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Le conseguenze della diseducazione di genere nell’era dei social: “Boiler Summer Cup”.

Persona oscurata che tiene in mano un cellulare con l'app di tik tok


A cura di Stella Celentano.  

Tik Tok è uno dei social più amati del momento, la sua popolarità è esplosa durante il primo lockdown, evento che ha modificato profondamente le abitudini degli italiani e di conseguenza quelle dellз utenti della piattaforma. Dato il grande utilizzo di questo social sono nate le challenge, delle vere e proprie sfide basate sul compiere un’azione e a registrarla tramite un video, per poi pubblicarla sul social. In genere, queste sfide nascono da video TikTok virali che riguardano una canzone, un passo di danza, una citazione di un film, ecc.
Naturalmente, una sfida non è completa senza l'hashtag che la definisce nella descrizione del video. Tuttavia queste sfide non sono prive di conseguenze e, in alcuni casi, si sono concluse con tristi casi di cronaca che hanno riportato il decesso di alcunз partecipanti, a volte anche giovanissimз. 
L’anno scorso la sfida che dilagava, tra le ragazze, era la “Hot summer girl”, che dava punteggio alla ragazza che era stata con più ragazzi durante l’estate. La challenge divenuta virale nell’ultimo periodo, stavolta tra i ragazzi, è la cosiddetta “Boiler Summer Cup” che sta riscuotendo molto successo e numerose polemiche. Questa challenge si basa sul conquistare ragazze curvy nelle discoteche o nei locali, vince la sfida chi conquista la ragazza che pesa di più. Ovviamente, la ragazza in questione non sa di essere ripresa e che il suo video sarà pubblicato sui social senza il minimo rispetto della sua privacy. Anche se la challenge doveva iniziare il 21 giugno, moltз utenti hanno già iniziato a praticarla e a diffondere i video in rete. Una challenge basata sul body shaming e sulla discriminazione e oggettivazione delle donne curvy non poteva che scatenare numerose conseguenze. In effetti i primi danni sono già stati fatti poiché alcune ragazze hanno già deciso di rinunciare ad uscire per paura di essere le prossime vittime della sfida.
Una ragazza ventunenne ha raccontato in un’intervista che una sua amica sedicenne dopo essere incappata in uno dei partecipanti “vive nel terrore di trovare su internet video o foto di una serata trascorsa in discoteca, sta attraversando settimane molto difficili e si vergogna di quello che è successo, come se avesse scelto lei di partecipare a questa sfida”. Inoltre i commenti che accompagnano i video sono discriminatori e lesivi per l’autostima di queste giovani ragazze, ad esempio: “Ho toccato una boiler di 130 kg”; “quella mi sembra una da 100/110”. Di fronte a queste situazioni ci rendiamo conto di quanto l’acquisizione di consapevolezze basate su una cultura di genere sia fondamentale per la nostra società. “La libertà di manifestare il pensiero non può essere disgiunta dalla responsabilità. Siamo stati ciechi quando abbiamo evitato di guardare in faccia la realtà, quando non abbiamo parlato a viso aperto con i nostri figli e le nostre figlie, quando abbiamo lasciato loro in mano strumenti esplosivi senza controllo, quando abbiamo detto – spesso non sapendo nemmeno che cosa sia – che la scuola non deve occuparsi dell’educazione di genere”[1].

Riferimenti bibliografici:
[1]Graziella Priulla, Boiler Summer Cup, ragazze prese di mira su TikTok: “Il body shaming può distruggere con un click”, Qds.it, 2022

 

 

 

 
 

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