A cura di Simona Picariello
Mercoledì
20 gennaio, alle ore 11:30, si terrà la conferenza stampa di presentazione
della prima edizione dei Diversity Media
Awards, presso la sala Alessi di Palazzo Marino in Milano.
Il festival
avrà luogo nel mese di Maggio 2016 ed è ispirato ai GLAAD Media Awards che
negli Stati Uniti quest'anno sono alla 27° edizione. Si tratta della
premiazione di media che presentano rappresentazioni corrette, accurate e
inclusive delle comunità lesbiche, gay e transgender, nonché delle questioni
che caratterizzano la loro vita.
Allo stesso
modo, i Diversity Media Awards (DMA) hanno l'obiettivo di riconoscere e
premiare i media italiani (tv, radio, cinema, pubblicità, stampa e web) che si sono distinti per una corretta
rappresentazione della comunità LGBT. La premiazione rappresenta, in un certo
senso, il punto di arrivo di un accurato percorso di ricerca condotto da
Diversity su una molteplicità di prodotti mediatici realizzati dal 1
gennaio 2005 al 30 giugno 2015. Il gruppo di ricerca interdisciplinare è
composto da 32 ricercatori provenienti da 9 atenei italiani, tra cui due
rappresentanti dell'Università Federico II di Napoli, ovvero il prof. Paolo
Valerio (Psicologia Clinica) e il dott. Fabio Corbisiero (Sociologia). I
risultati di questa ricerca, raccolti nel Diversity Media Report, saranno
presentati durante la conferenza stampa e forniranno i dati necessari a
formulare le nomination per gli Awards, afferenti alle seguenti categorie:
RADIO
- Miglior Programma;
PUBBLICITÀ
- Miglior Campagna;
TV
- Miglior Serie Italiana;
TV
- Miglior Serie Straniera;
TV
- Miglior Programma;
TV
- Miglior servizio TG;
STAMPA
- Miglior articolo di informazione;
STAMPA
- Miglior articolo di costume;
WEB
- Miglior Produzione Video;
PEOPLE
- Personaggio dell'anno - Chi si è
distinto nel rappresentare la realtà LGBT sostenendo la causa contro pregiudizi
e discriminazioni;
PREMIO
MEDIA YOUNG - Assegnato dai ragazzi delle
scuole superiori che partecipano all'analisi utilizzando gli stessi strumenti
di valutazione della ricerca qualitativa;
LGBT AT WORK - Un premio per chi
rappresenta le persone LGBT in contesti lavorativi in termini valorizzanti,
anche in ragione dei bisogni di cui esse e le loro famiglie possono essere
portatrici.
Parteciperanno
alla conferenza stampa Francesca
Vecchioni, presidente di Diversity e ideatrice del progetto Dma & Dmr; Pierfrancesco Majorino, assessore alle
politiche sociali e cultura della salute del Comune di Milano; Tiziana Vettor, direttrice del centro interdipartimentale
per gli studi di genere - Abcd Università di Milano-Bicocca; Monia Azzalini, responsabile ricerca
Dmr informazione - Osservatorio di Pavia; Maria
Luisa Bionda, responsabile ricerca Dmr Enterteinment - 2B Research; Fabio Canino, direttore artistico dei
Diversity media awards.
L'evento
dei Diversity Media Awards segna un'importante tappa nel lavoro che sta
avvenendo in Italia - su più fronti e da parte di più attori - per
sensibilizzare alle tematiche LGBT, attraverso la diffusione di una corretta
informazione e l'uso di un linguaggio politically
correct che aiutino a scardinare i pregiudizi e gli stereotipi che sono
alla base delle discriminazioni e della violenza basata sulle identità di
genere e gli orientamenti sessuali.
In questo
senso, l'associazione Diversity,
fondata nel 2013 da Francesca Vecchioni, Gabriella Crafa e Chiara Freri,
rappresenta un esempio di buona prassi, che coniuga competenze scientifiche e
conoscenza del territorio "per l'abbattimento
del pregiudizio e della discriminazione legati al concetto di diversità". L'associazione conduce diversi programmi formativi indirizzati ad
imprese private e pubbliche (in particolare scuole), nonché azioni di divulgazione
di conoscenze corrette sui temi e, come accennato, azioni di ricerca sui
contenuti mediatici diffusi in Italia.
Questa dimensione appare particolarmente importante, in quanto permette
di conoscere e comprendere le rappresentazioni sociali con cui la popolazione
italiana entra quotidianamente in contatto in maniera anche inconsapevole,
andando a forgiare la concezione collettiva della comunità LGBT. I risultati di
tale ricerca potrebbero, dunque, costituire il punto di partenza per l'avvio di
politiche mediatiche - e non solo - più rispettose delle diversità e promotrici
di una cultura delle differenze.