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Editoriale

di Paolo Valerio

Il viaggio dell'inclusione, la newsletter del Centro SInAPSi, arrivata con questo al quarto numero, è nata con l'intento di dare informazione delle attività promosse e dei modelli operativi cui esse si ispirano.
All'inizio vi è stata l'esigenza di ciò che nel mondo anglosassone si definisce accountability e di responsabilità verso la collettività, che sempre dovrebbe animare una qualunque istituzione pubblica, viepiù quando è impegnata in azioni che possono ampliare la sfera della cittadinanza attiva e della partecipazione di tutti alla vita sociale.
Questo compito continua a essere uno dei fili principali della trama della newsletter - come attestato dai contributi che descrivono alcuni degli interventi operati negli ultimi mesi - ma a esso se ne è affiancato un altro non meno importante, che - in realtà - potrebbe essere letto come un'evoluzione del primo: la newsletter sta sempre più divenendo quello che un'antropologa italiana ha chiamato spazio di incontro, un luogo di condivisione (di storie, informazioni, spunti di riflessioni etc.).
Volendo arpeggiare sulla parola, si potrebbe dire che è cambiato lo statuto della comunicazione: se originariamente si è pensato alla newsletter come a uno strumento di comunicazione intesa come diffusione delle informazioni, ora si ha sullo sfondo un'idea espressa al meglio da un filosofo americano, John Dewey, nel suo Democrazia ed educazione (1916): "Vi è un legame più che verbale fra le parole comune, comunità e comunicazione. Gli uomini vivono in comunità in virtù delle cose che possiedono in comune. E la comunicazione è il modo con cui sono giunti a possedere delle cose in comune. Ciò che devono avere in comune per poter formare una comunità o società sono gli scopi, le credenze, le aspirazioni, la conoscenza, e un comune modo di intendere, o la medesima mentalità [...]. La comunicazione che assicura la partecipazione a un comune modo di intendere è tale da assicurare disposizioni emotive e intellettuali simili, o simili maniere di rispondere alle aspettative ed alle necessità".
In questo senso la newsletter è il medium attraverso cui dar voce a quella comunità che si aggrega intorno a SInAPSi, che comprende certamente i professionisti che vi lavorano, ma non si riduce a loro, ma coinvolge quelli che amiamo chiamare Compagni di viaggio e che sono a tutti gli effetti parte attiva delle nostre attività.
E questo vale per tutti, nessuno escluso. Nella logica dell'inclusione, infatti, sarebbe contraddittorio pensare agli studenti che si rivolgono al Centro come a dei semplici destinatari di un intervento competente, quasi si dovessero limitare ad accogliere un insieme di istruzioni approntate a monte.
Come amiamo ripetere, il modello cui ci sforziamo di rifarci è quello della "progettazione condivisa", in cui la comunicazione non consiste nel trasferimento di notizie su come adoperare un determinato ausilio o una specifica strategia didattica, ma è l'ambito di negoziazione dei significati di cui ciascuno (i contesti compresi) è portatore, ai fini della loro trasformazione in direzione inclusiva. Di questo tipo di comunicazione (che è strettamente legato all'istituzione di una comunità) la newsletter vuol essere la "prosecuzione con altri mezzi", offrendo a un più ampio pubblico l'accesso alla nostra comunità allargata, alle sue storie, alle sue riflessioni, alle sue sperimentazioni.
L'auspicio che nutriamo è che sempre più lettori vogliano diventare parte di questo circuito comunicativo e di questa comunità.   
Buona lettura.