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L'accessibilità delle opere d'arte.

Un'esperienza di collaborazione fra SInAPSi e la galleria Zevallos.

Immagine di una mano che esplora il rilievo tattile in sovrapposizione al dipinto del Martirio di Sant'Orsola.

La  fruizione delle opere d'arte è un diritto fondamentale della persona e quindi anche di quelle con disabilità sensoriale, in particolare quelle visive che maggiormente sono penalizzate da questo punto di vista; infatti il patrimonio artistico, rappresentato dalla produzione di dipinti e sculture, di cui peraltro il nostro paese è particolarmente ricco, rappresenta un mondo per lo più sconosciuto alla grande maggioranza delle persone non vedenti a causa delle cosiddette "barriere percettive". La legislazione esistente, che tutela le persone con disabilità anche con riferimento alla "visitabilità dei musei", presta una attenzione molto maggiore alle barriere architettoniche rispetto alle barriere percettive, che rappresentano un ostacolo apparentemente invalicabile. Le esperienze svolte in questi ultimi anni hanno, viceversa, dimostrato come la persona ipo o non-vedente possa costruirsi una rappresentazione mentale dell'opera d'arte attraverso il tatto o la descrizione verbale. Oltre alla mera ricostruzione mentale della immagine e dei suoi dettagli e colori, è importante non trascurare anche la sfera delle sensazioni che il non vedente coglierà dall'opera attraverso altri canali sensoriali non legati a quelli tradizionali quali, per citare alcuni esempi, l'intensità del colore, la forza della luce o i cromatismi. Per consentire, almeno parzialmente, il superamento della barriera, occorre predisporre una serie di accorgimenti più o meno sofisticati dal punto di vista tecnologico, per permettere alla persona non vedente di avere percezione del messaggio contenuto nell'opera d'arte o almeno di quello che l'autore intendeva trasmettere.A tal fine è possibile approntare apposite  guide in formato braille, audio-guide, o anche riproduzioni tridimensionali dell'opera d'arte (nel caso di sculture, bassorilievi etc.), che permettano alla persona non vedente di esplorare, con i sensi a sua disposizione, l'opera esposta.In questo senso diversi musei in Italia (alcuni anche con una mission specifica come il museo Omero di Ancona) si sono attivati, e fra questo, grazie alla collaborazione del Centro SInAPSi anche la galleria Zevallos a Napoli. Il Centro SInAPSi ha contribuito alla realizzazione di una guida tattile che permette ai visitatori non vedenti del museo un'esplorazione di alcuni famosi dipinti del Caravaggio esposti nella galleria. La visita del non vedente viene anche accompagnata dal racconto di una guida esperta, con il ruolo di "mediatore culturale", che aiuta il visitatore a una efficace esplorazione tattile dei  dipinti esposti, tramite la guida braille.Nelle tavole presenti nella guida tattile, il rilievo del segno grafico non intende in alcun modo richiamare direttamente il volume degli oggetti rappresentati, ma serve unicamente a rendere accessibili al tatto i punti, le linee e le superfici di cui si compone il disegno, consentendo di rappresentare anche oggetti complessi e tridimensionali attraverso figure piane e a due sole dimensioni. In genere le visite per non vedenti avvengono su appuntamento, al fine di poter garantire la massima disponibilità della guida museale. Nei primi mesi di questa esperienza è emerso anche come la esplorazione tattile delle opere d'arte sia una esperienza gratificante per le persone non vedenti, e non solo, ma anche un'occasione di confronto e di discussione con i visitatori normodotati in merito a modalità alternative, multisensoriali di percezione delle opere e dell'arte in genere.