A cura di
Claudia Cantice, Emilia De Simone e Armando Brianese.
Ogni anno il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per
l'eliminazione della violenza contro le donne.
L’istituzionalizzazione di questa giornata è
dipesa dalla risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, ovvero l’atto giuridico
più importante che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite può emettere. In
tale risoluzione si definisce questa violenza «una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti
che, ad oggi, non viene denunciata, a causa dell’impunità, del silenzio, della
stigmatizzazione e della vergogna che la caratterizzano». Già nel 1993
l’Assemblea Generale si era espressa, nell’Articolo 1 della Dichiarazione
sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, definendo la violenza di
genere: «Qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare
danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le
minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia
che avvengano nella vita pubblica che in quella privata». La svolta fu nel
riconoscere la matrice storica, sociale e culturale della violenza di genere: «Il femminicidio è la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna che
ha portato al dominio dell’uomo sulle donne e alla discriminazione contro di
loro, e ha impedito un vero progresso nella condizione della donna».
Successivamente, l’11 maggio 2011, è stata
stipulata dal Consiglio d’Europa la Convenzione di Istanbul: il trattato
internazionale vincolante di più ampia portata finalizzato alla prevenzione
della violenza, alla protezione delle vittime, alla persecuzione penale degli
autori di violenza e alla promozione di politiche finalizzate al contrasto di
questa forma di violazione dei diritti umani.
La Convenzione di Istanbul coinvolge come firmatari 45 paesi tra
appartenenti all’Unione europea e non, come ad esempio gli Stati Uniti e il
Giappone, ma soltanto in 19 paesi tra questi l’accordo è effettivamente
ratificato, ovvero entrato in vigore. Tra l'altro, recentemente l’accordo è
stato abbandonato dalla Turchia e messo in discussione da Bulgaria, Slovacchia e Polonia e questo dato ci
suggerisce quanto sia necessario e attuale promuovere ancora iniziative di
contrasto alla violenza sulle donne e di genere. Infatti, nel 2021 il Consiglio
d’Europa ha proposto di considerare la violenza sulle donne e le ragazze e le
discriminazioni basate sul genere che coinvolgono anche le persone della
comunità LGBTQAI+ un reato comunitario, un “eurocrimine”, in modo tale da poter
stabilire sanzioni penali comuni, dal momento che viene riconosciuta la natura
sistematica e la dimensione sovranazionale di questi crimini.
Perché il 25 novembre?
La data designata dall’Assemblea Generale è
il 25 novembre perché nel 1981, a Bogotà, in Colombia si svolse in questa data
il primo incontro femminista latinoamericano e caraibico, mentre dieci anni
dopo, nel 1991, il Center for Global Leadership of Women (CWGL) avviò la prima
Campagna dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, estesa fino
al 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani. In entrambi i casi
fu scelto il 25 novembre in memoria delle sorelle e attiviste politiche Mirabal
(Patria, Minerva e Maria Teresa), la cui morte avvenuta con modalità efferate
il 25 novembre del 1960 - per ordine del dittatore della Repubblica Dominicana,
Rafael Leónidas Trujillo, mentre si recavano presso il carcere dove i loro
mariti erano detenuti, perché oppositori al regime - assunse valore simbolico.
Dunque, se dal 1991 il Center for Global
Leadership of Women promuove le 16 giornate di attivismo, dal 2008 a sostegno
dell’iniziativa UN Women -
l'organizzazione delle Nazioni Unite dedicata all'uguaglianza di genere e all'emancipazione delle
donne - ha dato avvio alla Campagna UNITE, finalizzata alla sensibilizzazione sulla tematica e
all’eliminazione della violenza contro donne e ragazze in ogni parte del mondo.
Distintivo della campagna è il colore arancione, con lo slogan
"Orange the World". Il tema di quest’anno è: “Attivismo per porre fine alla
violenza contro donne e ragazze”.
Partendo dalla constatazione del fatto che si sta assistendo ad un
arretramento in termini di promozione e tutela dei diritti delle donne,
l’hashtag diffuso per quest’anno è #pushforward, pensato al fine di
"spingere in avanti” l’attenzione
della società tutta sul tema e incentivare il sostegno ai movimenti per i
diritti delle donne.
E in Italia?
