A cura di Cecilia Montella
La giovane attivista svedese, nata nel 2003, sta scuotendo la
sensibilità ambientale dei teenager di tutto il mondo con strenua
determinazione e discorsi infuocati dinnanzi ai politici.
È nota come fondatrice degli scioperi “Friday for Future” (che ha messo
in atto dal 20 agosto al 9 settembre 2018), e per le sue manifestazioni
regolari tenute davanti al Riksdag a Stoccolma, in Svezia, con lo slogan
Skolstrejk för klimatet (“sciopero scolastico per il clima”).
Dalla sua protesta è nato un vero e proprio movimento mondiale “Fridays
for Future”.
Le manifestazioni studentesche l’hanno eletta leader naturale e
figura di spicco delle proteste. I suoi discorsi pubblici – da quello in cui
chiama “villain” i commissari europei a Davos alla celebre frase “How dare you”
– sono diventati famosi, e sono stati ripresi durante il summit dell’Onu sul
clima.
Greta chiede che sia rispettata per il nostro pianeta una giustizia
climatica e incita tutti al cambiamento: addio ai combustibili fossili ed alle
pratiche ecologicamente non sostenibili.
È stata candidata al Premio Nobel per la pace, si è presentata davanti
ai principali meeting internazionali dove ha accusato senza possibilità di
appello i suoi ospiti – capi di stato e imprenditori – e annunciato l'imminente
cambiamento, quello che deve portare alla salvaguardia del pianeta,
"malato" di riscaldamento globale.
“E’ la sofferenza di molti a pagare il lusso dei pochi” sostiene Greta,
attaccando i suoi interlocutori: “dite di amare infinitamente i vostri figli,
eppure rubato il loro futuro davanti ai loro occhi… Il cambiamento sta
arrivando, che vi piaccia o no!”
Per il Time, Greta è stata eletta personaggio dell’anno 2019: "la
forza della gioventù", scrive la rivista accanto alla sua foto in
copertina. Greta, infatti, è la
persona più giovane a cui sia mai stato attribuito questo riconoscimento.
All’inizio di quest’anno è accaduto un episodio di una gravità estrema
che ha riguardato la giovane ambientalista: un’azienda petrolifera ha diffuso
una serie di adesivi – da attaccare sui caschi – che immortalavano la scena
(disegnata) di un rapporto sessuale (a mo’ di stupro, dato che si tratta di una
minorenne) con la 17enne attivista per l’ambiente. Alla fine sono arrivate le
scuse, ma quel che resta è l’aberrante immagine e il tentativo di voler far
ironia mettendo in mostra un atto di violenza su minori.
A confermare la veridicità di questi adesivi era stato uno stesso
dipendente dell’azienda; anche il direttore generale dell’azienda aveva
rivendicato quegli stickers sottolineando come Greta Thunberg «Non è una
bambina, ha 17 anni». Insomma, una toppa peggio del buco, non rinnegando quella
folle e vergognosa scelta.
All’inizio del mese di Marzo, sul sito ufficiale dell’azienda,
fortunatamente, sono sparite tutte le notizie e compare solamente un messaggio
di scuse per quei volantini contro Greta Thunberg. In quel messaggio si dice
che tutto quel materiale prodotto sarà cancellato e distrutto, chiedendo
perdono per quella leggerezza con cui è stato deciso di utilizzare l’immagine
della giovane ambientalista svedese collegata a quella di uno stupro. Ma la
vergogna resta solo per aver partorito un orrore del
genere: ci si augura, pertanto, che vengano presi provvedimenti severi nei
confronti dell’azienda in questione.