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Editoriale

di Paolo Valerio

Giunta al suo terzo anno la newsletter del Centro SInAPSi continua a proporsi l'obiettivo di fornire ai suoi lettori non solo una panoramica sulle attività svolte dal Centro e sulle iniziative che ha in cantiere, ma anche spunti di riflessione sulle tematiche dell'inclusione.
Questa funzione ci appare tanto più importante in tempi di crisi, quando le politiche inclusive e in favore delle differenze debbono reggere l'urto di tagli e richieste di riduzione (o come usa dirsi 'razionalizzazione' e 'ottimizzazione'). Quasi che l'inclusione fosse un lusso, qualcosa che ci si possa permettere in tempi di ricchezza, ma si debba limitare in tempi di magra.
Non è quello che noi pensiamo: l'inclusione non è una possibilità offerta da una ricchezza diffusa in società, è essa stessa ricchezza. O per parafrasare il titolo della tavola rotonda nel recente evento di Diversitalavoro, organizzato lo scorso 4 e 5 marzo (cfr. http://www.sinapsi.unina.it/diversitalavoro_2014), l'inclusione non è una buona azione, è (anche) un buon affare. È il sintomo del ben-essere e della crescita di una società in tutti i significati di questi termini (che non dovremmo lasciarci "scippare" dall'egemone economicismo). Per questo ci si deve impegnare a vigilare che non ci venga sottratto il tesoro dell'inclusione, della tensione a far fiorire la società attraverso lo sbocciare delle differenze.
In questo ci aiutano compagni di viaggio come Angela Villani, di cui il lettore leggerà un'intensa testimonianza; e persone che collaborano con noi a vario titolo come Bruno Galante, che ci regala una preziosa meditazione sulla questione dei BES, o Teresa Amato, che ha prestato la sua opera - per noi indispensabile come quella dei suoi colleghi - come laboratorista e presenta un breve estratto della sua interessantissima tesi. Voglio richiamare l'attenzione del lettore anche sulla sezione LE BUSSOLE, dove Eleonora Origani, una neo-laureata in Bio-ingegneria nel nostro Ateneo, offre un quadro chiaro e competente sulle tecnologie in favore dei bambini con ritardo mentale.
Cito questi articoli non per trascurare i contributi più 'interni', in cui il lettore troverà traccia delle attività che SInAPSi svolge, ma per segnalare come, fedele all'acronimo che gli dà il nome, il Centro miri a creare collegamenti fra esperienze, competenze e storie diffuse nel nostro territorio e che però si ritrovano in un comune impegno esistenziale e di ricerca.
Buon lettura o, per arpeggiare su una metafora a noi cara, benvenuti a bordo.