Per quanto riguarda nello specifico l’Italia,
invece, il colore che identifica tale giornata istituzionale è il rosso. Il
simbolo maggiormente diffuso in questa giornata, ancora utilizzato in
manifestazioni ed iniziative pubbliche e private, è rappresentato da un paio di
scarpe col tacco rosse, le quali rappresentano le vittime di violenza e
femminicidio (dall’idea dell’artista messicana Elina Chauvet, la quale realizzò
nel 2009 l’installazione Zapatos Rojos
per ricordare le vite stroncate delle donne di un piccolo paese Paese a nord
del Messico). Ulteriore simbolo nato proprio in Italia per porre l’attenzione
sulla tematica è la panchina rossa, progetto del Coordinamento nazionale “Stati
Generali delle donne” che dal 2014 rivendica a gran voce i diritti del genere
femminile con iniziative diffuse ad ampio raggio sul territorio nazionale e con
la partecipazione ai tavoli istituzionali. Sulle panchine, collocate in diversi
luoghi dei principali comuni italiani, viene di solito posta una targa o una
frase esplicativa della loro presenza, oltre ad un riferimento al numero verde
antiviolenza, il 1522. Quest'ultimo si configura come un servizio pubblico
promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, è gratuito, disponibile in inglese, francese, spagnolo e arabo, ed attivo 24h
su 24 grazie al lavoro di professionistɜ specializzatɜ nell’accoglienza e supporto alle vittime
di violenza e stalking. Ne è derivata anche un’app: l’App 1522 che, insieme
all’App YouPol della Polizia di Stato, permettono di ricevere assistenza nei
casi di violenza. Inoltre, sempre a cura del Dipartimento per le Pari
Opportunità, è prevista una mappatura dei Centri Antiviolenza e delle Case
Rifugio, al momento in aggiornamento.
L’attenzione, oltre che sul
piano istituzionale, è posta
anche sul piano socio-sanitario: in Italia il Servizio Sanitario Nazionale
garantisce servizi finalizzati alla prevenzione, all’individuazione precoce e
all’assistenza nei casi di violenza di genere prevedendo, in quest’ultimo caso,
specifiche linee guida per un’adeguata presa in carico delle donne vittime di
violenza che si rivolgono al Pronto Soccorso. In aggiunta, per fornire ad
operatori e operatrici socio-sanitari conoscenze e strumenti sempre più validi
per operare al meglio nel sostegno alle vittime, sono previsti specifici
programmi di formazione in merito.
I numeri
La violenza contro le donne è ancora oggi una problematica estremamente
attuale. Se consideriamo il caso dell’Italia si è ancora alle prese con numeri
relativi ai femminicidi da far “rabbrividire”. Le donne vittime di omicidio
volontario nell’anno 2019 in Italia sono state 111. Nel 2020, 116. Tra il 1
gennaio e il 22 agosto del 2021 erano 81, mentre si registrava un'impennata nel
numero di telefonate al numero verde 1522 in concomitanza con il lockdown. Solo
nei primi sei mesi del 2022 sono stati 38 i femminicidi, quasi uno ogni quattro
giorni.
L’esigenza, dunque, di programmare ed attuare delle politiche mirate
alla prevenzione e al contrasto di un fenomeno inaccettabile si fa sempre più
pressante, dal momento che l’opinione pubblica è molto sensibilizzata. Non
agire in questa direzione mette in discussione il grado di civiltà e di
rispetto dei diritti delle donne, in contraddizione con l’evoluzione sociale e
culturale sul tema. Ciò fa riflettere su come una moderna democrazia
occidentale non possa tergiversare, rimandando i propri oneri in un ambito
tanto fondamentale quanto delicato, rispetto al quale ogni attesa vuol dire
nuove vittime innocenti.
Fonti:
- https://www.europea.blog/2021/10/18/violenza-sulle-donne-oggi-un-eurocrimine/
- https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/09/16/la-violenza-di-genere-diventi-un-eurocrimine-il-parlamen...
- https://progeu.org/violenza-sulle-donne-in-europa-a-che-punto-siamo/
- https://www.1522.eu/
- https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4498&...
- https://www.onuitalia.it/giornata-internazionale-per-leliminazione-della-violenza-contro-le-donne-25...
- https://www.un.org/en/observances/ending-violence-against-women-day
- https://www.unwomen.org/en/what-we-do/ending-violence-against-women/unite/16-days-of-activism
- https://www.corriere.it/cronache/21_novembre_25/giornata-violenza-donne-25-novembre-6f26d506-4d08-11...
- https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=62811&completo=true
- https://www.pariopportunita.gov.it/materiale/mappa-centri-antiviolenza/