1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu di sezione
 

Contenuto della pagina

L’altra metà: Le 494 del Bauhaus

Immagine che raffigura un gruppo di donne, intorno una squadretta, il mondo, una lampadina. In alto a sinistra una matita


A cura di Alessandra Arena.

La disparità di genere sul lavoro è stata una realtà persistente nel corso della storia, e il settore dell'architettura e del design non è stato immune a ciò, negli ultimi anni c’è stata una riscoperta delle figure femminili in questi campi. Per decenni, le donne sono state oscurate dalle figure professionali maschili, tuttavia, oggi, le architette e le designer del passato ottengono finalmente la visibilità e l'attenzione che meritano grazie agli sforzi della critica.
Oggi le donne si trovano in minoranza nei ruoli di leadership e le differenze salariali tra uomini e donne persistono anche se sono diminuite rispetto al passato. La marginalizzazione delle donne ha caratterizzato gran parte del XIX secolo. Nonostante l'immagine sociale della donna rimanesse ancorata al ruolo tradizionale di casalinga e madre, molte ragazze iniziarono a intravedere la possibilità di avere una carriera.
Con l'avvento delle Avanguardie la condizione femminile sembra progredire verso la parità. Una progressione si ha con il Bauhaus, celebre scuola d'arte degli anni Venti del Novecento, che diventa un ambiente in cui le donne possono esprimersi liberamente attraverso le loro capacità e aspirazioni. 
La scuola del Bauhaus accolse uomini e donne, ricevendo addirittura più richieste di iscrizione femminili rispetto a quelle maschili. Nonostante il moto rivoluzionario le donne erano comunque spinte verso laboratori considerati più "femminili", come tessitura e ceramica.
L’ideologia del Bauhaus promuoveva la parità ma, nonostante ciò, la pratica discriminante persisteva. Sebbene le donne, inizialmente discriminate e limitate nelle opportunità di studio e insegnamento, numerose figure femminili hanno giocato ruoli cruciali tra cui: Anni Albers, rinomata artista tessile e insegnante; Lucia Moholy fotografa che documenta opere del Bauhaus; Marianne Brandt, icona del design industriale; Lilly Reich docente di design e architettura d'interni, grazie alle sue idee innovative si è plasmato il design degli interni; Dora Wibiral rinnovatrice grafica; Carla Grosch esplora la connessione tra corpo e spirito; Lydia Gertrud Grunow sviluppa teorie del colore, forma e suono.
Il ruolo delle donne è stato fondamentale per il contributo allo sviluppo dell'innovazione basata sulla parità di genere. Le quasi 500 donne artiste, tra studentesse e insegnanti, sono state pioniere nell'affermare la loro indipendenza attraverso le loro scelte di vita. Oggi c’è il bisogno di affrontare le disuguaglianze di genere, riconoscendo le contribuzioni delle donne e promuovendo l’equità tra i generi. L’equità deve essere raggiunta attraverso un impegno continuo per rimuovere qualsiasi stereotipo di genere, migliorare l'accesso all'istruzione e alle opportunità di carriera per le donne e promuovere la partecipazione equa nei ruoli decisionali. Di maggior importanza è incoraggiare un cambiamento culturale che riconosca e valorizzi le competenze e le contribuzioni di tutti lз professionistз, indipendentemente dal loro genere.
È essenziale abbandonare stereotipi e pregiudizi che limitano le aspirazioni delle persone in base al genere. Non si tratta solo di cambiare regole ma di coltivare una mentalità che celebri la diversità e l'uguaglianza in ogni aspetto della vita.
C’è bisogno di un futuro in cui il talento e l'impegno superino le barriere del genere.

 

 

 

 
 

© 2013 - bullismoomofobico.it