A cura di Emilia De Simone e Claudia Cantice
Mercoledì 18/01 abbiamo
incontrato la dott.ssa Bacchini, responsabile della Biblioteca della Fondazione
Genere, Identità e Cultura, situata in via Santa Caterina da Siena, 15.
Ad accoglierci in sede, insieme alla dott.ssa, anche il
Professor Valerio, presidente della Fondazione.
A primo impatto la piccola biblioteca, che si compone di due stanze principali,
è molto accogliente. I colori caldi e l’oggettistica
tribale, arricchita da statuette africane
che decorano gli
scaffali in legno, pieni di libri, restituiscono immediatamente un’atmosfera
piacevole. Contribuiscono alla
piacevolezza della situazione, la gentilezza e l’ospitalità della dott.ssa
Bacchini, la quale ha molto a cuore il destino della Biblioteca e si impegna
per renderla fruibile in modo semplice. Infatti, la Biblioteca è parte del
Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), ovvero il catalogo collettivo delle
biblioteche di tutto il territorio nazionale, che attraverso L'OPAC (Online
Public Access Catalogue) consente di effettuare ricerche bibliografiche nell’intero
catalogo collettivo di tutte le biblioteche italiane inserite nel sistema. Dopo
un momento di conoscenza iniziale, iniziamo l’intervista vera e propria e partiamo con le domande.
E: Quando è nata la Biblioteca e a che scopo?
Dott.ssa Bacchini: La Biblioteca è nata, nel 2012, contemporaneamente
all’istituzione della Fondazione Genere, Identità e Cultura. Il presidente
della Fondazione, Paolo Valerio, ci teneva tantissimo che all’interno della
Fondazione ci fosse una biblioteca. È nata con un piccolo fondo donato dallo
stesso professore Valerio, ma nel tempo sono arrivate varie donazioni dai
componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, mentre negli
ultimi 3 anni il patrimonio della biblioteca si è accresciuto per effetto di contributi ministeriali, tra cui
quelli del MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) e contributi
regionali a fondo perduto. Con questi contributi sono stati fatti considerevoli
acquisti di libri degli ultimi anni, dal 2015 in poi, tutto materiale molto
moderno oltre a quello già presente. Il professor Valerio, inoltre, ha aggiunto
in biblioteca la sua raccolta personale
di testi, quando è andato in
pensione, ampliando di
molto il patrimonio della Fondazione. Non ultima è arrivata la donazione dalla
Francia, dal prof. Alain Giami, che ha mandato circa 30-40 libri in lingua
francese, promettendo di inviarne altrettanti prossimamente. Quindi il
patrimonio continua a crescere. La cosa più importante da sottolineare è che la
Biblioteca è presente nel Servizio Bibliotecario Nazionale, quindi i libri sono
rintracciabili da chiunque da qualunque postazione ci si voglia collegare, il
SBN raccoglie non solo le biblioteche nazionali ma tantissime università e
tantissime biblioteche di istituzioni pubbliche e private.
C: Quali sono le modalità di accesso alla Biblioteca?
Dott.ssa Bacchini: La biblioteca è sempre aperta, ma su appuntamento dal
momento che non c’è personale stabile in sede. Tuttavia l’apertura è continua
quindi se ci si vuole recare di domenica, non è un problema, previo
appuntamento è possibile farlo. Per prendere contatto basta telefonare al
numero della Fondazione 081 36519990 o inviare un’e-mail a mabacchini@unina.it oppure fondazione.gic@gmail.com per concordare l’orario e il giorno.
A differenza di biblioteche tradizionali che offrono un servizio continuativo,
rischiando di diventare solamente dei luoghi di studio piuttosto che essere
consultate per la ricerca dei testi, la Biblioteca della Fondazione è una
biblioteca altamente specializzata e quindi frequentata principalmente da
coloro che sono impegnati in ricerche specifiche sull’argomento. Tra l'altro
questa biblioteca è una delle 4 o 5 esistenti in Italia che conserva la
peculiarità di occuparsi di argomenti riguardanti il genere, l’identità e
l’orientamento sessuale, a farlo è probabilmente l’unica nel mezzogiorno.
Quindi se si riuscisse poi in futuro a tenerla aperta al pubblico sarebbe
ottimale, ma non è essenziale perché è la richiesta di consultazione di un
testo specifico che occorre garantire e non tanto l’apertura fissa perché sia
utilizzata come spazio dove trascorre delle ore.
Purtroppo il tempo scorre
velocemente e, senza che
ce ne accorgessimo, si è già fatta l’ora di andare via.
Termina dunque la
nostra parte di intervista strutturata, avremmo voluto fare tante altre
domande, ma torniamo a casa paghe di questo incontro dal quale ci è
rimasto tanto, tra cui anche un libro (Fuori!!!
1971-1974. Fronte Unitario Omosessuale e Rivoluzionario Italiano, 2021) in
regalo per la Mediateca del Centro SInAPSi, nella sede dell’Orto Botanico, e
due copie per me e Claudia del testo “Dilemmi
dell'identità: chi sono? Saggi psicoanalitici sul genere e dintorni” (A. Nunziante
Cesaro; P. Valerio, 2006).
Lo spazio che abbiamo provato a raccontare in questa breve intervista ha tante
potenzialità e diversi impieghi, talvolta viene utilizzato anche come luogo di
presentazione di libri o per piccoli eventi di questo tipo. In pentola ci sono
tanti progetti, si pensa per i prossimi anni a rianimare questo luogo,
eventualmente con la presenza dei volontari del servizio civile; si vorrebbe
riprendere a fare attività rivolte ai bambini interrotte bruscamente a causa
del Covid; ampliare ancora ulteriormente la rete di solidarietà e di cooperazione con enti,
istituzioni e organizzazioni che ruotano attorno a questo spazio, al
fine di accrescere ancora il suo patrimonio ma soprattutto allo scopo di
rendere la Biblioteca fruibile a tuttз lз interessatз. Ce ne andiamo con il desiderio di
far conoscere le modalità di accesso alla Biblioteca della Fondazione e di
condividere il procedimento attraverso il quale è, invece, possibile accedere a
tutti i testi presenti nella biblioteca dell’Ateneo federiciano, che non
essendo presente nel SBN, è consultabile seguendo le istruzioni disponibili a questo link (CAB Federico II (vimeo.com)).