A cura di Alessia Cuccurullo
Appare oramai chiaro come il
concetto di salute chiami in causa dimensioni non più strettamente fisiche e
fisiologiche, ma anche aspetti psicologici che garantiscono il benessere della
persona a 360 gradi. Tutelare la salute di un individuo significa anche
rispettarlo nella sua interezza e in tutto ciò che lo caratterizza, ivi
comprese le differenze di cui è portatore.
Nelle professioni d’aiuto,
ancor più, diventa importante poter tutelare l’individualità di ciascuno al
fine di garantirne un completo benessere: i professionisti della salute
mentale, così come gli altri professionisti che si occupano della salute e del
benessere, sono invitati sempre a tenere conto di coloro che si affidano alle
loro cure.
Non è da meno, in questo
principio generale, la considerazione dell’intervento con le persone LGBT+. Queste
ultime seguono spesso percorsi di crescita e sviluppo che si discostano da
quelli vissuti dai loro pari eterosessuali, costellati di sfide da sostenere
all’interno della società. Garantire loro un intervento psicologico
professionale ed attento alle specifiche esigenze risulta, dunque, fondamentale
per evitare di generare danni e peggiorare la salute psicologica.
A tal proposito, una serie
di documenti sono stati proposti ed elaborati anche in contrasto a tutto un
filone di interventi, definito delle “terapie riparative”, che hanno l’obiettivo
di “guarire” le persone LGBT+ da una loro presunta patologia. Questi approcci
ideologici si fondano esclusivamente su opinioni (prevalentemente religiose)
che non sono legittimati da alcuna teorizzazione scientifica. Già nel 1998 l’American
Psichiatric Association si è ufficialmente opposta ad ogni trattamento basato su
tali assunti.
Nel 2012 ha, inoltre, proposto linee guida che sottolineano
l'importanza di prendere in considerazione gli atteggiamenti verso la
popolazione LGB (pregiudizi, discriminazione, violenza) e la consapevolezza di
quanto questi possano influire in ambito di valutazione e di intervento.
Particolare attenzione è
stata successivamente rivolta, nel 2015, alla popolazione transgender e gender
non conforming, con la stesura di linee guida specificamente dedicate. Tali
linee guida, tradotte poi in italiano in collaborazione con l’ordine degli
Psicologi della Regione Campania sono reperibili al link https://www.psicamp.it/index.asp?page=psicologia-transgender-linee-guida.
La realizzazione e
diffusione di questi strumenti risulta essenziale nella promozione della salute
intesa non solo come assenza di malattia, ma anche quale benessere in un’ottica
“bio-psico-sociale”, che considera ciascun individuo nella sua interezza.