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La relazione uomo - animale. Benessere e rispetto

un cane durante un incontro di pet therapy
un cane durante un incontro di pet therapy



A cura di Luisa D'Ambrosio e Viviana Altea Indolfi

La zooantropologia studia la relazione uomo-animale in tutte le sue espressioni fino a quello applicativo del quale la medicina comportamentale e la pet therapy.
Esistono numerosi studi che valutano l’importanza e la complessità dell’animale, la bioetica animale, ponendo l’attenzione sulle interazioni con l’uomo. In particolare sono stati indagati gli aspetti riguardanti lo sviluppo comportamentale, cognitivo ed emozionale dell’animale, al fine di migliorarne il benessere.
Gli studi zooantropologici hanno permesso il superamento di una visione limitata e limitante dell’animale come oggetto da utilizzare, per arrivare ad una concezione di soggetto con piena dignità, le cui caratteristiche globali devono essere comprese e rispettate. L’approccio zooantropologico si fonda sulla relazione uomo-animale e sull’equilibrio delle dinamiche che intercorrono tra le due specie, per il beneficio di entrambe.
Per quanto riguarda gli ambiti applicativi della bioetica animale, dell’etologia e della zooantropologia, la pet therapy è sicuramente quella più conosciuta. Diversi studi dimostrano che nel momento in cui si realizza una relazione uomo-animale, si attiverebbero delle strutture della  corteccia cerebrale che determinerebbero lo stato empatico e con esso la possibilità di apertura e miglioramento  psicologico.
Gli interventi di pet therapy sono finalizzati al supporto per la formazione educativa, al miglioramento della qualità della vita, di alterazioni e disturbi fisici, della sfera motoria, emotiva e/o cognitiva.
Esistono diverse tipologie di intervento, a seconda del contesto in cui si va ad operare e del target che ne usufruirà. Discriminanti importanti sono l’età del soggetto e il suo stato psicofisico.
Le A.A.A., Attività Assistite con Animali, hanno come fine l’apporto di benefici motivazionali e ricreativi, possono essere destinate a qualsivoglia condizione.
Le T.A.A., Terapie Assistite con Animali, rappresentano degli interventi di co-terapia che rientrano nelle terapie non farmacologiche (Menna et al 2016; Menna, 2016),, hanno obiettivi specifici, come il miglioramento di funzioni fisiche, sociali, cognitive ed emotive di un individuo che presenta un disagio psicologico e/o fisico diagnosticato, per il quale segue una terapia “tradizionale”. A differenza delle A.A.A., questi interventi necessitano di una valutazione durante il processo e alla fine di esso.
La E.A.A., Educazione Assistita attraverso l’Animale, consiste in interventi educativi che prevedono l’impiego dell’animale. Possono essere funzionali ad un’educazione al corretto rapporto con gli animali, adoperando la relazione come facilitatore educativo e didattico, oppure come mediatore per lo sviluppo di skills cognitive e relazionali del soggetto umano.
Numerosi studi antropologici e psicologici confermano che la relazione con l’animale attiverebbe quell’immagine  interiore  che  ognuno  di  noi  porta  con  sé. L’attivazione di tale immagine archetipica apporterebbe come risultato, il miglioramento della condizione della persona.
Il lavoro con un animale, quindi, se eseguito con  competenza nell’ottica  terapeutica, non è l’esecuzione di gesti ripetuti e consueti, ma significa attivare l’affettività e altre dimensioni della capacità di relazione dell’individuo e il suo svolgimento e la modalità con cui si compie è estremamente complesso.  
Bibliografia:
Menna LF, Santaniello A, Gerardi F, Di Maggio A, Milan G. Evaluation of the efficacy of animal-assisted therapy based on the reality orientation therapy protocol in Alzheimer's disease patients: a pilot study. Psychoger. 2016; 16: 240-6.
Menna LF. 2016. L’approccio scientifico alla Pet therapy. Il metodo e la formazione secondo il modello Federiciano. Universita degli Studi di Napoli Federico II. ISBN 979-12-200-0378-0, Napoli, Italia.

 

 

 

 
 

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