1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu di sezione
 

Contenuto della pagina

Le rappresentazioni della pansessualità.

Bandiera pansessuale a strisce rosa, giallo e azzurro con al centro un cuore e uno striscione con su scritto "L'amore non ha limiti"


A cura di Giovanna Castaldo.

Secondo la prospettiva del senso comune, l’orientamento sessuale consiste nella preponderanza di sentimenti, pensieri erotici, fantasie sessuali verso individui dello stesso sesso (omosessualità) o di sesso opposto (eterosessualità), una visione dicotomica in cui spesso la pansessualità e altre varianti non vengono contemplate.
Una persona può identificarsi come lesbica, gay, eterosessuale, bisessuale, queer, pansessuale o asessuale. L’orientamento sessuale, infatti, non è una dimensione immutabile ma può essere fluido ed assumere diverse combinazioni. Classificare le persone esclusivamente sulla base del binarismo eterosessualità/omosessualità risulta essere riduttivo in quanto esclude la pansessualità e tutte le posizioni intermedie che si collocano tra un estremo e l’altro.
La pansessualità, temine con cui ci riferiamo alle persone che possono provare attrazione verso tutti i generi, non possiede le caratteristiche di stabilità e coerenza dell’eterosessualità e dell’omosessualità, ma si caratterizza per la sua fluidità sessuale che ci costringe a rivedere le categorie teoriche con cui pensiamo.
Sia il binarismo di genere che quello sessuale sono socialmente costruiti, e strutturano il pensiero ad un livello così profondo che persino coloro che criticano l’omobitransfobia possono inconsapevolmente riprodurla, con conseguenze avvertite più profondamente da coloro la cui identità sessuale sfida la logica binaria. Anche le comunità LGBT+ non sono esenti da queste forme di discriminazione nei confronti delle persone pansessuali, che vengono talvolta considerate confuse o promiscue non solo dalla società in generale ma anche dalla stessa comunità LGBT+. Le persone pansessuali, inoltre, vengono spesso confuse con le persone bisessuali, creando una certa invisibilità  che può essere osservata quotidianamente in quanto diffusa e normalizzata in tutti i contesti sociali. Il 24 maggio si celebra la giornata internazionale della visibilità e della consapevolezza pansessuale e panromantica, grazie alla quale le persone pansessuali possono rendersi visibili e rivendicare la loro specificità.
Una delle prime artiste ad aver parlato di pansessualità è stata Miley Cycus, che ha dichiarato: “Quando conosco una persona non faccio caso se si tratta di una ragazza o un ragazzo”. Insieme al suo coming out possiamo ricordare quello del cantante dei Panic! At the disco, Brendon Urie (“Mi interessa la persona, non il suo sesso”), o ancora Sia, che ha dichiarato di sentirsi vicina alla pansessualità: “Non importa di che genere sei, io guardo altro”.
Un aiuto fondamentale, per sviluppare una cultura delle differenze in cui le individualità possano essere libere di esprimersi e non più arginate in categorie e binarismi, è costituito dalla rappresentazione mediatica, un mezzo fondamentale per decostruire le ideologie che guidano le nostre rappresentazioni sociali.
Possiamo citare “Deadpool”, un personaggio della Marvel Comics apertamente pansessuale o la serie tv “Sense8”, in cui tutti i personaggi sono pansessuali, creando un universo di rara bellezza lontano da ogni etichetta e categorizzazione.
Un’altra serie tv che ha contribuito alla visibilità delle persone pansessuali è “Schitt’s Creek”, pluripremiata comedy americana che vede tra i suoi protagonisti David Rose, personaggio pansessuale. David parla apertamente della sua sessualità in una scena in cui la sua migliore amica si interroga sul suo orientamento sessuale, utilizzando in modo originale il vino come metafora.

Stevie: "Allora, giusto per essere chiari: io bevo vino rosso. Io bevo solo vino rosso e fino a ieri sera avevo l'impressione che anche tu bevessi solo vino rosso ma forse mi sbagliavo?"
David: "Capisco dove vuoi arrivare. Io bevo vino rosso ma bevo anche vino bianco e ogni tanto assaggio anche il rosé e un paio di estati fa ho provato un Merlot, che era uno Chardonnay. È complicato."
Stevie: "Sì, quindi, sei aperto veramente a tutti i vini."
David: "Mi piace il vino, non l'etichetta. Ha senso?"

Un’altra scena di impatto è quella in cui il padre di David parla dell’identità sessuale del figlio.

Johnny: "Mio figlio è pansessuale, lui ama tutti: uomini, donne, donne diventate uomini, uomini diventati donne. Sono suo padre e ho sempre voluto che la sua vita fosse semplice ma sai, scegli un solo sesso e forse, forse tutto sarebbe stato meno confuso."
Roland: "Beh, lo sai Johnny, quando si parla di questioni di cuore, non possiamo dire ai nostri figli chi amare."
Johnny: "Hai ragione, non puoi dirglielo e a me sta bene."

La rappresentazione mediatica di ogni orientamento sessuale è importante per promuovere un processo trasformativo individuale e culturale. Dan Levy, l’attore che interpreta David, ha dichiarato di essere stato felice nell’apprendere che il suo personaggio sarebbe stato pansessuale, perché la pansessualità è raramente rappresentata in tv: "È importante raccontare storie queer e mostrare relazioni queer in un ambiente normale".
Conoscere le cose è il primo passo per iniziare a decostruire alcuni pregiudizi di cui tutte e tutti siamo portatrici e portatori, e la conoscenza passa anche attraverso le rappresentazioni della pansessualità, tramite cui trovare dei personaggi in cui identificarsi o che ci aiutino a conoscere una realtà diversa dalla propria, in modo da favorire una cultura dell'inclusione, in cui ogni persona possa trovare il suo posto e la sua riconoscibilità.          

 

 

 

 
 

© 2013 - bullismoomofobico.it