di Maria Rosaria Nappa
A livello
internazionale, le più autorevoli associazioni di categoria hanno prodotto
numerosi materiali per promuovere una maggiore chiarezza sui temi che
caratterizzano le minoranze sessuali e di genere. Si tratta sia di documenti di
carattere divulgativo, sia di vere e proprie linee guida che si propongono di
aiutare i professionisti della salute mentale ad assumere approcci adeguati
nella pratica clinica con gli utenti e i pazienti non eterosessuali. Tra i
documenti più rilevanti le linee giuda prodotte dall'American
PsychologicalAssociation (2009, 2012), dalla BritishPsychological Society
(2012) e dall'American Academy of Child and AdolescentPsychiatry (2012).
Esempi italiani,
invece si rifanno al lavoro di Valerio, Barretta, De cesare, Zamparelli (2009)
e alle Linee guida redatte da Lingiardi e Nardelli (2013).
Tutti i
documenti a cui si fa riferimento si basano sulle seguenti evidenze: a) le
omosessualità sono varianti normali e positive della sessualità umana e non
costituiscono di per sé, indicatori di disturbi mentali o dello sviluppo; b) le
omosessualità e le bisessualità sono oggetto di stigma sociale che può avere
svariate conseguenze negative nei percorsi e processi evolutivi (minority
stress); c) gli affetti ed i comportamenti omosessuali possono essere presenti
in vari orientamenti sessuali; d) le persone LGB possono condurre vite
soddisfacenti, istaurare relazioni di coppia durature e formare famiglie solide
quanto quelle eterosessuali; e) non esistono ricerche scientifiche che
riconducono l'omosessualità al trauma o alla disfunzionalità familiare, f) non
è dimostrato che tutti i tentativi terapeutici che abbiano l'obbiettivo di
modificare l'orientamento sessuale siano efficaci o esenti da rischi.
"The Guidelines for PsychologicalPratice with
Lesbian, Gay, and BisexualClints" (APA, 2012) in primis, sottolineano
l'importanza di prendere in considerazione gli
atteggiamenti verso l'omosessualità, intesi non solo come la conoscenza
degli effetti dello stigma sociale verso la popolazione LGB (pregiudizi,
discriminazione, violenza), ma come la consapevolezza di quanto i propri
atteggiamenti impliciti ed espliciti verso le omo/bisessualità e la personale
competenza sulle tematiche LGB possano influire in ambito di valutazione e di
intervento.
Da ciò discende
la raccomandazione di specifici programmi formativi e di aggiornamento, rivolti
a psicologi e psicoterapeuti, che includano lo studio del minority stress e
delle altre tematiche LGB.
Per ciò che
concerne i criteri di riferimento a sostegno di un deontologicamente valido
modello affermativo, si possono citare quali punti in comune:
- Offrire accettazione e sostegno: quale
l'utilizzo di un ascolto rispettoso e non giudicante che aiuti l'utente a
ridurre il disagio causato dal minority stress.
- Adottare opportuni accorgimenti nella fase
di assessment: la valutazione psicologica deve essere indirizzata alla
conoscenza della persona in tutta la sua complessità, considerando le
interazioni e le interconnessioni tra il minority stress, la salute mentale e
la dimensione spirituale, nonché la posizione che l'orientamento sessuale
occupa nel funzionamento generale dell'individuo.
- Favorire e sosteneremodalità attive di
coping: dall'esame della letteratura emerge che le modalità attive di
coping sono le più efficaci nel far fronte agli agenti stressanti, in tal senso
si può aiutare l'utente attraverso interventi che favoriscano l'elaborazione
cognitiva e/o emozionale.
- Comprendere il ruolo svolto dalle amicizie e
dalle comunità LGB: considerando che il minority stress può comportare
l'emarginazione e l'isolamento, un obiettivo fondamentale è quello di
incrementare la capacità di avvalersi del supporto sociale.
- Esplorazione e sviluppo dell'identità:
le dinamiche identitarie costituiscono un aspetto importante nelle persone
appartenenti alle minoranze sessuali, in tal senso l'obiettivo di un intervento
clinico è di esplorarle e integrarle, senza sceglierne una a discapito di
un'altra (esplorazione delle dimensioni di genere e superamento della dicotomia
maschile/femminile)
- Comprendere i conflitti e favorire la loro
integrazione: il lavoro clinico dovrebbe favorire il dialogo e
l'integrazione delle parti di sé in conflitto (es. orientamento sessuale e
credo religioso), cercando, di fronte ad eccessive polarizzazioni, una "terza
possibilità", ovvero una composizione assolutamente personale della propria
identità tra genere, orientamento sessuale e cultura sociale.
