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Come si esprime il genere? Culture a confronto

Donne con espressione di genere non stereotipata


A cura di Stella Celentano.

L'espressione di genere si manifesta indipendente sia dall'orientamento sessuale che dal sesso biologico e può essere considerata atipica o conforme alla cultura di appartenenza.
Nella maggior parte delle culture e società l’espressione di genere associata all’uomo viene descritta come virile   mentre l'espressione atipica come effeminata. Per le donne, invece, esprimersi attraverso atteggiamenti  e comportamenti tipicamente maschili è considerato atipico.
Partendo da questo assunto comprendiamo come, culturalmente e socialmente, si attribuisca il genere e l’orientamento sessuale sulla base dell’espressione di genere. Dunque, un ragazzo che mostra atteggiamenti femminili può essere considerato omosessuale. Tuttavia, l’espressione di genere si declina in maniera differente nelle varie culture.
Nella cultura indiana sono presenti due figure peculiari. Le Hijra, che nascono maschi e diventano femmine con pratiche chirurgiche in un rituale di iniziazione, e i Sadhin, donne biologiche che rinunciano al matrimonio e si vestono e comportano come uomini ma non si sottopongono a rituali chirurgici di iniziazione come la Hijra. Sono entrambi riconosciuti e legittimati non solo nei miti e nei rituali della religione induista, ma anche nell’organizzazione del sistema sociale, pur all’interno di un contesto marcatamente patriarcale. Alle Hijra e alle Sadhin è conferito uno status riconosciuto e legittimato dalla cultura induista. Queste due categorie trovano spazio in un universo mitico e culturale, in cui i poli del maschile e del femminile possono dare luogo ad altre possibilità di espressione di genere. 
La possibilità di interscambio di qualità maschili e femminili nelle Hijra e nei Sadhin trova la sua origine negli antichi miti indù, in cui erano del tutto assenti distinzioni di sesso e di genere. Nella cultura indiana, ancora oggi, sono presenti divinità che hanno un ruolo determinante nelle esperienze di vita del soggetto. La dea Bahuchara Mata è una manifestazione della Dea Madre ed è associata al transessualismo delle Hijra. Le Hijra hanno ruoli di assoluto prestigio nelle cerimonie rilevanti per la comunità, i matrimoni e le nascite di figli maschi. Adottano codici vestimentali e comportamenti femminili, hanno relazioni sessuali con maschi non Hijra e assumono nomi femminili, sono censite come donne e occupano posti riservati alle donne. Sotto il dominio britannico, e nella crescente occidentalizzazione, le performance rituali delle Hijra avevano perso rilevanza, tuttavia ancora oggi possono contare sul rispetto del loro ruolo, hanno legittimazione sociale e culturale. Invece le Sadhin rappresentano la variante femminile delle Hijra, non prendono parte a performance rituali né hanno un potere sacro. Le Sadhin svolgono compiti considerati tipicamente maschili: arare, seminare, custodire il gregge, sedere con gli uomini a fumare la pipa, agire come un uomini in ogni ambito della vita pubblica e privata. Tuttavia, essendo la cultura indiana radicalmente patriarcale, pur offrendo alle Sadhin una nicchia sociale di accettazione, iscrive nel suo corpo i valori fondativi del suo sex-gender system.
Dunque, alle Sadhin è richiesta la castità a vita, condizione al fine di esercitare un controllo sulla sessualità femminile. Nelle società nordamericane, invece, sono presenti i/le berdache, che incarnano non tanto il ruolo di transessuale o travestita/o quanto piuttosto l’esistenza di gender fluid. Nelle culture Pueblo, Navajo e Mohave la percezione della differenza anatomica è mediata da categorie culturali differenti dalle nostre. Le caratteristiche sessuali non sono sufficienti a descrivere la persona o comunque meno rilevanti di altre caratteristiche: la preferenza occupazionale, il comportamento sessuale, gli atteggiamenti e le esperienze personali. Le cerimonie di iniziazione al ruolo berdache non producono di fatto alcuna trasformazione dell’iniziato/a, la loro funzione è quella di garantire il riconoscimento sociale delle attitudini e delle preferenze personali di un differente genere definito berdache.
Gli atteggiamenti e i comportamenti dei/delle berdache non mimano il sesso opposto, ne i termini in uso nel linguaggio comune che li definiscono hanno una relazione con le categorie di genere femminile o maschile. Hijra, Sadhin e berdache sono solo alcune delle molte soggettività che si declinano nelle varie culture e società; l’incontro con queste soggettività apre nuovi spazi di pensiero e riflessione sull’espressione di genere e su come questa differisca in base alla cultura di riferimento.  

 

 

 

 
 

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