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HIV: TRA PREVENZIONE E NUOVI PROGRESSI SCIENTIFICI

simbolo della lotta all'hiv


A cura di Francesca Diletta Iavarone e Arianna Disanto

I primi casi di manifestazione del virus dell’HIV risalgono all’inizio degli anni Ottanta negli Stati Uniti, a seguito della rilevazione di un aumento improvviso e inspiegabile di casi di polmonite in giovani omosessuali. Da questo momento, il “New York Times” con la pubblicazione di un articolo intitolato “Raro cancro osservato in 41 omosessuali” inizia a diffondere la notizia dell’esistenza di una malattia, ancora priva di definizione, che colpisce solo persone omosessuali, influenzando inevitabilmente l’opinione pubblica, nonostante non fossero ancora chiare le modalità di contagio e trasmissione della stessa. Lentamente si è iniziato a comprendere che questo virus anomalo potesse colpire anche persone eterosessuali.
Oggi, nonostante il virus, il più delle volte, continui ad essere stigmatizzato come prerogativa omosessuale, nel campo scientifico sono stati fatti notevoli progressi; prima di tutto, è stata chiarita la distinzione tra virus e sindrome, definendo il primo HIV e la seconda AIDS.
L’HIV (virus dell'immunodeficienza umana) è un virus che attacca e indebolisce il sistema immunitario (immunosoppressione); appena entra nel corpo rimane alcune ore localizzato tra i tessuti dove c'è stata l'infezione, poi comincia a moltiplicarsi rapidamente nel sangue e arriva ai linfonodi (infezione HIV primaria e acuta). L’infezione da HIV può essere tenuta sotto controllo  con farmaci antiretrovirali, i quali vanno assunti giornalmente in modo regolare e molto probabilmente per tutta la vita, al fine di evitare il manifestarsi dell’AIDS, ossia della Sindrome da immunodeficienza acquisita, conseguenza tardiva e quasi sempre letale di un’infezione da HIV.
Negli ultimi dieci anni si sono verificate due guarigioni da contrazione del virus, che hanno reso ottimisti i ricercatori. Fino a poco fa, la diagnosi da contrazione da HIV eliminava ogni speranza di guarigione, sulla base della percentuale di casi che non erano andati incontro ad alcuna risoluzione.
Andrea Antinori, direttore dell’Uoc (Unità operativa complessa) Immunodeficienze virali, dell’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, ha descritto i casi di due pazienti, uno di Berlino e uno londinese, i quali sono stati sottoposti al trapianto di midollo, con l’assenza del corecettore CCR5, una proteina coinvolta nel sistema immunitario e utilizzata dal virus per attaccare le cellule infette. Eliminando questo corecettore, il virus, infatti, è impossibilitato ad attaccare le cellule dell’organismo, permettendo ai pazienti, a seguito del trapianto, di sviluppare una resistenza all’infezione. Questa ha rappresentato una “cura funzionale”, ovvero un modo per ridurre ai minimi livelli il virus, rendendolo innocuo.
I risultati conseguiti, pur non confermando o smentendo la ricerca, possono essere considerati un importante punto di partenza per ulteriori progressi scientifici sull’HIV.
Attualmente, le statistiche fanno ancora riflettere, poiché è emerso che, nel nostro Paese, proprio le categorie che sono sempre risultate più esposte al rischio di contagio da HIV, tra cui omosessuali e tossicodipendenti, appaiono più informate a riguardo.
I dati statistici che spesso vengono raccolti anche in occasione della “Giornata mondiale contro la sindrome da immunodeficienza acquisita”, che cade ogni 1 dicembre, rivelano che la maggioranza delle nuove diagnosi positive sia da attribuire a rapporti sessuali non protetti e sembra che, nel 45,8% dei casi esaminati, si tratti di rapporti eterosessuali. La prevenzione continua ad essere la principale strada da percorrere per arginare il contagio e il proliferare del virus; a tal proposito, la Ministra della Salute Giulia Grillo ha annunciato di voler rinnovare una normativa che permetterà anche ai minorenni, che risultano essere in una fascia d’età particolarmente esposta a rischio contagio, di eseguire i test per l’HIV e per altre infezioni sessualmente trasmissibili, senza l’obbligo di consenso da parte dei genitori o del tutore legale.
Attualmente, alcune delle iniziative attive sul territorio campano, che permettono di effettuare lo screening per il virus HIV, gratuitamente e in anonimato, sono portate avanti dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II (dal lunedì al venerdì, esclusi i festivi, dalle ore 8:00 alle ore 13:00, presso l’edificio 18 del Policlinico Nuovo, sito in Via Pansini 5) e dall’Arcigay Napoli (ogni secondo e quarto giovedì di ogni mese, dalle ore 17:00 alle ore 19:30, presso la sede sita in Vico San Geronimo 17).
Per ulteriori informazioni scientifiche e aggiornate sull’infezione HIV, sull’AIDS e sulle malattie trasmesse sessualmente, è possibile contattare, da qualsiasi parte d’Italia, il numero verde 800-861061 dell'Istituto Superiore di Sanità.  

SITOGRAFIA:
“Hiv, con le ultime scoperte si avvicina la speranza di una cura decisiva”: https://www.gay.it/attualita/news/hiv-scoperte-speranza-cura-decisiva.
“AIDS in Italia, l’HIV cresce tra i giovani. Aumenta il rischio per gli eterosessuali”: https://www.quotidiano.net/cronaca/aids-italia-giornata-mondiale-1.4322641.
“Giovani e HIV, l’allarme LILA: la maggior parte dei nuovi casi in Italia nella fascia d’età 25-29 anni”: https://www.gay.it/attualita/news/minorenni-hiv-allarme-lila. https://www.epicentro.iss.it/aids/storia

 

 

 

 
 

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