A cura di Giovanna Celardo.
Nell’epoca del Web 2.0, di Facebook, di Instagram, di
Tik-Tok, di Twitter, è diventato sempre più determinante il ruolo degli
influencer, che con il loro ampio seguito, sono in grado di raggiungere un gran
numero di individui.
Gli influencer diventano gli sponsor di sé stessi,
determinano la moda del momento e lo fanno nel modo più semplice possibile,
raccontando la loro quotidianità sui social, mostrandosi con e senza filtri, in
un rapporto diretto con i propri follower.
Di conseguenza è cambiata anche la rappresentazione e l'espressione del genere
nel mondo dello spettacolo: più follower hanno, più influenzano il processo di
cambiamento, grazie ai social, come Instagram che permette loro di interagire
con il pubblico che li segue, basta pensare alle dirette durante le quali, in
maniera istantanea, c’è uno scambio interattivo di botta e risposta.
Federico
Lucia, in arte Fedez è un cantante, che conta 11,3 MLN di follower su Instagram.
A settembre del 2018, si è sposato con Chiara Ferragni (21,9 MLN di follower).
I due giovani, con le loro stories su Ig, raccontano i retroscena del loro
matrimonio, del loro lavoro e del loro essere genitori. Sono seguiti tantissimo
e iniziano a scardinare i pregiudizi. In modo particolare la concezione stereotipata
di uomo dello spettacolo: è Fedez, ad essere ricordato e conosciuto in tutto il
mondo, come il marito di Chiara Ferragni. Nelle sue storie Instagram, si mostra
intento nell’accudimento del loro primogenito Leone, gli prepara la colazione,
gioca con lui, mentre sua moglie è in giro per il mondo.
Siamo
abituati alle donne che si occupano della casa, che si occupano dei figli e
rinunciano al loro lavoro e alla loro carriera, non è semplice modificare gli
schemi di comportamento sociali, che la società di ha inculcato.
Fedez è
un uomo intelligente, che utilizza la sua notorietà per lanciare messaggi
importanti, encomiabile è stato il suo impegno nella raccolta fondi per
costruire un reparto per il Covid, durante il primo lockdown. È proprio durante
la quarantena, che si mostra nelle storie Ig, intento a fare la manicure,
mostra le sue unghie con lo smalto e fa a gara con sua moglie a chi abbia lo
smalto più fashion.
Federico
e Chiara sono due genitori all’avanguardia, insegnano al piccolo Leone a
giocare con le bambole, a cantare, a cucinare con la sua piccola cucina e a
spazzare, tutti giocattoli e giochi considerati prettamente “femminili”,
sovvertono in questo modo i pregiudizi circa i ruoli di genere e la
rappresentazione stereotipata delle responsabilità che un uomo e una donna
devono assumere nella famiglia e nella società. Il loro messaggio è educativo,
in quanto la maternità non è una responsabilità tipicamente femminile, uomini e
donne hanno responsabilità comuni nella cura dei figli.
Un’altra vicenda molto famosa
è stata quella della modella 23enne di origini armene, Armine Harutyunyan. È posta nella classifica
delle 100 donne più sexy al mondo, sebbene la modella sia stata oggetto di
commenti negativi, da parte degli haters, che hanno criticato le sue
sopracciglia folte e il suo naso adunco. È stata vittima di bodyshaming e
quando si ricerca su Internet il suo nome tra i motori di ricerca, compare la
voce tra “bellezza e diversità”. I suoi lineamenti non rispecchiano i canoni
usuali di bellezza, ciò nonostante è stata scelta da Gucci, una nota casa di
moda, che conta 41,6 MLN di follower su Ig per sfilare. Una strategia di
marketing molto efficace, infatti la modella ha creato scalpore e ha fatto
parlare molto di sé sulla rete. La sua immagine non risponde alla
rappresentazione comune della donna quale oggetto sessuale. Nelle pubblicità il
corpo delle donne veicola un linguaggio seduttivo e diventa oggetto di
desiderio maschile.
La modella viene criticata per le sue imperfezioni, in una
società che le cancella e modifica il corpo attraverso la chirurgia estetica e
la dieta, lanciando anche un messaggio di accettazione e positive body.
Un ulteriore esempio è quello di Lauro
De Marinis, in arte Achille Lauro, che conta 1,3 MLN di follower, è un cantante
e un rapper, che nel libro “Sono io Amleto”, racconta il suo essere gender
fluid: “Allora indossare capi di abbigliamento femminili, oltre che il trucco,
la confusione di generi è il mio modo di dissentire e di ribadire il mio
anarchismo, di rifiutare le convenzioni da cui si genera discriminazione e
violenza”. Si mostra con abiti femminili
e dichiara di contrapporsi ad una visione prettamente maschilista. Chi si
definisce gender fluid, non vuole essere definito secondo un genere sessuale e
vuole vivere liberamente la propria identità.
Infine, tra i tanti esempi, Emily
Ratajkowski, (27 MLN di followers) famosa modella 29enne, incinta del* prim*
figl* , dichiara che non rivelerà il sesso del* nascitur* fino a quando non
avrà compiuto 18 anni e sarà lui/lei a decidere.
Una tale dichiarazione irrompe e
scardina gli stereotipi di genere con i quali dobbiamo fare i conti fin dalla
nostra nascita.