1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu di sezione
 

Contenuto della pagina

San Valentino: fiori, cioccolatini e sessismo benevolo.

Scritta Happy Valentine day



A cura di Camilla Esposito.


Non è facile stabilire quale sia l’esatta origine della festa di San Valentino. L'origine storica più accreditata risale all'epoca romana, quando, intorno al 496 d.C., papa Gelasio I pose fine ai lupercalia, riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco. Tali riti, infatti, erano in contrasto con la morale e l'idea di amore dei cristiani: le donne romane si sottoponevano ai colpi delle verghe, ad opera di uomini per lo più svestiti. I lupercalia vennero quindi aboliti e fu istituita una giornata dedicata all’amore romantico.
La leggenda vede, invece, San Valentino morto a Roma il 14 febbraio del 274, decapitato: sarebbe stato giustiziato per aver celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano.
Ma come siamo abituati a festeggiare o a veder festeggiare questa giornata? Tipicamente l'uomo regala fiori e cioccolatini alla donna. Spesso, inoltre, è prevista una cena romantica, rigorosamente offerta dal “sesso forte”. Anche questa celebrazione, insomma, rischia di diventare un'occasione di subordinare la donna alle attenzioni dell'uomo. Questa dinamica rientra in quello che Glick & Fiske nel 1996 definiscono sessismo benevolo, ossia un insieme di atteggiamenti che stereotipizzano i ruoli delle donne ma sono avvertiti come soggettivamente positivi per chi li riceve e categorizzati come prosociali. Si tratta di tutti quegli atteggiamenti apparentemente protettivi e galanti nei confronti delle donne, quali aprire la portiera dell'auto o pensare che in una calamità le donne debbano essere messe in salvo prima degli uomini.
Solitamente questo trattamento è riservato a chi è considerato socialmente svantaggiato, mentre chi mette in atto il trattamento preferenziale è chi possiede uno status sociale più elevato.
Questo ci riporta anche ad un altro studio, condotto dalle ricercatrici McCarty e Kelly negli Stati Uniti e pubblicato nel 2013. Un uomo si fa trovare apparentemente per caso all'ingresso di un edificio universitario: in alcuni casi, come atto di cortesia, tiene aperta la porta alla persona che si accinge ad entrare, uomo o donna che sia; in altri casi lascia che la persona apra da sé la porta. All'ingresso, poi, viene registrata la percezione della persona.
Lo studio ha mostrato che gli uomini ai quali è stata tenuta aperta la porta, segnalano livelli inferiori di autostima e di auto-efficacia. Mentre, per quanto riguarda le donne, non si verificano differenze tra i due gruppi. L'ipotesi delle studiose è che le donne, assuefatte ai comportamenti di 'galanteria', non sperimentano un calo di autostima, che invece colpisce gli uomini, non abituati a ricevere aiuto non richiesto e avvertendo, per questo, una maggiore vulnerabilità.
Le donne, quindi, continuamente oggetto di 'galanteria' e 'protezione', rischiano di interiorizzare vulnerabilità e condizioni di subalternità e carenza.
E se San Valentino è la festa degli innamorati e dell'amore, allora forse dovrebbe liberare le amate da fiori, cioccolatini e conto pagato.



FONTI:
Glick, P., & Fiske, S. T. (1996), The Ambivalent Sexism Inventory: Differentiating hostile and benevolent sexism, Journal of Personality and Social Psychology, 70(3), 491–512.
McCarty M. K. & Kelly J. R. (2015), When door holding harms: gender and the consequences of non-normative help, Social Influence, 10:1, 1-10.

 

 

 

 
 

© 2013 - bullismoomofobico.it