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Spiderman non è una principessa e non è rosa... eppure ad Emma piace! Gli stereotipi di genere nei giocattoli

bambino con giocattoli femminili e bambina con quelli maschili


A cura di Emma Spinelli

Chi di noi non è mai entrato in un negozio di giocattoli? E qual è la prima cosa che risalta ai nostri occhi? La netta distinzione tra due reparti, contraddistinti da due colori predominanti: a destra tutti i giocattoli stereotipicamente ritenuti maschili caratterizzati dal colore azzurro, a sinistra tutti quelli stereotipicamente ritenuti femminili caratterizzati dal rosa. Chi allestisce i negozi pensa di facilitare così l'orientamento dei bambini all'interno dei vari reparti, non sia mai un maschietto dovesse "confondersi" e dirigersi nel reparto rosa, nei pressi di un Dolce Forno magari, e una femminuccia andare alla ricerca di un pallone da calcio nel reparto azzurro.
È chiaro che anche i giocattoli sono fruitori di stereotipi di genere, intesi come rappresentazioni semplificate e riduzionistiche della realtà, socio-culturalmente condivise, che attribuiscono determinate caratteristiche agli uomini, alle donne e ai rapporti tra loro (Gelli, 2009). Gli stereotipi di genere sono alla base della conservazione e della divisione sociale dei ruoli tra uomini e donne. Lamaggior parte dei
giocattoli in commercio sono concepiti per preparare bambini e bambine ai loro ruoli di genere e conformarli alle aspettative della società. Analizzando i giochi più popolari tra le bambine, il messaggio che viene inviato è che il loro ruolo è all' interno delle mura di casa, tra il completamento di lavori domestici e la cura dei figli. Ad esempio, spesso il messaggio scritto sulla scatola dei bambolotti è "Senza di te, il bambino appena nato non potrebbe sopravvivere. Attraverso il tuo amore e sostegno il bambino appena nato può crescere per essere proprio come te." Messaggi come questi raccontano alle bambine che solo loro possono offrire a un neonato l'amore e la cura di cui ha bisogno per sopravvivere, rafforzando lo stereotipo secondo cui il compito delle donne è stare a casa e prendersi cura dei bambini. Molti altri giocattoli femminili insegnano il valore ossessivo dell'apparenza per l'accettazione sociale: le bambine imparano come farsi belle per essere accettate dalla società. Il giocattolo per eccellenza che alimenta
questi standard è la Barbie grazie alla quale le bambine sin da piccole iniziano a pensareche la donna perfetta e socialmente accettata è attraente, magra, glamour, felice , e silenziosa (per non dire muta).
Invece, la maggior parte dei giocattoli maschili incoraggiano comportamenti competitivi e aggressivi, ma sono anche molto più costruttivi, favorevoli alla manipolazione e basati sulla realtà. I tratti maschili
associati a questi giocattoli sono l'aggressività, la dominanza e la competizione. I bambini imparano che devono essere forti per essere accettati dalla società come veri uomini. Inoltre, i giocattoli maschili, inviano il messaggio per cui le attività maschili si svolgono fuori dalle mura domestiche e preparano i bambini ad intraprendere carriere tipicamente considerate maschili quali il medico, l'avvocato, il poliziotto , il pompiere, ecc... (Starr, 2013).
Loredana Lipperini in Ancora dalla parte delle bambine(2010)riprende la rassegna di giocattoli stereotipati che presentava Elena Gianini Belotti in Dalla parte delle bambine(1973)aggiungendo quelli del nuovo millennio: anche quando si tratta di giochi neutri, ci sono le illustrazioni sulle confezioni a marcare la differenza di genere.È il caso ad esempio di Sapientino: la scatola mostra tre bambini maschi che giocano in riva al mare. Ma attenzione esiste Sapientina, rivolto esclusivamente alle bambine e sulla scatola vi sono tre ragazzine "sapientemente" truccate: tutte le schede sono ambientate in un
fantastico mondo di bambole e la bambina potrà impararne i nomi (Lipperini, 2010). Insomma, ai maschi la fotosintesi e l'elettronica, alle femmine le Winx e la Dottoressa Peluche.
Ma cosa succede se un bambino vuole acquistare una Barbie o una bambina le Micro Machines?Nei bambini la tendenza a giocare è certamente è innata, ma sono i condizionamenti socio-culturali a determinare il modo in cui giocano e i giocattoli che utilizzano. Osservando i bambini giocare è evidente che essi riproducono la realtà sociale in cui vivono. Gli adulti ed i pari possono influenzareil comportamento di bambini e bambine rispetto ai giocattoli da utilizzare proponendo giochi e giocattoli che si conformino al ruolo di genere che la società si aspetta e indicando i giochi che sono
considerati appropriati o meno (Sutfin, Fulcher, Bowles ePatterson, 2007).
Difficilmente infatti un genitore non si stupirebbe difronte a un bambino che vuole giocare con le Winx o una bambina che desidera un vascello di pirati.
Di recente una mamma italiana, Giorgia Vezzoli, ha raccontato la storia della sua Emma in un libro illustrato dal titolo Mi piace Spiderman... e allora?(2014). Tutto è iniziato perché la bambina aveva una cartella con l'Uomo Ragno, il suo eroe preferito. La portava con orgoglio, ma tutti le facevano notare che era da maschio. A lei piaceva e basta, non si era mai posta la questione che non potesse essere adatta per una bambina. Giorgia ha deciso di fotografare la cartella e postarla su Facebook: l'immagine è stata sommersa da "like" e complimenti e Emma è tornata ad indossare con orgoglio il suo zainetto di Spiderman.
Dunque, come comportarsi se un bambino desidera una Barbie o una bambina ha come personaggio preferito Spiderman? È necessario insegnare ai bambini che i giocattoli, così come i colori, rosa o azzurro che sia, non hanno sesso.

Riferimenti
Gelli B., (2009) Psicologia delle differenze di genere. Franco Angeli, Milano
Gianini Belotti E., (1973). Dalla parte delle bambine. Feltrinelli, Milano
Lipperini L., (2010). Ancora dalla parte delle bambine. Feltrinelli, Milano
Starr D., (2013) How Toys Teach Children Stereotypical Gender Roles: A Look Inside a Local Toy Store, NCSU Freshmen
Stutfin E., Fulcher M., Bowles R., Patterson C., (2007).How Lesbian and Heterosexual Parents Convey Attitudes about Gender to their Children: The Role of Gendered Environments. Sex Roles: Volume 58, Issue 7-8, pp 501-5113
www.giorgiavezzoli.it
www.ilfattoquotidiano.it/donne-di-fatto.it


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