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"Lavorare a staffetta" per imparare a districarsi nel labirinto universitario: alcuni studenti raccontano la loro esperienza di partecipazione al progetto INSTALL

di Giovanna Esposito

INSTALL (Innovative Solutions to Acquire Learning to Learn)[1] è un progetto europeo, di cui il Centro SInAPSi è capofila, che si rivolge agli studenti in ritardo con gli studi. Il progetto consiste in un percorso formativo di gruppo che ha l'obiettivo di promuovere la competenza dell'imparare ad imparare all'università per affrontare in maniera più consapevole e riflessiva gli ostacoli che si incontrano nel percorso di studi. Durante i sei incontri di formazione previsti da INSTALL, agli studenti viene proposto di raccontarsi, di narrare la propria esperienza universitaria nei suoi aspetti di forza e di debolezza e vengono forniti loro alcuni stimoli narrativi (proverbi, vignette, narrazioni scritte, sculture) per sostenere una loro partecipazione più attiva al mondo universitario.
Da poco si è concluso un primo gruppo INSTALL, a cui hanno partecipato alcuni studenti iscritti a diversi corsi di laurea triennali della Federico II. Abbiamo voluto narrare il processo formativo dando voce ad alcuni studenti che vi hanno partecipato e che si sono resi disponibili a essere intervistati. A due studenti, in particolare, abbiamo chiesto di raccontarci l'esperienza formativa INSTALL nel suo complesso, di indicarci i suoi aspetti critici e di risorsa e le ricadute che il progetto ha avuto sulla loro vita universitaria.
I due studenti intervistati, Eugenio e Stefania, definiscono la loro partecipazione al progetto come un'esperienza di "crescita", spesso "difficile" sotto molti punti di vista. Entrambi gli studenti evidenziano l'utilità della metodologia narrativa utilizzata e del gruppo di lavoro come i maggiori punti di forza del percorso: "INSTALL è stata un'esperienza innovativa - afferma Stefania - che ci ha permesso innanzitutto di mettere in parola le nostre ansie, le nostre difficoltà ... molti di noi ne erano in parte consapevoli, ma metterlo per iscritto dinnanzi a un foglio e condividerlo con altri studenti ci ha permesso di comprendere che le ansie e le paure che sperimentiamo sono molto simili ... è come se tutti noi partecipanti ad INSTALL fossimo stati legati da un filo conduttore che ci ha permesso di condividere e di diventare più riflessivi nell'affrontare l'università". L'aspetto della condivisione all'interno del gruppo di lavoro viene definito da Eugenio come molto importante in ragione del difficile momento di transizione che alcuni studenti vivono nel passaggio dalla scuola superiore al mondo universitario: "Proveniamo da una classe, come quella liceale, dove si è in pochi, dove tutto è più semplice ... all'università siamo in tanti ma è come se fossimo tutti soli ... INSTALL ci ha consentito di comprendere che non siamo affatto soli, che ci sono studenti nella nostra stessa situazione che ti possono dare una mano".
Abbiamo chiesto di provare a definire l'esperienza formativa utilizzando delle metafore. Ci sembra molto interessante il paragone che i due studenti intervistati fanno tra il percorso di formazione universitario e quello di INSTALL. Stefania afferma: "Prima pensavo che l'università fosse come la corsa dei 100 metri, eri lì, solo, a dover raggiungere il traguardo [la laurea] nel più breve tempo possibile. INSTALL, invece, funziona come una staffetta, ti propone tanti piccoli ostacoli a ogni incontro, prima con i proverbi, poi con le vignette ... .sono tutti piccoli ostacoli perché ti fanno riflettere su ciò che ti blocca, sul perché non fai esami, sul perché ti viene l'ansia quando vai a sostenere l'esame ... anche gli altri membri del gruppo sono in qualche modo dei piccoli ostacoli perché all'inizio hai il timore di parlare davanti a loro, che sono sostanzialmente degli sconosciuti, ma poi loro stessi ti aiutano a comprendere meglio le tue difficoltà e i tuoi punti di forza". Anche Eugenio mette in risalto la difficoltà di INSTALL che richiama quella incontrata all'università: "INSTALL è come un labirinto, come il labirinto universitario ... ci sono tante strade che si possono prendere all'università e tanti ostacoli o muri che si incontrano, ma l'importante è, quando si incontra un muro, avere la forza di ritornare indietro e cercare di imboccare una strada diversa che ti porti a ritrovare l'uscita e a raggiungere la laurea".
Nel raccontarci le ricadute della loro partecipazione ad INSTALL, gli studenti sottolineano, non tanto l'acquisizione di una competenza tecnica specifica, quanto l'essere riusciti a sviluppare un diverso atteggiamento nei confronti dell'università. Stefania afferma: "Non è tanto cambiato il mio modo di fare l'esame, quanto il mio approccio con l'esame ... non è la stessa cosa ... ora riesco a organizzare meglio il mio studio e ad affrontare l'esame orale con minore ansia...". E ancora "... prima vivevo l'università come un parcheggio, come una perdita di tempo ... avevo anche pensato di lasciare l'università o di iscrivermi a un altro corso di laurea, poi ho pensato che sarebbe stato solo un modo per evitare il problema e che mi sarei ritrovata nelle stesse difficoltà anche in un corso di laurea diverso ... oggi penso che se ho scelto di iscrivermi all'università è perché ho scelto di studiare, oggi ho un rapporto più simpatico con il libro ... potrei dire che siamo amici!".
Nel raccontarci, invece, gli aspetti più critici di INSTALL, gli studenti sottolineano le difficoltà iniziali incontrate: "All'inizio era tutto un po' astratto, mi sentivo fuori luogo, perché ero ancorato al mio unico modo di vedere le cose, poi ho cominciato, grazie agli altri partecipanti, ad andare più affondo, a cercare di comprendere le motivazioni alla base del mio essere incostante all'università ... anche se ci sarebbero voluti più incontri per assimilare meglio il metodo riflessivo".
INSTALL, infine, nell'opinione degli studenti, è stata un'esperienza che ha promosso una partecipazione più attiva alla vita universitaria, che li ha incoraggiati a sentirsi parte importante e significativa di questo grande mondo che è l'università:  "Alla fine del progetto, anche i membri del gruppo più silenti hanno fatto valere la propria idea nel decidere, ad esempio, che tipo di scultura fare, così come molti di noi hanno cominciato a essere in generale più attivi all'università ... qualcuno ha cominciato a fare esami, alcuni di noi hanno deciso di non abbandonare l'università, altri, che solitamente erano più remissivi, hanno cominciato a dire la propria in varie occasioni. Credo che abbiamo imparato, non tanto a fare una cosa specifica, ma abbiamo imparato a stare all'università".

[1] Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.