A cura di Sabrina Antuoni
Da sempre le Donne hanno dimostrato interesse, impegno e capacità nel
contribuire al progresso scientifico.
Nonostante le difficoltà incontrate, la storia ci tramanda i nomi
di alcune famose scienziate.
I primi documenti scritti a noi noti riportano il nome di En Hedu’ Anna (2354 a.C.
circa), ma è certo che le donne studiavano e sperimentavano già da molto tempo.
Durante il dominio romano sul mondo greco tra il I secolo a.C. e il IV
secolo d.C., molte donne ricoprirono ruoli importanti nella società, un esempio
fu la matematica Ipazia di
Alessandria, figlia del matematico e filosofo Teone.
Nel Medioevo alle donne delle classi sociali più abbienti fu affidato il
compito di medichesse, come nel caso di Trotula de’ Ruggiero.
Tra il ‘700 e l’ ‘800 possiamo
ricordare Sophie Germain (1776-1831), riconosciuta come esperta di teoria dei numeri e di
fisica, le matematiche Sofia Kovaleskaja (1850-1891), professoressa
all'Università di Stoccolma, e Emmy Noether (1882-1935), fondatrice
dell'Algebra moderna.
Fra le fisiche e le astrofisiche vanno ricordate Marie Sklodwska
Curie (1867-1934), premio Nobel per la fisica nel 1903 e per la chimica nel
1911.
Fra le astronome e astrofisiche va ricordata Caroline Herschel
(1750-1848) che insieme al fratello William iniziò lo studio fisico del cielo, e
Margherita Hack, una delle più grandi astrofisiche dell’Età
contemporanea, prima donna
italiana a dirigere l'Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987.
Altrettanto numerose sono le scienziate nel
campo della biologia e delle scienze mediche, come Rita Levi- Montalcini (1909)
premio Nobel per la medicina nel 1986.
Oggi, più che mai, sono numerosissime le Donne nel mondo grazie alle quali la
Scienza fa passi da gigante, alcuni esempi sono la
giovane Samantha Cristoforetti, prima astronauta italiana
a raggiungere lo spazio nel 2014 nell’ambito della missione Iss 42/43 Futura, Lucia
Votano, che coordina circa mille fisici provenienti da tutto il mondo,
e Fabiola Gianotti, che guida il gruppo presso il CERN di
Ginevra.
Un altro settore in cui oggi le donne danno conferma della propria intelligenza
e delle proprie capacità è quello della medicina.
Lanciando uno sguardo alla situazione attuale ritroviamo tre ricercatrici italiane, protagoniste dell'impresa dell'Istituto
Spallanzani che è riuscito ad isolare il nuovo Coronavirus. A capo del Laboratorio di Virologia c’è la
dottoressa Maria Rosaria
Capobianchi, laureata in scienze
biologiche e specializzata in microbiologia, insieme a lei la giovane
ricercatrice Francesca
Colavita, da 4 anni al lavoro nel
laboratorio e Concetta Castilletti, responsabile della Unità dei virus emergenti,
specializzata in microbiologia e virologia.
Ciò dimostra il contributo fondamentale delle donne
nella scienza. Quello
che è certo è che sarebbe necessario abbandonare i pregiudizi legati al sesso
biologico e far comprendere quanto può essere importante che la scienza investa
nelle donne, poiché dimostrano da sempre che possono formarsi e lavorare con
successo in ogni ambito, anche in quello scientifico.
Attualmente sembra che le cose stiano cambiando, l'educazione
comune a bambini e bambine dà loro la possibilità di sviluppare in libertà le
proprie attitudini naturali, senza condizionamenti dovuti al sesso di
appartenenza, ci auguriamo che ciò possa permettere alle donne di continuare ad impegnarsi in ciò che amano e di poter essere e diventare ciò che più desiderano.