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Che cos’è il Coming Out?

mani sporche di colore
mani sporche di colore


A cura di Antonio Auriemma

Per la comunità LGBT+, l'espressione coming out è usata per indicare la decisione di dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere.
Questa espressione deriva dalla frase inglese coming out of the closet (letteralmente "uscire dall'armadio a muro"), cioè "uscire allo scoperto". In italiano la traduzione letterale sarebbe "uscir fuori”.
Il coming out rappresenta un momento fondamentale nella vita di una persona LGBT+, il momento in cui si prende consapevolezza di una parte importante di sé, il momento in cui si diventa orgoglios* e ci si sente pront* a mostrarsi liberamente alla società, alla famiglia e agli affetti.
L’11 ottobre 1988 venne istituita una data internazionale dedicata al Coming Out, da Robert Eichberg, psicologo del New Mexico, e Jean O'Leary, politico ed attivista LGBT+ di Los Angeles, durante il laboratorio The Experience and National Gay Rights Advocates.
La data del “Coming Out Day”, fu scelta in occasione del primo anniversario della seconda marcia nazionale su Washington per i diritti delle persone lesbiche e gay, tenutasi appunto l'11 ottobre dell’anno prima.
Tante sono le iniziative che si tengono in Italia e a livello internazionale legate al Coming Out, ad esempio nel 2016 il Gay Center ha dedicato la giornata dell’11 ottobre alla visibilità delle persone sieropositive all'interno della comunità gay, senza dimenticare la campagna “Ho qualcosa da dirvi” ideata invece da Arcigay, che permette a tutte le persone, anche non necessariamente LGBT+, di aderire anche grazie all’ausilio dei social network.
Tante sono le persone che nel mondo dello spettacolo, dello sport, dell’intrattenimento, della cultura, che negli ultimi anni hanno fatto coming out, facendo del proprio orgoglio, motivo di esempio per tante persone LGBT+ che sono poi riuscite a fare coming out anche “ispirate” da quest’ultime.
L'espressione coming out, che indica una scelta deliberata, viene talvolta confusa con outing, ovvero l'atto di rivelare l'orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona non visibile, contro la sua volontà. In alcuni casi l’outing è stato utilizzato come arma politica, o per sottolineare la differenza tra lo stile di vita personale e quello pubblico. Si tratta in ogni caso di una violenza e di una violazione della privacy, perpetrata contro la volontà di un altro essere umano.

 

 

 

 
 

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