A cura di Antonio Auriemma
In modo
sempre più accentuato, giornali, tv, social e media in generale parlano di
tematiche LGBT+, aprendo importanti focus su argomenti quali il coming out,
diritti civili, episodi di discriminazione, pride e manifestazioni, etc..
I canali che
introducono e trattano tematiche LGBT+ all’interno dei propri format, sono
molteplici. Molti telefilm e serie tv ad esempio, hanno come protagonista o
comunque tra i personaggi principali una persona LGBT+ che porta avanti o
racconta un percorso di autodeterminazione.
Anche i
telegiornali, locali e nazionali, sono sempre più attenti a raccontare le
istanze o gli episodi che riguardano la comunità, talvolta con la giusta
informazione, ma in alcuni casi generando disinformazione.
Com’è possibile
quindi contrastare l’informazione sbagliata?
Un ruolo
fondamentale nell’informazione giusta, gioca il corretto utilizzo della
terminologia.
Esempio lampante quello di alcuni servizi andati in onda al TG
che hanno erroneamente usato il termine “il trans” per rivolgersi ad una
persona MtF ad esempio.
Molti passi
avanti sono stati fatti però anche all’interno dei programmi televisivi che
accolgono sempre più spesso testimonianze dirette di persone LGBT+ che hanno
portato avanti con orgoglio e forza di volontà il proprio percorso di vita e di
autodeterminazione.
Come non
citare “ Storie del Genere”, programma di Rai 3 che affronta il delicato e
attuale tema della disforia di genere, partendo dalle personali, profonde e
intime testimonianze di ogni persona intervistata.
Tanti sono i
passi avanti che l’informazione ha fatto rispetto alla comunità LGBT+, ma tanto
c’è ancora da fare attraverso una ricerca sempre più accurata nel trattare
tematiche importanti e che rappresentano un punto di riferimento per tante
persone.