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I muri e le barriere esistono per essere scavalcati

di Serena Costantino

Tutto iniziò il primo giorno della prima media quando per la prima volta iniziai ad avere difficoltà di comprensione, sia a livello visivo che uditivo.
All'inizio erano episodi...lasciavo sempre più spazi vuoti nei dettati... così che i miei genitori furono mandati a chiamare dai professori spazientiti da queste mie stranezze.
Feci degli accertamenti che non rivelarono anomalie e poiché anche mia madre aveva lo stesso problema da pochi anni, si ipotizzò un problema di natura psicologica legato a uno stato ansioso che si appoggiava sull'udito, generandomi difficoltà di comprensione, definito "disturbo di conversione isterica" e così iniziai un percorso di sostegno durato 11 anni. Gli anni delle medie e i cinque dell'istituto magistrale sono stati anni d'inferno: vivevo costantemente nel terrore di essere interrogata per paura di non sentire, quando non vedevo alla lavagna chiedevo in prestito il quaderno per copiare, ma spesso rifiutavano accusandomi di fingere per "vittimismo". Cercavo quindi di confondermi tra gli altri, di rendermi invisibile. Mi buttavo a capofitto nello studio, le interrogazioni andavano bene solo se avevo la possibilità di stare molto vicina al professore ma per fortuna nei compiti scritti me la cavavo molto bene. Questo non mi ha impedito di raggiungere ottimi voti e conseguire la maturità con 72/100. Dall'età di 14 anni sono entrata nel mondo del volontariato, tra biblioteche, ospedali e case famiglie, passavo il tempo libero cercando di dare conforto a chi soffriva. Fin da piccola avevo sempre sognato di fare la psicologa e quindi mi iscrissi all'Università di Caserta, all'inizio per i primi semestri andavo ai corsi, mi sforzavo di capire inutilmente, quindi studiavo a casa e andavo a fare gli esami.
In 2 anni ho vinto due borse di studio, mi mancava e mi faceva soffrire non poter fare la vita nell'università, non poter partecipare alla vita sociale, anche per questo mi decisi a consultare un altro terapeuta e fu così che venne piano piano fuori la verità: era stato commesso un terribile errore di valutazione, dopo vari accertamenti a cui io e mia madre siamo state sottoposte ci fu diagnosticata una neuropatia uditiva e atrofia ottica, sintomi che poi si scoprirono appartenere a una più ampia sindrome genetica scoperta in America solo nel 1996. Fu uno shock per me, un vero e proprio stravolgimento d'identità, ma almeno da quel momento seppi che cosa combattere. Nell'ottobre 2005 fui sottoposta a un impianto cocleare, mentre nei mesi precedenti avevo conseguito la laurea triennale in Psicologia della prevenzione del disagio individuale e relazionale con voto 86/110. A marzo 2006 iniziai a frequentare la specialistica all'Università La Sapienza di Roma, con la speranza di potermi trasferire, ma purtroppo non ci sono mai riuscita, per cui anche questo percorso è stato a distanza. Studiavo e andavo a sostenere gli esami, senza mai poter avere un confronto, un orientamento, ho svolto il tirocinio presso il tribunale per i minorenni di Napoli e anche qui non ho mai trovato persone che mi incoraggiassero, ma non ho mai mollato, una forte rabbia mi sosteneva! Nonostante mille avversità e peripezie nel gennaio 2010 ho conseguito la laurea specialistica in Intervento psicologico nello sviluppo e nelle istituzioni socio-educative con 91/110 e ho iniziato subito un master di secondo livello sulla perizia psicologica in ambito civile e penale della durata di 2 anni che ho svolto presso l'Istituto campano di psicologia giuridica. Intanto a giugno 2011 avevo sostenuto per la prima volta l'esame di abilitazione presso l'Università di Napoli, ma sono stata bocciata per due volte a causa della calligrafia indecifrabile (sono affetta da disgrafia progressiva), in tutto ciò a marzo 2012 sono stata ricoverata per accertamenti a seguito dell'accentuarsi di alcuni sintomi, ho avuto un momento di grave sconforto e grazie all'incontro con la pratica buddista ho trovato il coraggio di andare oltre il muro, di trasformare la rabbia in determinazione, ho trovato il Centro SInAPSi, e ho potuto usufruire dei loro servizi, specialmente della Sezione Tecnologia, ho infatti sostenuto l'esame di stato con l'ausilio del pc e stavolta l'ho superato e mi sono iscritta all'albo degli psicologi. Intanto a febbraio 2013 è arrivata la diagnosi definitiva di miopatia muscolare anch'essa da riferire alla malformazione del gene OPA1, ho iniziato una cura sperimentale, perché attualmente non esiste terapia. Da aprile scorso svolgo volontariato nell'ASL del mio quartiere come psicologa e mi sono appena iscritta a una scuola di specializzazione in teatro-terapia. Da un anno infatti il teatro, oltre alla scrittura, è diventato il mio mezzo di espressione che mi ha permesso di superare limiti inimmaginabili. È stata, è, e sarà dura, ma non mi arrenderò mai finché non trovo il lavoro che voglio, finché non avrò il mio riscatto, ringrazio questa malattia perché mi ha permesso di cacciare tutto il mio potenziale, e farmi vedere che ci possiamo spingere oltre la più sfrenata immaginazione, se solo lo si vuole.
I muri e le barriere esistono per essere scavalcati, ma questo è possibile solo se si arriva a credere in se stessi e ad amare la parte malata e accoglierla, come la parte migliore di sé.