A cura di Sabrina Antuoni.
Noi eravamo fra quelli
chiamati
contro natura. Il nostro esistere
ribaltava e distorceva le leggi
del creato. Ma come potevamo
noi, rigogliosi nei nostri corpi
adolescenti, essere uno scarto,
il difetto di una natura
che non tiene? Ci convinsero,
ci persuasero all’autonegazione.
Noi, così giovani, fummo costretti
a riabilitare i nostri corpi,
obbligati a guardare in faccia la nostra
natura e sopprimerla con un’altra.
A dirci che potevamo essere
chi non volevamo, chi non eravamo.
Noi gli unici esseri innocenti.
Gli ultimi esseri viventi, noi,
trapiantati nel mondo dei morti
per sopravvivere.
Giovanna Cristina Vivinetto.
Le parole sono come pezzi di
un puzzle: costruiscono storie, danno vita a nuove realtà, aprono la strada a
nuovi modi di guardare le situazioni e di stare al mondo.
Le parole attraverso la mitologia, la letteratura, la poesia veicolano
messaggi, approfondiscono temi, stimolano riflessioni e spesso, come per le
altre forme d’arte, rappresentano il modo più efficace per esprimere e rivelare
quello che si pensa e si sente rispetto ad un tema.
I temi dell’omosessualità e del transgenderismo sono inclusi in molti miti che
raccontano storie d’amore interpretate anche come forme di espressione LGBT. Un
esempio è la figura di Giacinto, un bellissimo giovane amante del dio Apollo
che era al contempo ammirato e desiderato anche dal signore del vento Zefiro; o
ancora la storia di Ciparisso, anch’egli
amante di Apollo che riceve dal dio in dono un cervo e se ne affeziona a tal
punto che, dopo averlo ucciso accidentalmente, trafitto da un dolore
insopportabile chiede ad Apollo che le sue lacrime possano riversarsi per
sempre: il dio lo trasforma allora in un albero di cipresso, la cui resina
vegetale esce a gocce proprio come fossero lacrime inesauribili. Uno dei miti
più popolari su un personaggio transgender è quello di Ermafrodito, figlio di
Ermes e di Afrodite, un ragazzo molto bello che venne trasformato in un essere
androgino dall'unione fisica soprannaturale avvenuta con la ninfa Salmace e
quindi divenuto un essere per metà con caratteri sessuali maschili e per
l'altra metà con caratteri sessuali femminili. Anche Tiresia, un indovino della
mitologia greca, aveva vissuto parte
della propria esistenza sia come uomo che come donna, ma non aveva mai
sperimentato al contempo i due generi sessuali.
Nel corso del tempo la letteratura si è arricchita di storie riguardanti le
vicende di personaggi omosessuali, Oscar Wilde, ad esempio, è considerato uno
dei pionieri della “letteratura gay” e due tra i primissimi libri di letteratura erotica
pubblicati in forma anonima ma attribuiti all’autore succitato, I peccati delle
città della pianura (1881) e Teleny (o il rovescio della medaglia, 1893),
trattano quasi esclusivamente il tema dell’omosessualità.
Nel ‘900 i temi connessi all’identità di genere e all’orientamento sessuale sono
stati descritti in maniera sempre più esplicita. Thomas Mann con La morte a
Venezia (1912) narra la storia di un artista di mezza età che s'innamora di un
ragazzo il quale, dopo esser stato intravisto al lido di Venezia, viene seguito
ossessivamente dall'uomo per tutta la città.
In L'arcobaleno (1915) David Herbert Lawrence esplora la tematica del lesbismo.
La giovane Ursula, protagonista della seconda parte della storia, s'innamora di
una sua insegnante ma sarà costretta a fidanzarsi con un soldato di nome Anton .
Ne I falsari, André Gide (1925) esplora la tematica dell’omosessualità, questo
romanzo fu l'occasione dell’autore per intraprendere la difesa
dell'omosessualità, presentando in esso numerosi personaggi gay o bisessuali.
Orlando (1928), romanzo scritto da Virginia Woolf, è la storia di un giovane
nobile inglese androgino dell'epoca di Elisabetta I d'Inghilterra che prima
s'innamora di Sasha, figlia dell'ambasciatore russo e poi, in vesti femminili,
trova l'amore nell'avventuriero Lord Bonthrop Shelmerdine.
Lo scrittore giapponese Yukio Mishima con la sua opera Confessioni di una
maschera (1949) narra la storia della sua infanzia e adolescenza e dello
sviluppo della propria omosessualità all'inizio nascosta, fino alla completa
accettazione della stessa. In Colori proibiti (1951-53) invece descrive la
storia del matrimonio menzognero tra un uomo gay e una giovane donna.
Umberto Saba con il suo romanzo Ernesto (1975) racconta la vita di Ernesto,
giovane sedicenne triestino che lavora per un’azienda industriale nella quale
conosce un collega del quale si innamora, iniziando così una relazione carnale.
Kitchen (1988) è uno dei più famosi racconti della scrittrice Banana Yoshimoto
nel quale viene affrontato il tema del transgenderismo, l’autrice nei suoi
romanzi tratta questo tema e quello dell’omosessualità descrivendoli come caratteristiche
dei personaggi che si confondono con tutte le altre.
Per quanto riguarda la poesia si possono annoverare alcuni tra i maggiori
poeti: Federico García Lorca, Konstantinos Kavafis e Sandro Penna, i quali
hanno avuto il coraggio di
esprimere pulsioni considerate “indicibili” attraverso la
poesia.
Negli ultimi anni hanno riscosso molto successo e grande condivisione le poesie
di Giovanna Cristina Vivinetto, poetessa transgender autrice della raccolta
Dolore minimo (2018) nella quale affronta i temi riguardanti la condizione del
transgenderismo e della disforia
di genere con l’obiettivo di infrangere il muro del tabù culturale.
Il mito, la letteratura, la poesia rivelano l’importanza del tema delle
differenze che, dall’antichità all’attualità, attraverso la storia di un
personaggio o una biografia, la lettura di un racconto o di un unico verso,
esprimono la naturalezza dell’essere se stess*.
Le parole, quindi, in ogni
loro forma, possono essere delle finestre che aprono la strada alla libertà.