- Comprendere i significatisottostanti le
richieste di modificare l'orientamento sessuale o di fare una "terapia
ripartiva": in tali casi è necessario condurre un'appropriata analisi della
domanda accogliendo, significando ed esplorando tale desiderio riconducendolo
alle complesse dinamiche psicologiche, familiari e sociali che possono condurre
l'individuo a considerare come "inaccettabile" un elemento costitutivo della
propria identità.
- Comprendere ed esplorare il processo di
coming out: in ambito clinico è importante comprendere, insieme all'utente,
i significati che rivestono l'atto di coming out e poterne valutare le
conseguenze. Sul piano intrapsichico è utile comprendere come e quando è
avvenuto il riconoscimento del desiderio verso le persone dello stesso sesso e
quali sono stati i vissuti; sul versante relazionale è utile conoscere con chi
l'utente ha fatto il suo primo coming out.
- Cogliere gli aspetti legati all'omofobia
interiorizzata nelle dinamiche difensive: i meccanismi di difesa possono
essere connessi con le dinamiche relative all'omofobia interiorizzata, in tal
senso può essere utile differenziare le difese mobilitate contro i propri
affetti e desideri omosessuali ("non sono
omosessuale, sto attraversando una fase di passaggio") da quelle impiegate
per non riconoscere la propria omofobia interiorizzata ("accetto la mia omosessualità, ma non ho mai trovato una persona che mi
piaccia") (Lingiardi, Madeddu, 2002).
- Cogliere i livelli di minority stress in
relazione alle condizioni di doppia minoranza: situazioni che possono
ulteriormente complicare il quadro clinico sono quelle legate alla "doppia
minoranza", in cui l'individuo viene discriminato a causa dell'omosessualità e
di altre condizioni oggetto di stigma sociale.
- Tener conto del minority stress nelle
dinamiche di coppia: può apparire scontato, ma è importante ricordare che
le coppie gay e lesbiche non sono riconosciute né dalle principali religioni,
né dall'ordinamento giuridico di molti stati. Connesso a ciò vi sono da
considerare tutte le tematiche connesse all'omogenitorialità, alla mancanza o
alla scarsa regolamentazione giuridica, alle difficoltà concernenti l'essere
genitore e costituirsi come una famiglia omoparentale rispetto al contesto
societario di riferimento.
Riferimenti bibliografici
Adelson, S.L., American Academy of Child and
Adolescent Psychiatry (AACAP), (2012), Pratice
parameter on Gay, lesbians, or Bisexual Sexual Orientation, gender
Nonconformity, and Gender Discordance in Children and Adolescents, 51, 9,
pp.957-954.
American Psychological Association Division
44/Committee on Lesbians, Gay, Bisexual and Transgender Concerns Guidelines
Revision Task Force (2012), Guidelines
for psychological practice with lesbian, gay, and bisexual clients.In
American Psychologist, 67, 1, pp 10-42.
American Pyschological Association, (2005),Lesbian e Gay parenting, American Pyschological
Association, Waschington D.C. Disponibile on-line: www.apa.org/pi/parent.html
American Psychological Association Task Force
onAppropiate Therapeutic Responses to Sexual Orientation, (2009), Report of the Task Force on Appropiate
Therapeutic Responses to Sexual Orientation, American Pyschological
Association, Waschington D.C. Disponibile on-line: www.apa.org/pi/lgbt/resource/therapeutic-response.pdf.
LaSala M.C., (2010), Coming Out, Coming Home. Helping family adjust to a gay or lesbian
child, Columbia University Press, NY.
Lingiardi V., Nardelli N.,
(2013), "Linee guida per la consulenza
psicologica e la psicoterapia con persone lesbiche gay e bisessuali", in Ordine
degli Psicologi del Lazio (a cura di), Etica
Competenza e Buone Prassi, Raffaello Cortina Editore, Milano.
Lingiardi V., Nardelli N.,
(2007), "Spazio zero, Minority stress e
identità omosessuali". In Antosa S., (a cura di) Omosapiens 2. Spazi e identità queer. Carocci, Roma.
Lingiardi V., Madeddu F., (2002),
I meccanismi di difesa. Teoria,
valutazione, clinica, Raffaello Cortina Editore, Milano.
Valerio, Barretta, De cesare, Zamparelli (2009)"Linee
Guida per il lavoro psicologico con persone omosessuali: questioni etiche e
deontologiche", disponibile on-line http://gioiosamentepsy.altervista.org/LineeGuidaPubblicate.pdf