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La nascita e l’evoluzione del Movimento Queer

Persone non binarie nelle varie forme


La nascita e l’evoluzione del Movimento Queer
 
A cura di Sabrina Antuoni e Giovanni Saracco

Il termine “Queer", di derivazione anglosassone, tradizionalmente significa eccentrico, insolito o bizzarro, ha assunto diversi significati all'interno di varie comunità e in alcuni casi con accezioni negative.
In italiano si usa per indicare quelle persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere differisce da quello strettamente eterosessuale o cisgender.         
Oggi viene utilizzato come un “termine-ombrello” per indicare le persone gay, lesbiche, bisessuali, pansessuali, transessuali, asessuali, transgender e/o intersessuati. Tuttavia non è un sinonimo di LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender).   
Il termine queer nasce in contrapposizione agli stereotipi diffusisi nell'ambiente gay ed è più che altro un termine politico, spesso usato da coloro che sono politicamente attivi, da chi rifiuta con forza le tradizionali identità di genere e da chi rifiuta le categorie dell'orientamento sessuale come gay, lesbica e bisessuale.      
Una parte dei membri del movimento LGBT non vede di buon occhio il suo uso, dal momento che il termine ha avuto origine, e spesso persiste, come insulto omofobo, e avendo come altro significato comune del termine "strano". Molte persone LGBT ritengono però che usarlo sia un modo positivo per riappropriarsi di un termine che in passato era usato contro di loro, spogliando quindi la parola del suo potere offensivo.      
Mentre in Italia il termine passa, già a partire dagli anni Settanta, ad essere inteso senza una connotazione negativa, bisogna attendere gli anni Novanta per un uso più diffuso e comune nel resto dell’Europa, reso popolare dal gruppo di attivisti inglesi QueerNation. 
Il Movimento Queer ha avuto origine a partire dagli Stati Uniti alla fine degli anni ’50, attraverso una serie di rivolte. Tra di esse la prima fu nel 1959 quella del Cooper’s Donuts, una tavola calda di New York, punto di ritrovo di prostitute, marchettari e queer di strada, vittime di provocazioni da parte della polizia.
La risposta alle angherie della polizia fu inizialmente un lancio di donuts, che poi si tramutò in scontri per la strada che durarono tutta la notte.  Nel 1966 ci fu poi la rivolta della Compton’s Cafeteria, un bar di San Francisco, anch’esso aperto tutta la notte e frequentato da drag queen, prostitute, marchettari adolescenti, emarginati sociali e gente del vicinato. La polizia fu chiamata perché alcune drag queen sedute a un tavolo facevano troppo baccano e spendevano poco in consumazioni. L’agente giunto sul posto afferrò una ragazza trans per il braccio invitandola a uscire, la quale rispose lanciando il suo caffè bollente in faccia al poliziotto. Ciò scatenò una rivolta generale sia all’interno che all’esterno della caffetteria, con un’auto della polizia distrutta, barricate in fiamme e poliziotti contusi.          
L’evento più significativo nella storia del Movimento Queer fu però la rivolta di Stonewall, un bar di New York. Nella notte del 28 giugno 1969 un gruppo di poliziotti si presentò lì senza preavviso e cominciò ad arrestare chi era senza documenti o aveva violato la legge sul travestitismo indossando abiti del sesso opposto. Una folla cominciò a formarsi intorno al locale, e qualcuno cominciò a insultare i poliziotti. La rabbia scoppiò quando una persona lesbica butch, caricata sul furgone della polizia, iniziò a scuoterlo e a urlare. La folla cominciò ad attaccare, lanciando mattoni, pietre, bottiglie, spazzatura addosso alla polizia. I poliziotti si ritirarono nel bar, barricandosi dentro. Quando arrivarono i rinforzi della polizia in tenuta antisommossa cominciarono gli scontri veri e propri. Gli scontri si protrassero per tutta la notte, con un bilancio di quattro poliziotti feriti e tredici persone arrestate, senza contare il numero indefinito di manifestanti feriti: la polizia si era accanita con particolare brutalità sulle persone trans o genderqueer, rispetto a chi aveva una presentazione di genere normativa. Il giorno successivo la voce di quanto era successo si diffuse velocemente e la sera centinaia di queer e radicali si ritrovarono di nuovo di fronte allo Stonewall Inn.  
Poche settimane dopo le proteste, attivisti/e queer si incontrarono a New York e diedero vita alla prima organizzazione radicale che lottava per la liberazione gay, il Gay Liberation Front, che si espanse fino a contare 80 gruppi attivi negli Usa e all’estero. Metteva in connessione la lotta contro la discriminazione di genere e sessualità con altre lotte sociali dell’epoca, come il movimento contro la guerra, le lotte dei neri e il femminismo.           
La rivolta di Stonewall fu un momento di svolta nelle coscienze di chi era sempre stato/a discriminato/a a causa della propria identità di genere, della propria sessualità, oltre che spesso emarginato/a anche per la propria condizione sociale o razza. Stonewall portò l’ispirazione, l’amore e la rabbia per la creazione di un movimento che voleva lottare per la libertà e la giustizia.
Ciò diede vita ad altre organizzazioni e alla nascita di simili movimenti anche nei paesi europei, portando, negli anni Novanta, alla nascita della Teoria Queer, una visione critica sul sesso e sul genere. A coniare la formula "teoria queer" fu Teresa de Lauretis, nell'ambito di una conferenza tenutasi all'Università della California nel febbraio 1990. Tale approccio nacque in seno agli studi gay e lesbici, agli studi di genere e alla teoria femminista. Sulla scia delle tesi di Michel Foucault, Jacques Derrida e Julia Kristeva, la teoria queer si oppone alla concezione di naturalità dell'identità di genere, dell'identità sessuale e degli atti sessuali di ciascun individuo, affermando invece che esse sono interamente o in parte costruite socialmente. Essa sfida pertanto la pratica comune di dividere in compartimenti separati la descrizione di una persona, al fine di inserirla in una o più particolari categorie definite.     
La nascita di questo movimento ha sancito l’inizio di numerose lotte per ottenere i diritti, le libertà ed il riconoscimento spettanti ad ogni persona, dando il via ad un percorso ancora lungo e tortuoso, la cui conclusione, ad oggi, non sembra essere stata raggiunta definitivamente.

BIBLIOGRAFIA 
 - Teresa de Lauretis "QueerTheory: Lesbian and Gay Sexualities. An Introduction", in Differences, 1991, 3 (II).

 

 

 

 
 

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