L’Isfol ha recentemente formulato un modello di “occupabilità sostenibile”, volto a riconoscere il potenziale di risorse interne del soggetto nell’intreccio con variabili contestuali, curricolari e biografiche, in modo da esaltare il rapporto tra individuo e ambiente come legame imprescindibile per studiare e mettere in valore le reali competenze espresse dai soggetti, consentendo loro di porsi/riproporsi nel mercato del lavoro con un personale progetto professionale aderente al contesto. In merito all’occupabilità esistono tre livelli di analisi e di intervento, ossia:
- occupabilità individuale, che enfatizza il ruolo dell’individuo e delle sue risorse personali, concentrandosi sui fattori legati al capitale umano, sociale e psicologico;
- occupabilità istituzionale, che prende in esame il ruolo delle istituzioni. Si concentra sui fattori e sulle condizioni istituzionali e sulle politiche attive che possono favorire lo sviluppo dell’occupabilità;
- occupabilità e mercato del lavoro, che prende in esame il ruolo dell’ambiente esterno. Sono considerate variabili connesse con i trend macro-economici e le condizioni del mercato del lavoro, che in vario modo influiscono sulle chance occupazionali e le opportunità di carriera degli individui. La conoscenza del profilo di occupabilità individuale, unitamente alla possibilità di delineare una “mappatura” delle competenze, offre agli studenti il vantaggio di mettere a fuoco saperi e competenze maturate nel percorso di studi e, quindi, di scoprirsi “occupabili” sulla base di un dispositivo di empowerment, ovvero di accresciuta consapevolezza di sé e delle proprie risorse e prospettive occupazionali.