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"Nulla è sbagliato se ti fa stare bene"

Il Progetto Napoli DiverCity - Azioni per il superamento delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere nasce nell'ambito del Tavolo di concertazione permanente tra le Associazioni LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali) e il Comune di Napoli con l'obiettivo, come suggerisce il nome stesso del progetto, di combattere le discriminazioni e favorire la creazione di un clima inclusivo e accogliente per le persone LGBTI.
Il progetto, finanziato dal comune di Napoli, è implementato dal Centro SInAPSi e da una consolidata rete di associazioni da sempre in prima linea nella lotta all'omotransfobia (Comitato Provinciale Arcigay Antinoo di Napoli Onlus, Circolo Culturale Arcilesbica Napoli "Le Maree", Cooperativa Sociale Dedalus e Comitato Arci Eventi).
Napoli DiverCity prevede un ampio programma strutturato in attività di ascolto, formazione, comunicazione e ricerca:

- Sportello di Ascolto e Consulenza Psicologico-Legale: è il primo servizio a essere stato attivato (23 giugno 2014), con l'obiettivo non solo di offrire alle persone LGBTI uno spazio di supporto e condivisione delle principali difficoltà derivanti dagli effetti sociali degli stereotipi di genere e di garantire loro tutela contro gli eventi discriminatori e/o violenti che da questi possono scaturire, ma anche di fornire un "riferimento" a tutti i cittadini che abbiano bisogno di informazioni per superare le discriminazioni basate su identità di genere e orientamento sessuale. Lo Sportello è aperto tutti i lunedì dalle 9 alle 14, i martedì dalle 12 alle 17, i giovedì dalle 13 alle 18 presso i locali del Centro SInAPSi in via Porta di Massa 1, Scala C, Piano Ammezzato (Ascensore, Livello 1). Negli stessi orari è possibile comunicare con gli operatori al numero 081/2532178. Sono inoltre attivi il fax 081/2532002 e l'email dedicata sportello@napolidivercity.it

- Interventi Formativi indirizzati alle scuole: hanno l'obiettivo di rafforzare i processi di inclusione e il ripristino della legalità attraverso la costituzione di una rete tra le organizzazioni scolastiche, la pubblica amministrazione e le associazioni e istituzioni deputate alla formazione di giovani e adolescenti. Nello specifico, il lavoro nelle scuole, che ha avuto inizio a ottobre 2014, vede il coinvolgimento di docenti e studenti della città di Napoli (secondo percorsi differenziati) in una serie di attività di informazione e sensibilizzazione sul tema delle discriminazioni di genere e orientamento sessuale che si è scelto di articolare in due momenti:
 
1) una "alfabetizzazione" rispetto alla terminologia e alle tematiche connesse al genere, all'orientamento sessuale e all'omo-transfobia (LGBTI, identità sessuale, identità di genere, orientamento sessuale, ruolo di genere, stereotipi di genere, eterosessismo, transgenderismo e transessualismo etc.);
2) momenti di condivisione, che fanno leva sull'impatto emotivo suscitato dalle testimonianze di chi è stato vittima di discriminazione e di chi da sempre si batte per i diritti delle persone LGBTI.

Nonostante le difficoltà organizzative, legate alla necessità di mediare tra reciproci impegni e scadenze, la partecipazione delle Istituzioni Scolastiche alle attività del progetto è andata ben oltre le aspettative dello staff: dirigenti, docenti e studenti delle scuole coinvolte, infatti, hanno quasi sempre espresso il desiderio di poter continuare a lavorare su questi temi, anche al di là dei tempi e delle modalità previsti dal progetto.

- Azioni di Sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza: hanno l'intento di promuovere, attraverso canali e mezzi di circolazione delle informazioni (stampa locale, radio, televisione, internet), una maggiore conoscenza delle tematiche LGBTI, presupposto fondamentale per il contrasto delle forme di violenza connesse a tali temi;

- Attività di Ricerca sui fenomeni di crimine, violenza e discriminazione delle persone LGBTI in contesto urbano supportata dall'équipe di ricerca dell'Osservatorio LGBTI del Dipartimento di Scienze Sociali della Federico II.

DiverCity è stato definito dagli stessi operatori come un progetto "ambizioso", poiché sin dalle prime battute è stato chiaro che sarebbe stato impegnativo parteciparvi e che sarebbe stato necessario metterci il cuore per poter così smuovere le coscienze degli utenti. A tal proposito, le testimonianze di chi ha vissuto la discriminazione di stampo omo-transfobico sulla propria pelle e le nozioni teoriche fornite dagli psicologi e dai sociologi facenti parte dello staff, hanno rappresentato uno strumento essenziale ed efficace. Dopo il confronto con lo staff, gli utenti hanno probabilmente più chiari alcuni concetti: il bullismo omo-transfobico non consiste solo in percosse e violenza fisica, la risatina, la canzoncina e la battutina sono già di per sé violenza; l'omosessualità non si sceglie e non è una malattia, bensì è una variante naturale dell'orientamento sessuale; orientamento sessuale e identità di genere sono due distinte dimensioni dell'identità sessuale, una persona transessuale prima di effettuare la transizione si sente imprigionata in un corpo che non è conforme al proprio sentire.
Diversità (diversity), intesa come tutto ciò che si discosta da quello che comunemente definiamo "normalità" rispetto al genere e all'orientamento sessuale, non può e non deve essere oggetto di discriminazione ed esclusione da parte di chi si sente "normale", dalla parte della maggioranza; una città (city) sicura è una città che include dal punto di vista psicologico, sociologico, socio-educativo e della sicurezza urbana.
"Nulla è sbagliato se ti fa stare bene" sembra dunque questo il messaggio che DiverCity intende lasciare alla città di Napoli, messaggio chiaramente colto da un gruppo di studenti dell'Itis Galileo Ferraris del quartiere Scampia i quali, al termine della formazione, consegnarono allo staff un foglio su quale era disegnata questa scritta.