A cura di Luisa D'Ambrosio
Nel 1978 a San Francisco,
l’artista Gilbert Baker introduceva la bandiera simbolo del movimento LGBT+.
La “rainbow flag”, è
stata sventolata per la prima volta a San Francisco in occasione del Pride del
25 giugno 1978; in origine erano
rappresentati otto colori, ognuno simboleggiante un aspetto della simbologia
New Age (serenità, spiritualità, natura, vita, sessualità...).
Per ragioni di difficoltà e costo nel reperire tutti i colori previsti,
le tinte si sono successivamente ridotte prima a sette e poi alle attuali sei (rossa, arancione, gialla, verde, blu, e viola).
Il rosso è stato inserito
per simboleggiare la vita.
L’arancione, invece,
identifica la salute.
Il giallo rappresenta la
luce del sole.
Il verde sta a indicare
la natura.
Il blu, la serenità
Il viola, infine, lo
spirito.
Fino ad ora la bandiera è
stata esibita durante le varie manifestazioni e marce in favore del
riconoscimento dei diritti degli individui LGBT+ ed è rimasta pressoché
invariata.
Perché sono stati aggiunti
due nuovi colori alla bandiera?
Un nuovo drappo, ad otto
strisce, infatti, è stato presentato durante l’evento di apertura del Pride
Month a Philadelphia, l’anno scorso.
I due colori, nero e
marrone, sono stati aggiunti per rappresentare gli individui di colore della
comunità, che spesso soffrono una ulteriore discriminazione, quella razziale.
Con la campagna “More Colour,
More Pride”, si reclama, infatti, la necessità di riconoscimento delle comunità
omosessuali non bianche.
Amber Hikes, direttore
esecutivo dell’ufficio LGBT+ di Philadelphia, ha dichiarato l’impegno nella
lotta contro la discriminazione all’interno della comunità con l’obiettivo di onorare
la vita degli individui LGBT+ che
subiscono una doppia discriminazione, quella legata al genere e/o orientamento
sessuale, e quella relativa al colore della pelle.
La nuova bandiera, ad
otto strisce, ha sventolato durante l’evento di apertura del Pride Month a
Philadelphia 2017, conferendo a questa città il primato nella lotta alla
discriminazione razziale all’interno del movimento.