A cura di Alessia Spinella.
Abbiamo chiesto a Danilo e Cristina di risponde ad alcune nostre curiosità in merito alla ballroom.
Da dove nasce la ballroom?
Cristina: La ballroom nasce ad Harlem agli inizi degli anni Settanta. Alcune drag che avevano origini black o latine partecipavano a concorsi per le persone bianche senza però riuscire mai vincere a causa della discriminazione nei loro confronti. Crystal LaBeija, che è uno dei pionieri della scena internazionale, decise di organizzare i propri pageant che sono concorsi per Drag queen, da lì nasce l’idea di ballroom. L’intento di questi eventi era dare la possibilità alle persone black e latine di competere e di poter vincere. All’interno della ballroom ci sono sempre state delle categorie e tra queste vi era una categoria nominata “Pose” in cui al termine del conteggio i partecipanti dovevano assumere una posa, chi assumeva la posa migliore vinceva un premio. Paris Dupree inserì una nuova categoria in cui bisognava fare più pose, ma a ritmo di musica. Da qui nasce una specie di danza chiamata “Pop dip and spin” e queste pose iniziarono ad influenzare le varie danze urbane che giravano in America in quel periodo. Così si è iniziata a sviluppare la ballroom di oggi.
Chi è che entra a far parte di una ballroom?
Cristina: Chi ne sente la necessità. La ballroom è un modo per esprimersi, può entrare chiunque abbia da raccontare qualcosa.Se entri con l’idea che siamo tutti ospiti, puoi entrare al di là di chi sei. Il tuo posto al sole nella ballroom lo trovi.
Cristina e Danilo, come siete entrati voi nella ballroom?
Cristina: sono venuta a conoscenza di questa comunità quando mia mamma mi fece vedere “Paris is burning” che è uno dei più grandi documentari sul vogueing. In quel momento pensai che mi avrebbe fatto piacere imparare e farne parte. Poi nel 2019 ho partecipato alla prima ballroom a Napoli organizzata da Danilo.
Danilo: io vengo da un periodo in cui le ballroom erano poco conosciute. Io nasco come ballerino, infatti ho studiato al San Carlo e alla Royal Accademy. Quella realtà per me era diventata troppo stretta. Nel periodo in cui mi stavo per diplomare in classico, mi uscì su YouTube un video di una ragazza che letteralmente si buttava a terra. Mi rimase impressa e poi scoprii che quello che faceva era vogueing. Grazie all’algoritmo di Facebook, mi apparve la pubblicità di questo evento di vogueing a Milano. A 16 anni partii per partecipare a questo evento. In giuria c’era quella ragazza che mi era comparsa su YouTube, che poi è diventata la mia mother. Alla fine della ballroom Lasseindra mi prese da parte e mi disse “tu sei mio figlio, mi prendo io cura di te”.
Da quel che ho capito ci sono tante house e in ogni house c’è una family, giusto?
Danilo: Allora esistono varie scene. Devi pensare alla ballroom come un universo parallelo. Per esempio la Major Scene, dove io sono Ninja, si occupa dell’organizzazione della ballroom, la Kiki Scene, in cui io sono la Godmother Juicy, nasce per fare informazione sulle problematiche delle malattie sessualmente trasmissibili e dello stigma che portano. Per ogni scena ci sono più house e quindi puoi far parte di più house contemporaneamente. Ogni house ha un membro fondatore che è al vertice della gerarchia e per ogni paese ci sono delle figure di riferimento che sono la mother e il father, al di sotto c’è la Godmother e il Godfather. Poi abbiamo introdotto una nuova figura che si chiama GodParent che è per le persone non binarie. Infine, nella gerarchia ci sono le figure di Prince e Princess e per ultimi i Kids. Io sono Godmother della Iconic Hall of fame Kiki House of Juicy Couture, cioè all’interno dell’House of Juicy ho un ruolo e dei compiti. Al di fuori sono una madre, per essere madre non devi necessariamente avere un ruolo in una house. Sono due cose distinte perché una va ad implicare solo sulla ballroom, l’altra invece riguarda il rapporto che si ha con i Kids.
Cristina: Per esempio io sono 007 che sta a significare che non faccio parte di nessuna house. Ma Danilo rimane comunque la mia madre.
Facendo un po’ di ricerche, mi è sembrato che la ballroom sia qualcosa di nicchia, qual è la vostra opinione a riguardo?
Danilo: dipende cosa si intende per “di nicchia”. Se intendi dire che sia una cosa rivolta solo alle persone LGBTQ+, ti dico che non è così. È di nicchia per persone che riescono a rispettare la comunità.
Cristina: c’è da dire che la ballroom ha molta importanza per un gruppo relativamente ristretto di persone. Non sono tante le persone nella ballroom, per esempio in Italia siamo più o meno 300. È di nicchia nel senso che quando è fatta bene è per poche persone, quando è fatta male tutti possono parlare di vogueing e di ballroom senza aggiungere niente, ma facendo danno a tutta la comunità.
Per concludere, cos'è la Ball in una frase?
Danilo: LIFE IS A BALL!