A cura di Emma Spinelli
C'era una volta Barbie, la bambola alta, bella,
magra e bionda che ha fatto sognare generazioni e generazioni di bambine e non
solo.
Chi non ha mai sognato di essere bella tanto quanto Barbie?
Bella oltre
che professionale: Barbie ha infatti dato voce alle pari opportunità per la
prima volta come dirigente d'azienda nel 1985. È stata la prima a viaggiare
nello spazio nel 1965, quattro anni prima che l'uomo camminasse sulla luna, e
si è candidata alla presidenza per sei volte dal 1992. Le sue bambole impersonano
180 carriere professionali. Ma nonostante le sue mille attitudini e competenze,
la Barbie continua ad incarnare un'ideale di donna ben lontano dalla realtà, correndo il rischio di non essere più l'oggetto del desiderio delle bambine che
non ne capiscono l'utilità e non riescono ad identificarsi in essa.
Per ovviare
a questo problema, la Mattel ha varato il progetto Alba, rivoluzione
nell'universo delle bambole Barbie (#thedollevolves): sono ben tre le nuove
silhouette che sono state aggiunte alla collezione classica e sette le
tipologie di carnagione. Da oggi è dunque possibile avere la Barbie Curvy,
dalle forme più morbide e tonde, la Tall, alta e slanciata, e la Petite, che ha
una statura ridotta (ovviamente c'è sempre spazio per la Original per chi lo
desiderasse) e non ultime Barbie ispaniche, orientali, nordiche, esotiche, afro
e anche con diversi tipi di abbigliamento.
Le
modelle, questa volta, sono tutte le ragazze del mondo, ognuna con la sua
particolarità, ben lontane dal mondo perfetto di Barbie, il mito che ha fatto
la storia e che ha segnato l'infanzia di molte bambine. Ed è proprio alle più
piccole che l'azienda ha pensato, perché a loro vuole dare altri modi per
giocare e immaginare storie. I creatori di questi nuovi oggetti del desiderio
hanno postato su Youtube un video, dove è possibile vedere a chi si sono
ispirati per la realizzazione delle nuove Barbie: la scena presenta un gruppo
di bambine variegato nell'aspetto fisico (bambine con occhiali, bambine di
colore, bambine dai tratti orientali, bambine magre, bambine in carne) che
giocano felici con le nuove Barbie nelle quali possono più facilmente identificarsi.
(Il video è a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=vPETP7-UfuI )
Solo il tempo potrà rivelare se questa
rivoluzione (strategia di mercato o scelta davvero sentita dall'azienda?)
riavvicinerà le bambine del ventunesimo secolo alla Barbie, giocattolo che
negli ultimi anni ha registrato un significativo calo delle vendite.
Che il
problema sia solo l'aspetto della bambola? Probabilmente no. Forse il problema
non è tanto la forma quanto il contenuto: per quanto Barbie possa non essere
più bionda, magra, alta, o meglio non solo così, resta comunque... muta! E le
bambine di cose da dire, per fortuna, ne hanno tante!