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ll counselling psicologico "nell'età dell'incertezza". Un modello consolidato tra specificità e appartenenza

di Maddalena Ligozzi, Brigida Vergona

Nell'attuale panorama antropologico e socio-culturale la presenza di fenomeni che richiedono continui confronti con la diversità, sforzi per l'inclusione e azioni trasformative, rispecchia una società che cambia molto velocemente, proponendo strumenti innovativi e ritmi frenetici di adattamento.
Il tema dell'ultimo Convegno SIO sull'Orientamento "L'età dell'incertezza: Orientamento e Life Design nel XXI secolo" presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca ha avuto un forte richiamo per professionisti di differenti aree disciplinari e campi di interesse. Parliamo di docenti e studiosi di discipline da sempre contigue, come la pedagogia, la psicologia, la filosofia, l'antropologia e di altre, come l'architettura e il design, che hanno dato al convegno uno slancio innovativo e creativo. Il Convegno è stata una fertile occasione di scambio e di condivisione di strumenti, modelli e metodologie di counselling e di orientamento nei differenti contesti universitari, molti dei quali hanno esplicitato il bisogno, per gli studenti, di riferimenti chiari in un età dell'incertezza, ponendo l'accento sui possibili rischi di una società globalizzata, chiamata a confrontarsi con processi multiculturali che impongono integrazioni rispettose della diversità, la conoscenza e la comprensione di tali fenomeni, al fine di individuare dispositivi e pratiche che si adattino alle nuove esigenze.  In molti interventi è stata rilevata la criticità di fenomeni e strumenti di innovazione che, spesso non vanno di pari passo con i processi inclusivi e, quindi, pur volendoli agevolare, rischiano, invece, di escludere o limitare la partecipazione di minoranze che non stanno al passo di tali cambiamenti. Diversi professionisti del mondo accademico hanno discusso il loro modello per inquadrare e definire stili di vita e di lavoro; sinergie tra enti, buone pratiche e assetti di intervento per arginare e sostenere fenomeni di disorientamento e marginalizzazione, come quelli che si possono verificare durante le fasi di transizioni, considerando la condizione di incertezza propria delle fasi di passaggio, ma anche il potenziale creativo insito nelle situazioni di indefinitezza, in quanto i processi di de-strutturazione sono necessari per uscire dalla crisi e provare a ridefinire e/o rinnovare un progetto personale, una forma e/o un'identità.
Il Centro SInAPSi, attraverso il Servizio di Consultazione per Studenti Universitari, ha proposto un contributo sulla crisi potenziale che si può generare nelle fasi di transizione che gli studenti attraversano nel loro iter accademico. Nel concetto di "crisi" si ritrovano i presupposti di una spinta trasformativa. La nostra esperienza pluriennale con gli studenti universitari considera le fasi di transizione come momenti  particolarmente "critici" in entrata e in uscita dal contesto universitario, perché richiede una ri-organizzazione e un nuovo adattamento rispetto alle modalità già note di affrontare le  sfide che nuovi assetti o nuovi processi richiedono. Agli studenti che scelgono il counselling si propone di guardare alla crisi in un'ottica complessa, considerando sia la generale criticità del momento attraversato, sia la specificità insita nel proprio modo di gestire la crisi e il cambiamento, considerando risorse e limiti personali, ricordando le proprie appartenenze. Nel nostro lavoro viene sottolineato il significato e il valore della "crisi" come opportunità di spinta al ripensamento e al cambiamento. Il nostro modello di intervento ha sicuramente delle analogie con i contributi che concettualizzano il Life Design, termine che indica la progettualità personale, il bisogno di gettare le basi, andare e guardare oltre, e implica la tensione verso il futuro quale presupposto creativo di innovazione e scoperta di nuovi futuri possibili. I Life Designer sostengono che, per avviare un processo di rinnovamento, è necessaria una condizione di incertezza e scarsa definitezza come condizione propulsiva per l'innovazione, quale presupposto della rottura di un paradigma di una condizione precedente. 
Si presuppone pertanto un contesto scarsamente definito per la progettualità di nuovi modelli di apprendimento e di nuovi design. Con design quindi si può intendere la costruzione di progetti e a partire da frammenti si possono delineare nuove forme di design. 
Allo stesso modo, nel counselling psicologico lavoriamo sulla crisi, proponendo la possibilità di attraversarla per iniziare a pensare in modo nuovo al proprio progetto di vita. Utilizzando una metafora di tipo biologico, potremmo dire che la consultazione funziona come un enzima catalizzatore che, una volta innescato, favorisce la reazione tra principî attivi preesistenti e permette una trasformazione nell'organismo. Similmente la relazione psicologica tra lo psicologo e lo studente ha un potenziale trasformativo, non perché aggiunge elementi mancanti, ma perché sostiene le risorse pregresse e crea collegamenti tra pensieri ed emozioni, fornendo nuove prospettive di osservazione e di lettura di sé e del proprio disagio.