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Alle origini del Pride

la vignetta ritrae due persone omosessuali al gay pride



A cura di Camilla Esposito



Nudità; promiscuità; "se vogliono
essere normali non devono cercare tutta questa visibilità"; "non ho nulla
contro l'omosessualità, ma questa è ostentazione". Sono solo alcune delle
motivazioni addotte alla negazione e alla condanna del Gay Pride, o oggi più
comunemente Pride. Si intendono, con questa espressione, le manifestazioni, e
le iniziative ad esse collegate, che si svolgono ogni anno in occasione della
Giornata dell'Orgoglio LGBT, il 28 giugno. Ebbene sì, esiste una Giornata
Mondiale che celebra l'orgoglio LGBT. E probabilmente non esserne al corrente e
non conoscerne la spiegazione è ciò che rende il Pride ostentazione ai nostri
occhi.



Negli Stati Uniti d'America degli
anni Sessanta numerose furono le rivoluzioni sociali: la Legge sui Diritti
Civili del 1964, la Civil Right Act, che dichiarò
illegali le disparità di registrazione nelle elezioni e la segregazione
razziale nelle scuole, sul posto di lavoro e nelle strutture pubbliche; i
movimenti femministi e quelli studenteschi; le contestazioni della guerra del
Vietnam, con la prima grande manifestazione nel 1965, a cui presero parte circa
25000 persone. Si inserisce su questo sfondo anche un crescente fermento della
comunità LGBT: neppure la legge, soprattutto la legge, è dalla sua parte. Siamo
allo Stonewall Inn, uno dei luoghi di ritrovo più popolari per la comunità LGBT
del quartiere del Greenwich Village di New York. Regolarmente nel bar faceva
irruzione la polizia, appellando rappresaglie e arresti soprattutto alla
famigerata legge 240.35 del Codice Penale e ai permessi per la vendita di
alcool. La legge in questione prevedeva di punire ogni "unnatural attire or
facial alteration": in particolare, chiunque indossasse meno di 3 oggetti considerati
appropriati al genere sessuale di appartenenza, poteva essere arrestato. Per
quanto riguarda l'alcool, solo nel 1966 la Corte d'Appello di New York aveva
stabilito che anche gli omosessuali potevano avere accesso al consumo di alcool
nei locali pubblici. Secondo la polizia la licenza dello Stonewall Inn non era
regolare. Anche nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 la polizia fece
irruzione nel locale gremito di clienti: stavolta però si finì allo scontro
fisico, iniziato con lancio di pietre e bottiglie. Passati alla storia come i
"Moti di Stonewall", gli scontri andarono avanti per ben 6 giorni e sono da
considerarsi il momento della nascita del movimento di liberazione gay moderno.
Il 28 giugno 1970, nel primo anniversario della rivolta di Stonewall, Craig
Rodwell e altri attivisti diedero vita ad una manifestazione chiamata
Christopher Street Liberation Day, una marcia pacifica dallo Stonewll Inn a
Central Park per reclamare diritti e dignità per tutti gli omosessuali e le
persone transgender. Quello fu il primo Gay Pride della storia, nato fin
dall'inizio come occasione per dare visibilità al mondo gay e sensibilizzare
l'opinione pubblica e il potere sul tema dei diritti e della lotta contro le
discriminazioni. Da allora le parate dell'Orgoglio LGBT si tengono in numerose
città del mondo e giugno è diventato il mese simbolo delle battaglie del
movimento omosessuale.

 

 

 

 
 

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