferiscono usare l'espressione “Buongiorno a tutte e a tutti” per specificare che il saluto è rivolto anche alle donne.
Tutto il linguaggio dovrebbe essere privo di parole, frasi o toni che umiliano, insultano o escludono le persone in base alla loro appartenenza a un determinato gruppo o a causa di un particolare attributo. Il linguaggio inclusivo fa parte di un nuovo modo di concepire le disabilità, le condizioni di vulnerabilità e le differenze nel suo insieme. Tutto questo può aiutarci a superare modalità obsolete, che veicolano immagini stigmatizzate, distorte e spesso offensive, l'obiettivo è abbracciare tutte le sfumature dell’essere umano, contrastando pregiudizi e luoghi comuni. Per concludere se ti stai ancora chiedendo, "perché è importante oggigiorno utilizzare un linguaggio inclusivo?"  Ecco quattro punti fondamentali.  
• Include tutti i generi e le identità.  
• Rompere con idee sessiste e patriarcali e atteggiamenti discriminatori.   
• Cerca l'apprezzamento della diversità.       
• Il suo utilizzo favorisce il riconoscimento dei diritti delle persone LGBTIQ+.   

 

 

 

 
 

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