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Intervista a Marisol, mediatrice culturale presso la cooperativa Dedalus.

Ragazza che cammina per strada con in mano una valigia


A cura di Giuliano Ficca.

Vuoi parlarmi un po’di te e della tua vita? Dove sei nata? Come sei arrivata qui? 
    

“Io sono Marisol e sono nata in Cile nel 1965. Ho vissuto nel mio Paese di origine fino al 1994, dopodiché, mi sono trasferita in Spagna precisamente nei Paesi Baschi a Bilbao, e dopo 5 anni nel 1999 mi sono stabilita definitivamente a Napoli dove poi, di fatto, ho costruito la mia famiglia”.

È stato difficile per te lasciare il tuo Paese? Hai trovato delle difficoltà nel tuo lavoro?      
    
“In realtà, seppur abitassimo in Cile, la mia famiglia ha origini basche. Si trasferirono in Cile durante il regime di Franco ma la loro idea è sempre stata di ritornare in Spagna. Per questo motivo, quando sono arrivata in Spagna non mi sono sentita fuori luogo ma a casa, tuttavia, nonostante l’origine spagnola della mia famiglia, io mi sento cilena a tutti gli effetti, ancora oggi in Cile ho tanti amici e amiche e sono molto legata alla tradizione del mio Paese d’origine. Inoltre, io ho compiuto i miei studi in Cile ed è lì che ho avuto le mie prime esperienze lavorative. Io sono laureata in storia e in Spagna ho avuto la possibilità di lavorare nella Biblioteca comunale di Bilbao per circa due anni. In seguito, mi sono trasferita 3 anni a Madrid dove ho iniziato ad insegnare storia.   
Invece, ho avuto più difficoltà quando sono arrivata qui in Italia. In primis, perché ho dovuto fare i conti con una nuova cultura e allo stesso tempo è stato difficile poter trovare lavoro. A differenza della Spagna, qui in Italia la mia laurea non è stata fin da subito convalidata e di conseguenza ho dovuto ottenere nuove certificazioni per poter essere abilitata a docente oppure poter lavorare nell’ambito dei miei studi. Per tutte queste ragioni all’inizio qui a Napoli è stato davvero molto complicato per me”.

E ad oggi cosa è cambiato? Adesso di cosa ti occupi?     

“Oggi la mia vita è cambiata tantissimo, sono sposata, ho tre figlie, e da 6 anni lavoro nella “Cooperativa Dedalus”.  Tra le tante cose di cui si occupa la Dedalus promuove e sostiene percorsi di cittadinanza, di accoglienza e di orientamento al lavoro in particolare per persone vittime di tratta, minori stranieri non accompagnati, donne in difficoltà, persone transessuali. Io nella cooperativa sono una mediatrice, per esercitare questo ruolo ho dovuto prendere una nuova qualifica in mediazione culturale. Sono molto felice del lavoro che svolgo e adesso posso dire di essere per metà spagnola, cilena e per metà napoletana!”

Per ultima cosa, vuoi parlarmi di come è nata la tua famiglia?
 
 
“Ho conosciuto mio marito, che è di Napoli, non qui. Quando ho incontrato mio marito ero in viaggio con una mia amica argentina e stavamo girando l’Italia. Un giorno mentre stavamo visitando Capri ho incontrato mio marito e da lì è iniziata la nostra storia. Siamo stati fidanzati per 3 anni però a distanza perché io vivevo ancora in Spagna poi quando nel 99’ mi sono trasferita a Napoli abbiamo iniziato a vivere insieme e nel 2001 è nata la nostra prima figlia.”  

Marisol è una donna che nella sua vita ha avuto l’opportunità di viaggiare e fare molte esperienze. Una vera e propria donna di mondo, nell’accezione positiva del termine e non come quando qualcuno utilizza questa etichetta in modo dispregiativo. Nonostante le diverse difficoltà incontrate nel suo percorso di vita, Marisol oggi ha una bellissima famiglia, formata da suo marito e le sue 3 figlie, e svolge con tanto amore e professionalità il suo lavoro di mediatrice culturale presso la cooperativa Dedalus.

 

 

 

 
 

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