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Il dramma delle donne trans in Ucraina tra guerra e discriminazione.

Persone ucraine che cercano di uscire dal paese


A cura di Stella Celentano.

Il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l’Ucraina, causando una drastica, quanto drammatica, escalation della crisi russo-ucraina in corso dal 2014.        
Già nel 2021, il presidente russo Vladimir Putin aveva richiesto un ammassamento delle sue truppe giustificato dal timore di un possibile ingresso dell’Ucraina nella NATO. Pochi giorni prima dell'invasione, la Russia ha riconosciuto l’indipendenza di due stati nella regione del Donbass, all'interno dei confini dell'Ucraina: la Repubblica Popolare di Doneck e la Repubblica Popolare di Lugansk. Successivamente, la Russia, ha inviato le sue forze armate a presidiare i territori dei due stati indipendenti, violando il Memorandum di Budapest sulle garanzie di sicurezza dell'Ucraina. Dunque, il giorno dopo, il Consiglio della Federazione ha autorizzato il presidente Putin a usare la forza militare fuori confine.        
La guerra Russo-Ucraina, così come le molte altre guerre che si combattono ogni giorno nel mondo, non ha risparmiato sofferenza e dolore, soprattutto nei confronti dei civili. Numerose sono le persone che hanno tentato la fuga attraverso i confini, tuttavia, mentre donne e bambini, in molti casi, sono riusciti a fuggire, gli uomini sono costretti a rimanere nel territorio ucraino e combattere.        
Le famiglie che non sono riuscite a fuggire sono morte sotto i bombardamenti, le donne hanno subito violenze e stupri e nemmeno i bambini sono sfuggiti all’orrore della guerra, ad esempio a Mariupol è stato bombardato un ospedale pediatrico. Un ulteriore dramma presente in Ucraina riguarda le donne trans, spesso vengono fermate al confine e non possono lasciare la nazione; oppure si trovano a transitare in Paesi dove i loro diritti sono gravemente minacciati, ad esempio la Polonia.    
Secondo la legislazione Ucraina le donne trans potrebbero lasciare il paese come le donne cisgender, solo gli uomini sono costretti a combattere a causa della legge marziale. Eppure, le guardie di frontiera, attraverso delle perquisizioni violente stabiliscono chi è donna e chi no, impedendo a numerose donne trans il superamento dei confini.           
Dal momento che la Russia ha invaso l’Ucraina, a tutti gli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni è stato vietato di lasciare il Paese. In questo clima di terrore, centinaia di donne trans ucraine hanno tentato di attraversare il confine e dozzine di loro sono state maltrattate e respinte.
Una donna trans, Judis, ha raccontato al Guardian: “Le guardie di frontiera ucraine ti spogliano e ti toccano ovunque, puoi vedere sui loro volti che si stanno chiedendo ‘Cosa sei??’ come se fossi una specie di animale”.
La discriminazione nei confronti delle donne trans, generata dalla guerra, ci mostra quanto quest'ultima non lasci scampo a nessuno all’interno della società. In particolar modo, si rende evidente quanto la società non preveda, né riconosca le persone trans: “le guardie di frontiera stabiliscono chi è donna e chi no”.

 

 

 

 
 

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